MENU

NEWS

GIUBILEO DEI CATECHISTI

“Camminare insieme nell’annuncio del Vangelo”

di Debora Purpi

Dal 26 al 28 settembre, la nostra città ha accolto oltre ventimila catechisti provenienti da più di cento Paesi del mondo per il Giubileo dei Catechisti, uno degli eventi centrali dell’Anno Santo; per tre giorni, le vie della città si sono riempite di pellegrini con croci, bandiere e sussidi liturgici in mano: volti diversi, lingue differenti, ma un unico cuore, quello di chi ha scelto di dedicare la propria vita all’annuncio del Vangelo.

Nella prima giornata di venerdì 26 settembre, si è esordito con il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro; migliaia di catechisti, suddivisi per gruppi linguistici e nazioni, hanno attraversato la Porta in silenzio e preghiera, recitando insieme il Credo e le preghiere giubilari. Per molti, è stato un momento profondamente emozionante: il gesto di varcare la Porta ha rappresentato il desiderio di rinnovare la propria fede e la propria missione nella Chiesa.

Nel pomeriggio, le chiese giubilari hanno accolto i pellegrini per le confessioni: lunghe file di sacerdoti si sono alternate per ore, offrendo a tutti la possibilità di riconciliarsi con Dio.

La giornata è culminata nella Veglia di Preghiera, celebrata nella Basilica Vaticana e presieduta da mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Il tema scelto era quello dei discepoli di Emmaus, icona del catechista che accompagna, ascolta e aiuta gli altri a riconoscere Gesù nel cammino della vita. Durante la liturgia, diverse testimonianze si sono alternate alle letture: una catechista italiana ha parlato della sfida di educare alla fede in un contesto sempre più secolarizzato, mentre un catechista africano ha raccontato la gioia e le difficoltà dell’annuncio in terre povere ma ricche di speranza.

Nel suo intervento, mons. Fisichella ha ricordato che “il catechista non è un maestro di dottrina, ma un testimone del Risorto. Egli cammina con la gente, ascolta le loro domande e, come Gesù a Emmaus, spezza il pane della Parola perché il cuore di chi ascolta si apra alla fede”. La Veglia si è conclusa con un lungo momento di silenzio e con la preghiera comune dei catechisti del mondo intero.

Il sabato è stato il giorno dell’incontro con il Santo Padre. In una piazza San Pietro gremita, Papa Leone XIV ha accolto i partecipanti all’Udienza Giubilare dedicata a loro. Nel suo discorso, il Papa ha espresso gratitudine per il servizio umile e silenzioso di tanti catechisti che, nelle parrocchie, nei villaggi, nelle scuole e nelle missioni, mantengono viva la fiamma della fede.

“Siate catechisti dal cuore ardente, non funzionari della religione”, ha detto il Papa. “Non siate semplici trasmettitori di nozioni, ma accompagnatori di vita. Il vostro compito non è convincere, ma far innamorare di Cristo. La fede si comunica solo per contagio d’amore.”

Queste parole hanno suscitato un lungo applauso e una profonda commozione tra i presenti.

Nel pomeriggio, i catechisti si sono sparsi per la città, partecipando alle catechesi linguistiche tenute in varie chiese di Roma. In ognuna di esse, un vescovo o un teologo ha guidato un momento di riflessione sul tema della missione. In San Carlo al Corso si è parlato di come evangelizzare i giovani; in Santa Maria in Monserrato si è meditato sul ruolo del catechista come “custode della memoria della fede”; nella chiesa di San Lorenzo in Piscibus, vicino al Vaticano, un gruppo di catechisti polacchi ha pregato per la pace e la comunione tra i popoli.

Io ed alcune amiche catechiste della nostra Parrocchia e della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, abbiamo avuto la grazia di partecipare alla catechesi che si è svolta nell’aula Paolo VI, tenuta dal Mons. Cesare Pagazzi, il quale ha iniziato la sua riflessione partendo dell’origine della parola “CATECHISMO”, derivante dal verbo greco antico katecheò, che significa istruire a viva voce e imparare echeggiando, richiamando l’esempio della mamma che insegna le prime parole al proprio figlio e il bimbo apprende seguendo l’eco delle parole della mamma. La stessa esperienza la vive il catechista che parla di Cristo ai giovani, sperando che la Parola echeggi nel cuore del bambino che la riceve. Il catechista è il custode del seme della Parola del Vangelo e la sua grande fortuna risiede nell’incontro con Cristo, non solo perché ci è vicino, ma perché ci vuole bene e solo Cristo può restituirci quello che abbiamo perso, quello che perdiamo e quello perderemo; il Vangelo ci insegna che Cristo è la nostra unica consolazione e l’incontro con Lui, anche nelle piccole cose quotidiane, ci restituisce l’innocenza.

