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Uno sguardo che commuove: la Sindone

Mostra all'Opera di Birgi

LA SINDONE: UNO SGUARDO CHE COMMUOVE

di Mariastella Vanella

All’Opera di Birgi, prima di Pasqua, una mostra sul Sacro Telo ci ha dato occasione di fare viva esperienza delle sofferenze di Cristo e del sangue versato per ciascuno di noi.

 

Qualche settimana fa, dopo due anni di attesa dovuta al Covid, abbiamo avuto, nella nostra Opera di Birgi, la grande opportunità e grazia di poter ammirare una copia della Sacra Sindone. Un evento così tanto atteso non poteva che instillare, in ognuno di noi, un grande entusiasmo.

Siamo stati preparati a questo evento da una conferenza: “LA SINDONE: ANALISI DI UN MISTERO”. La relatrice, la dott.ssa Emanuela Marinelli, una tra le massime esperte del Sacro Telo, ha magistralmente relazionato riguardo alla Sindone, mettendo in campo le sue competenze di studiosa, scrittrice, biologa e geologa. L’incontro formativo, informativo ed esplicativo ha innescato un vortice di emozioni che non si sono fermate semplicemente al coinvolgimento sentimentale, ma hanno scatenato il desiderio di sapere, di conoscere, di informarsi, di approfondire. La conferenza, che ha avuto come ingrediente principale la semplicità di esposizione, nonostante la complessità dell’argomento, ha fatto in modo che molte delle nozioni siano state ben immagazzinate e recepite. Abbiamo sentito parlare di vari test scientifici, analisi del DNA, di polveri, pollini, tessuti, test del Carbonio 14, fotografie a raggi ultravioletti ed alla luce di Wood, studi di anatomia, chirurgia, neurologia, perizie di ogni genere che costituiscono degli argomenti molto forti a favore della sua autenticità; ma soprattutto queste analisi scientifiche descrivono le sofferenze di Cristo in tutto il loro crudele realismo.

Altro gradito ospite che ci ha illustrato la Sacra Sindone è stato Stefano Battezzati, membro della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, che ha tenuto una conferenza dal titolo: “VIAGGIO, ATTRAVERSO LA SACRA SINDONE, ALLA SCOPERTA DELLA SORGENTE DELLA DIVINA MISERICORDIA”. Ascoltare il dott. Battezzati è stata un’infusione di fede e di dolcezza, nutrimento per l’anima. Egli attraverso la Sindone, testimonianza di sofferenza e patimenti, ha ripercorso il Mistero dell’Amore e della Misericordia di Dio.

Per due settimane, presso la nostra sala Pentecoste, è rimasta dunque esposta la copia della Sindone. Un gruppo di volontari si è alternato accogliendo i visitatori mattina e pomeriggio. Non credo che chi ha accettato di dare una mano avesse competenze o conoscenze sul Sacro Lenzuolo, ma tutti erano mossi, motivati e spinti nel cercare di fare il bene e di farlo nel migliore dei modi. Giorno dopo giorno ho visto crescere il desiderio di conoscere, di apprendere, di voler sapere; ciò ha portato i volontari a cercare notizie, a leggere e rileggere i cartelloni posti a percorso in questo viaggio che conduceva verso il Sacro Telo. Ho percepito la gioia di chi ha cercato di mettersi in gioco, nonostante la consapevolezza dei propri limiti. Ho toccato con mano l’entusiasmo dei più giovani, fieri di essere stati investiti della responsabilità di essere dei piccoli Ciceroni, meravigliando i visitatori per la padronanza del linguaggio e dei concetti, trasmettendo il loro entusiasmo a chi, entrando, è stato accolto da queste giovani guide che hanno suscitato negli ospiti una grande tenerezza. I visitatori, accolti ed accompagnati, con orecchio attento e lo sguardo ai cartelloni, cercando di carpire e non perdere alcuna notizia che veniva loro elargita, arrivavano al Sacro Lenzuolo con una forte carica emotiva, sembrando rapiti dalla Sindone, immobili davanti ad una testimonianza o immagine di ciò che affermiamo nella nostra professione di fede: «fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato». Lì, fermi, con la percezione di trovarsi di fronte ad una grande sofferenza, ad un martirio incredibile, al racconto della Passione e della morte del Cristo ma, nello stesso tempo, meravigliati da questa immagine di sofferenza che trasmette una pace, una dimensione vera di serenità. È come se in qualche modo in quelle immagini di sofferenza ci fosse già un rimando alla Resurrezione, ad una speranza che in Cristo per noi diventa certezza, la certezza della Vita Eterna. I nostri ospiti si sono fermati a pregare; ho visto uomini commuoversi elencando una serie di nomi di loro familiari ed affidarli a Nostro Signore, ho visto occhi colmi di lacrime, ho visto ginocchia piegarsi, ho visto sgranare rosari, ho visto affiorare la FEDE. La Sindone è un invito della Provvidenza a ravvivare la nostra fede, una fede seria, virile, che non si mescoli con il sentimentalismo vago, col turbinìo delle emozioni. Preghiamo dunque Gesù Crocifisso e la Madonna Addolorata affinché l’ostensione della Sindone sia occasione di vera meditazione sulla Passione di Cristo, morto per i nostri peccati.

Sono state due settimane trascorse in compagnia del Sacro Telo, dell’uomo dei dolori sindonico, lo stesso Salvatore del mondo che trasforma la corona di spine in corona di gloria, il simbolo della Sua regalità universale sui cuori, sulle famiglie, sulle società.

 

 

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