Pillole di SpiritualiTà
Per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. (San Bonaventura)
NEWS
Resoconto di un viaggio indimenticabile
di Giada e Rachele
POOGLIALIVE 2020
(dal Maria di Fatima n°6, settembre/ottobre 2020)
I nostri sorrisi smaglianti, i nostri occhi colmi di gratitudine e i nostri cuori straripanti di gioia hanno inondato la nostra amata terra, la Sicilia, nel momento in cui, dopo 13 ore di viaggio e dopo aver dormito solo poche ore ogni notte, siamo ritornati dal fantastico pellegrinaggio che ci ha tenuti impegnati dal 3 al 9 agosto. Colmi di grinta e di una forza che non proveniva affatto da noi, abbiamo trasmesso non appena scesi dai pullmini e non appena ritornati fra i nostri cari nelle nostre case, la grazia ricevuta a qualsiasi persona incontravamo.
Tutto ha avuto inizio dall'idea geniale dei nostri educatori, i quali come sempre, con premura e dedizione hanno pensato bene di raggiungere la Puglia con i pullman, in pellegrinaggio. Potete immaginare bene che la proposta è stata accolta immediatamente con stupore e con tanto entusiasmo; ciascuno di noi ha fatto del proprio meglio, mettendosi in gioco e impegnandosi creativamente per poter partire. Così, dopo varie peripezie, un gruppo di 31 ragazzi (adolescenti e giovani) assieme a 5 accompagnatori (due sacerdoti, una suora e due laici della FCIM) si sono radunati alle 5.45, il 3 agosto 2020, nel piazzale dell'Opera di Birgi per dare inizio al fatidico e atteso viaggio. Le preghiere, le risate e i canti hanno riempito le nostre ore di viaggio e hanno rifocillato i nostri animi. In alcuni momenti c'era chi si appisolava e chi invece vegliava per far compagnia agli eroici autisti, ma bastava un "cantiamo?" e subito ci ridestavamo assieme.
La prima e potente tappa del nostro viaggio è stata Monte sant'Angelo, nella chiesa di San Michele. Qualcuno nel momento in cui siamo usciti dalla grotta ha detto: "abbiamo cominciato col botto!" e per noi è stato proprio così; ogni parola che usciva dalla bocca della guida (la quale ci ha spiegato tutto alla perfezione, rendendoci consapevoli che quello è un luogo scelto direttamente da Dio) ci faceva sentire sempre più piccoli dinanzi all'Onnipotenza del nostro Dio. Pensare che quello stesso luogo, nel quale noi sostavano, era stato visitato dai santi più grandi della storia (tra cui santa Teresina di Gesù Bambino, san Tommaso d'Aquino e san Francesco d’Assisi il quale vi rimase fuori poiché riteneva di essere indegno di accedervi) ci ha fatto partecipare alla Messa con una spiccata intimità con il Buon Dio, consapevoli del miracolo (non scontato) che in quel momento stava accadendo sotto i nostri occhi.
La nostra seconda tappa è stata San Giovanni Rotondo: la terra di Padre Pio. Molti di noi non conoscevano dettagliatamente la storia di questo santo ma tutti ne avevamo sentito parlare (come si può non sentir parlare di san Pio?) e attraverso la spiegazione di alcuni frati, siamo venuti a conoscenza di molti episodi tristi e piacevoli della vita del santo, i quali ci hanno permesso di trovare un nuovo amico da pregare in terra e da incontrare, un giorno, in Paradiso. Trovarci in ginocchio, tutti assieme, a pregare e a chiedere grazie dinanzi al suo corpo incorrotto è stato un momento altrettanto forte. A seguire, un'altra tappa a noi cara è stata l'arrivo all'Opera di Carmiano. Dopo una faticosa ma intensa giornata, scesi dai pullmini, siamo stati accolti dai padri e dalle suore e anche da un gruppo di ragazzi i quali tra canti e applausi ci hanno dato il "benvenuto" in quella che per 4 giorni sarebbe stata la nostra "casa". Questo è stato uno tra i tanti momenti in cui abbiamo assaporato lo spirito di famiglia, conoscevamo davvero pochi volti ma sin da subito ci siamo accorti che a legarci non era "qualcosa" ma "Qualcuno". Quel Qualcuno che sin dall'eternità aveva già pensato ad ogni tappa del nostro viaggio e ad ogni persona che avremmo incontrato.
Altre tappe fondamentali sono state le città pugliesi quali Otranto e Santa Maria di Leuca, molto conosciute e per eventi storici e per l'infinita bellezza naturalistica e paesaggistica. Otranto non ha attirato solo il nostro sguardo per il meraviglioso mare, bensì anche le nostre papille gustative per la dolcezza del pasticciotto leccese (si poteva andar via da quella terra senza aver assaporato una delle tante specialità?). Nella cattedrale di Otranto, invece, ad averci accolto, sono state le ossa e i crani di Antonio Primaldo e degli Ottocento compagni martiri che nel 1480 hanno scelto di non farsi assoggettare dall'impero ottomano che a tutti i costi voleva disfarsi dei cristiani e hanno dato la loro vita per Cristo. Meravigliati, ascoltavamo e osservavamo intorno e immaginavamo la crudele ed eroica scena di uomini amici disposti a morire pur di non rinnegare, a qualsiasi costo, la loro fede. Grande esempio di coraggio e di carità che ci ha trasmesso e continua, adesso, a trasmetterci forza!
