Pillole di SpiritualiTà
La tua preghiera è un discorso con Dio; quando leggi, Dio parla con te; quando preghi, tu parli con Dio. (Sant'Agostino)
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GIUBILEO DEI CORI E DELLE CORALI
di Natalia Mancini
Il 23 novembre, solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo, ultima Domenica del tempo ordinario, Roma si è svegliata nel gelo di una rigida e limpidissima giornata invernale.
Tutte i cori e le corali, provenienti da ogni parte del mondo, hanno affrontato il freddo pungente e hanno riempito Piazza San Pietro, seguendo con pazienza le lunghe file e attraversando i controlli di sicurezza per incontrare il “dolce Cristo in terra”, come lo chiamava Santa Caterina da Siena, e partecipare alla Santa Messa, dedicata al loro Giubileo.
Noi, rappresentanti del Coro della Parrocchia Sacra Famiglia, abbiamo fatto parte di questa moltitudine in cammino, intonando canti liturgici, mentre attendevamo che il sole si alzasse oltre il colonnato, per regalarci un po’ di tepore e scaldare i nostri corpi infreddoliti.
Un Papa, lucido e illuminato, ci ha parlato nell’omelia dello scopo del canto liturgico e del servizio a cui siamo chiamati. Alla fine, attraversando la folla con il suo sorriso amabile, ha riscaldato profondamente anche i nostri cuori commossi. Non sono capace di aggiungere nulla alla forza delle sue parole, ma ho voluto raccogliere i concetti più profondi del suo messaggio, affinché possano raggiungere anche chi non ha potuto essere presente.
Il canto liturgico non è semplice ornamento, ma cuore pulsante della celebrazione. Attraverso la musica, la comunità cristiana esprime la lode a Dio e partecipa attivamente all’azione liturgica. Il coro, in questo contesto, svolge un compito prezioso: guidare i fedeli nella preghiera cantata, trasformando la celebrazione in un’esperienza viva di fede e comunione.
Il canto è un linguaggio universale, che unisce mente, corpo e anima. Le grandi civiltà ci hanno donato la musica per esprimere ciò che le parole non riescono a dire: sentimenti, emozioni, desideri profondi. Il canto, in modo particolare, rappresenta un’espressione naturale e completa dell’essere umano: la mente, il corpo e l’anima si uniscono insieme per comunicare le cose grandi della vita. Sant’Agostino lo ricorda con forza: “Cantare amantis est”, il canto è proprio di chi ama.
Chi canta manifesta amore, ma anche dolore, speranza e tenerezza, rivolgendoli ed offrendoli a Dio.
Nella liturgia, il canto diventa invocazione di lode e partecipazione al “cantico nuovo”, che Cristo risorto innalza al Padre. Tutti i battezzati, come un unico corpo, condividono questa lode, animati dalla vita nuova dello Spirito.
Far parte di un coro non è solo un’attività musicale, ma un vero ministero. Richiede preparazione, disciplina, spirito di servizio e soprattutto una vita spirituale profonda. Cantando, si prega; e, pregando, si aiuta tutta la comunità a pregare. Questo impegno diventa ancora più importante nelle liturgie solenni e negli eventi significativi della vita parrocchiale.
Attenzione, però, a una tentazione sottile: il canto non deve mai trasformarsi in esibizione, che esclude la partecipazione dell’assemblea. Il ministero del coro è servizio, non spettacolo. La vita spirituale di chi canta deve essere all’altezza del compito, affinché il canto esprima autenticamente la grazia della liturgia e non diventi un gesto vuoto.
Il coro è una piccola famiglia, fatta di persone diverse, unite dall’amore per la musica e dal desiderio di servire. Come in ogni famiglia, ci si aiuta, ci si motiva e ci si sostiene a vicenda, ma capita che possano sorgere tensioni e incomprensioni. Ebbene, queste sfide sono parte del cammino e il coro è microcosmo e simbolo della Chiesa stessa: una comunità che, pur tra prove e difficoltà, avanza nella storia, lodando Dio.
Cantare, ci ricorda che siamo Chiesa in cammino, autentica realtà sinodale, pellegrinaggio di amore e speranza. Sant’Ignazio di Antiochia offre parole illuminanti: “Dalla vostra vita e dal vostro amore concorde si canta Gesù Cristo”. Le voci diverse di un coro si armonizzano in un’unica melodia, immagine luminosa della Chiesa, che nell’amore unisce tutti.
Ancora Sant’Agostino ci esorta: “Canta ma cammina”. Il canto sostiene il cammino del popolo di Dio, che, come viandanti affaticati, trova in esso un anticipo della gioia della meta.
Impegniamoci a trasformare i nostri cuori in un prodigio di armonia e bellezza. Il nostro ministero non è solo musica: è servizio, consolazione, entusiasmo, speranza. Cantiamo sempre con amore, perché chi canta prega due volte, e chi prega cantando aiuta tutta la Chiesa a camminare verso Dio.
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La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
La tua preghiera è un discorso con Dio; quando leggi, Dio parla con te; quando preghi, tu parli con Dio. (Sant'Agostino)