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“PER MEZZO DEL MIO CUORE IMMACOLATO PORTATE CRISTO AL MONDO”

di Lucia Viero

Dal 21 al 23 aprile si è svolto a Roma il Convegno Generale della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria.  Il tema conduttore del Convegno è stata la frase pronunciata dalla Madonna a Fatima: “Per mezzo del mio Cuore Immacolato portate Cristo al mondo”. Il cardinal Mauro Piacenza, don Luigi Maria Epicoco e Padre Luigi Luciano, hanno elaborato delle sintesi meravigliose ci hanno aiutato a calarci nel cuore del carisma del movimento.
Il cardinal Piacenza ha introdotto il Convegno parlando dell’apostolato: “Per immergersi nell’apostolato è necessario impegnarsi totalmente in Cristo, vivere una profonda immedesimazione con Lui, frequentare assiduamente la sua Parola, i suoi Sacramenti, vivere un rapporto di intensa e fedele preghiera nella quale ascoltare profondamente la sua voce, vivere con assiduità il rapporto con l’Eucaristia e il sacramento della Riconciliazione. Questa immedesimazione con Cristo porterà con sé la passione per la sua gloria, cioè il desiderio che tutti lo possano conoscere come noi lo abbiamo conosciuto per grazia e che tutti lo possano amare e servire come noi cerchiamo, con tutti i nostri difetti, di amarlo e di servirlo.” E ancora: “Qualunque sia la nostra vocazione, sia laicale, sia sacerdotale, sia religiosa, la radice è sempre la stessa. I fedeli laici svolgono il loro apostolato attraverso la costruzione della famiglia naturale, generosa nel dare la vita e nell’educare cristianamente i figli. La vocazione sacerdotale è a servizio della vocazione battesimale, che è vocazione comune, e tutti insieme, sacerdoti, laici, religiosi e religiose, siamo chiamati a camminare nella santità della vita cristiana e della specificità poi della nostra vocazione all’interno del corpo ecclesiale.”
Don Luigi M. Epicoco ci ha aiutato poi a vedere come ogni Pastorello incarnasse e attualizzasse la spiritualità: “Lucia può vedere ascoltare e parlare; Giacinta può vedere e ascoltare, ma non parla; Francesco può  solo vedere, non parla e non ascolta. Ognuno prende di questo messaggio ciò che riesce a contenere con la propria diversità, con la propria vita. Maria si dà a ognuno rispettando la diversità di ognuno, entrando nella vita di ciascuno nella misura in cui quella persona può accogliere quel messaggio, quell'incontro, quell’esperienza.  Francesco ha un desiderio costante: consolare, consolare il Signore. L'amore è dare la precedenza e dare la precedenza a chi si sta amando: questo sta a significare che se noi stiamo amando Cristo, la precedenza dovrebbe averla Lui, non noi.  In Giacinta nasce un amore appassionato, ardente per i peccatori, per la conversione dei peccatori. Ma la cosa che sconvolge, in questa bambina, non è semplicemente aver chiaro che c'è una differenza tra il bene e il male: è sentire la propria responsabilità, comprendere cioè che noi possiamo portare un bene a chi vive un male; che noi possiamo intercedere per gli altri. Questo particolare aspetto si poggia su una Verità di Fede, che noi chiamiamo la Comunione dei Santi. A Lucia è dato il compito di estendere il culto al Cuore Immacolato di Maria, la devozione al Cuore Immacolato di Maria.”

Padre Luigi Luciano icms poi, attraverso alcune foto e diapositive riguardanti il P. Fondatore, ci ha mostrato come egli incarnasse ciascuna di queste virtù, già fin da bambino: la consolazione/riparazione, l’amore e il desiderio per la conversione dei peccatori e l’apostolato che si fonda sul culto al Cuore Immacolato di Maria. Egli era riuscito ad immedesimarsi pienamente in Cristo e a desiderare quindi che tutti potessero conoscerlo, amarlo, fino a soffrire quando vedeva qualcuno che ne era lontano.

Ecco che, quindi, la Madonna rivolge anche a noi oggi questo invito “Per mezzo del mio Cuore Immacolato portate Cristo al mondo”. Penso sia importante che ciascuno di noi si senta coinvolto e invitato personalmente a portare Cristo al mondo, a farlo conoscere a chi è lontano, a sentirsi responsabile della salvezza del fratello - secondo le proprie possibilità e capacità - sulla scia dei Pastorelli e del padre, e a farsi apostolo di Cristo, a portare nel mondo la sua presenza viva, vivificante, attraverso parole, gesti concreti, a fare in modo che, attraverso di sé anche altri possano incontrare Cristo e la sua Grazia.

 

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