A Santa Maria di Leuca, invece, abbiamo avuto la grande grazia di celebrare la Messa nel Santuario dedicato a S. Maria de Finibus Terrae, una chiesa costruita sull'estremità del tacco d'Italia, distrutta nel tempo tantissime volte e ogni volta rimessa in piedi.
I tronchi, le montagne russe, le giraffe, le zebre, i leoni, gli orsi, le scimmie e il fotogenico gorilla hanno reso la giornata trascorsa a Fasano, allo ZooSafari e al parco divertimenti di Fasanolandia, la più divertente in assoluto. È stato un momento in cui abbiamo rinsaldato amicizie e in cui ne abbiamo viste nascere di nuove, ci hanno accompagnato risate, corse tra un gioco ed un altro, sguardi meravigliati e sorrisi immensi.
Dopo una bella passeggiata ad Alberobello, ci siamo diretti verso Martina Franca, dove ad attenderci c'era Camillo nella sua caratteristica masseria. Se dovessimo riassumere questo viaggio in una sola parola, sicuramente questa sarebbe: "GENEROSITÀ". La generosità concreta di chi ha deciso di voler donare qualcosa senza voler riceverne nulla in cambio, basti pensare a chi si è occupato di stilare il programma e di organizzare tutto, a chi ha deciso di accompagnarci, a chi ha acquistato dolci e rosari fatti da noi per aiutarci a finanziare il viaggio (uomini e donne dal cuore grande!), a chi ci ha ospitato in casa propria senza porsi alcun problema, a chi ci ha offerto pranzi e cene (tutto squisito!), a chi ci vuole bene e per noi ha messo a disposizione impegno, tempo e fantasia. Lungo il nostro viaggio abbiamo incontrato persone che pur non conoscendoci ci hanno aperto il cuore per davvero e l'unico modo per provare a ricambiare tanto affetto è sicuramente quello di pregare per tutti loro, nostri amici, con spirito di immensa gratitudine.
Altra giornata indimenticabile è stata quella trascorsa a Torre Guaceto e ad Ostuni. Ad attenderci per un trekking naturalistico alla riserva naturale di Torre Guaceto c'era Cosimino, il quale ci ha accompagnato lungo il sentiero con la sua presenza di uomo e di padre che ama visceralmente la realtà e con interessanti spiegazioni capaci di farci cogliere nella bellezza della natura i segni lasciati dal Creatore per farsi riconoscere dai suoi figli.
Dopo una piacevolissima passeggiata immersi nell'incontaminata riserva, ci siamo ristoranti all'Opera di Ostuni con canti e con tantissime pietanze tipiche. Abbiamo incontrato padri, suore e simpaticissimi laici e per noi è fonte di consolazione sapere che siamo tutti fratelli in Maria, custoditi all'interno del suo grande Cuore Immacolato.
L'ultima giornata prima del lungo viaggio di ritorno a casa, l'abbiamo trascorsa tra le belle strade brindisine, passando per il porto e per il centro della città, con una sosta in cattedrale per la Messa. Alla fine della giornata, ci siamo ritrovati tutti insieme ai piedi dell'ostensorio, in adorazione di Gesù Sacramentato, per ringraziarlo della toccante esperienza che ci ha dato la grazia di vivere. Assieme alla gratitudine traboccante, abbiamo portato nella nostra preghiera tutti i volti amici: don Santino e le signore di Rignano Garganico, Suor Diana e le sue consorelle, i frati di San Giovanni Rotondo, Camillo e la sua famiglia, Cosimino, don Mimmo e i parroci di Brindisi. Un grazie particolare alle comunità di Carmiano e di Ostuni che ci hanno accolti calorosamente, come accade in una vera famiglia! Grazie a David e a Paola e alla famiglia di padre Bruno per tutto l'affetto che ci hanno dimostrato. Grazie ad Enzo e a Rosaria per averci sopportato e sostenuto. Grazie a suor Paola per la sua attenta e dolce presenza. Grazie a padre Bruno e a padre Carlo per la tenacia, per la testarda determinazione, per la leggerezza d'animo, per la gioia contagiosa, per il loro essere padri fermi e dolci.
Grazie alla banda di compagni (folli) con cui abbiamo condiviso momenti indimenticabili, canti a squarciagola, vigorosi rosari, allegre celebrazioni, abbracci calorosi e risate contagiose. Grazie alla Vergine di Fatima la cui presenza è stata respirata per tutto il viaggio e i cui passi hanno preceduto ogni nostro andare. Grazie Dio Padre perché hai vegliato su di noi e perché ci hai fatto la grazia di vivere la bellezza del tuo amore, in Puglia!
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