La centralità di Cristo echeggia nella statua presente all’interno dell’Aula “Paolo VI” del Cristo risorto, collocato in mezzo al fuoco, che San Francesco D’Assisi chiamava “fratello” perché ci difende, ci scalda, illumina; il fuoco rappresenta la nostra casa, la realtà più vicina che abbiamo; avvicinarsi a Cristo vuol dire parlare di uno che si prende cura di noi. L’aspetto che colpisce di più della raffigurazione di Cristo, immerso nel vento e risorto per la potenza dello Spirito Santo, a mio parere, sono le Sue mani ed in particolare nella mano sinistra, Cristo ha l’indice puntato per dirci “ Tocca a te”, “alzati”, ricordando la missione a cui siamo stati chiamati, trasmettere la Sua parola ai giovani, ai bambini,  auspicando che l’emozione della scoperta dell’amicizia con Gesù li accompagni nel loro percorso di vita; fiduciosi che, se con il tempo,  i bambini potrebbero allontanarsi dal percorso catechistico o mettere dal parte quello che faticosamente abbiamo cercato di trasmettere loro, non fuggiranno  dalla mano di Dio che li protegge.

Tutti gli incontri di catechesi sono stati arricchiti da momenti di preghiera, canti e dialogo, confronto e condivisioni di emozioni e gioia per l’arricchimento ricevuto nello spirito.

La terza e ultima giornata è stata quella più solenne. Alle dieci del mattino, Papa Leone XIV ha presieduto la Santa Messa in Piazza San Pietro, alla presenza di migliaia di fedeli e delegazioni da tutto il mondo. Durante l’omelia, il Papa ha ricordato che il catechista è “un testimone della speranza” e che “la fede cresce solo quando viene condivisa”.

Nel momento centrale della celebrazione, trentadue catechisti laici provenienti da diversi Paesi sono stati istituiti nel ministero di catechista. A ciascuno di loro il Papa ha consegnato un crocifisso, segno del loro mandato e della loro vocazione. Con voce ferma, il Pontefice ha detto: “Ricevete questo segno della vostra missione. Portatelo nel cuore e nella vita, perché ogni catechesi nasce dalla croce e conduce alla risurrezione.”

L’emozione finale è stata quella di aver potuto salutare il Santo Padre, avvicinatosi ai fedeli, ha baciato e benedetto alcuni bimbi in piazza, i bambini che sono la nostra speranza, l’innocenza che Cristo ci restituisce.

Sono certa che la gioia e l’arricchimento interiore che ognuno di noi ha avuto la grazia di ricevere vivendo queste giornate, accompagnerà il nuovo percorso catechistico che ci aspetta, indirizzandoci all’ascolto della VOCE di chi ci è vicino, imparando a bussare al cuore dei bambini che ci verranno affidati, a non essere impazienti, ma attendere che ciascuno di loro apra la porta a Cristo, che è la Verità e lì rimanga custodito.

 

 

 

in Evidenza

GIUBILEO DEI CATECHISTI
“Camminare insieme nell’annuncio del Vangelo”

BEATA ALEXANDRINA MARIA DA COSTA
Solo un grande amore può spiegare il dolore

13 Ottobre 1917: il testo dell'Apparizione e Rosario meditato
"Non offendano più Dio Nostro Signore, che è già molto offeso"

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 12 OTTOBRE 2025 - ANNO C
"Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero"

CALENDARIO EVENTI

Prossimi eventi

CATECHESI FCIM ANADIA
Formazione cristiana

ADORAZIONE EUCARISTICA
Preghiamo per le vocazioni

CATECHESI FCIM FATIMA
Formazione cristiana

DONA ORA

Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...

Dona alla fondazione

La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria

ABBONATI ALLA RIVISTA |

NEWSLETTER

La newsletter è uno strumento per rimanere sempre in contatto con noi e per essere sempre aggiornati sulle principali attività della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Iscrivendoti riceverai gratuitamente notizie brevi, links ad articoli.

Pillole di SpiritualiTà

Sono la Madonna del Rosario; che continuino sempre a dire il rosario tutti i giorni. (La Vergine Maria il 13 Ottobre 1917 a Fatima)