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13 AGOSTO: il testo dell'Apparizione e il S. Rosario meditato

"Pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno, perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro"

Dalle Memorie di Suor Lucia

13 AGOSTO 1917

Siccome già fu detto ciò che successe in questo giorno, non mi ci soffermo e passo all’apparizione che, se ben ricordo, avvenne il 15 verso sera[1].

Siccome a quel tempo non sapevo ancora contare i giorni del mese, può darsi che mi sbagli; ma ho l’impressione che avvenne lo stesso giorno del nostro arrivo da Vila Nova de Ourém.

Andando con le pecore, insieme a Francesco e a suo fratello Giovanni, in un luogo chiamato Valinhos, e sentendo che qualcosa di soprannaturale s’avvicinava e ci avvolgeva, sospettando che la Madonna venisse ad apparirci e rincrescendoci che Giacinta non ci fosse a vederLa, chiedemmo a suo fratello Giovanni che l’andasse a chiamare. Siccome lui non voleva, gli offrii due soldi, e lui corse a chiamarla.

Nel frattempo vidi, con Francesco, il riflesso della luce che noi chiamavamo lampo e, arrivata Giacinta, un istante dopo, vedemmo la Madonna sopra un leccio.

– Cosa vuole da me?

– Voglio che continuiate a venire alla Cova d’lria il 13; che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni. Nell’ultimo mese, farò il miracolo, affinché tutti credano.

– Cosa vuole che si faccia dei soldi che la gente lascia nella Cova d’lria? 

– Facciano due portantine: una, portala tu con Giacinta e altre due bambine vestite di bianco; I’altra, la porti Francesco con altri tre bambini. I soldi delle portantine sono per la festa della Madonna del Rosario; e quel che avanza è per la costruzione d’una cappella, che faranno fare.

– Vorrei chiederLe la guarigione di alcuni malati.

– Sì; alcuni li guarirò entro l’anno.

E prendendo un aspetto più triste:

– Pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno, perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro.

E, come al solito, cominciò a elevarsi verso oriente.

 

[1] Lucia sbaglia nell’affermare che l’Apparizione sia stata nello stesso giorno in cui tornarono dal carcere di Vila Nova de Ourém. L’Apparizione avvenne la domenica successiva, il 19 agosto.

 

ROSARIO MEDITATO

13 agosto 2025

1. Gesù risorge da morte.

Maria di Magdala stava presso il sepolcro, piangendo… si voltò e vide Gesù che stava lì, ma non sapeva che era Gesù. Le dice Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Essa rispose: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai messo, e io andrò a prenderlo»” (Gv 20,11-17). Quante volte anche noi ci rendiamo conto che abbiamo perso Gesù, ma Lo andiamo a cercare in quei sepolcri vuoti dove Lui sicuramente non Lo possiamo incontrare. Quanti lasciano passare i mesi e gli anni senza farsi un segno di croce, senza entrare in una Chiesa, senza accostarsi al Sacramento della Confessione. E il loro cuore grida la sua sete di Dio, piange la lontananza dal Suo Creatore, ma non lo vogliono ascoltare. Quante volte, è Gesù che deve continuare a cercarci invano e sta accanto a noi, ma non riusciamo a riconoscerLo perché Lo vogliamo un Gesù secondo i nostri schemi e non secondo il Vangelo. Eppure, lo sappiamo che solo in Lui noi troviamo la pace vera e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Lui. Ma c’è una Madre che piange per noi, che soffre accanto a tante anime che sono diventate sepolcri perché vuote di Dio. C’è una Mamma che intercede per noi presso Gesù: è Maria SS.ma. Ella è preoccupata per la salvezza eterna di tanti Suoi figli e a Fatima, il 13 agosto, viene a supplicarci: “Pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno, perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro”. E ci sono tante anime buone che, sull’esempio dei Pastorelli di Fatima, consacrano la loro vita al Suo Cuore Immacolato per essere, nelle Sue mani, strumenti di salvezza per tante anime. Accogliamo l’invito accorato della nostra Mamma del Cielo, collaboriamo anche noi con le nostre preghiere e i nostri sacrifici a formare una dolce catena che fermi le anime giunte magari alla soglia dell’inferno e le respinga verso il Cielo. Offriamole in particolare per tanti Sacerdoti in difficoltà nella loro vocazione perché possano entrare per primi nell’oceano della Divina Misericordia e ritornare ad essere Sacerdoti secondo il Cuore di Cristo.

2. Gesù ascende al Cielo.

Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc 24,46-53). Gesù sale al Cielo affidando ai Suoi Apostoli la missione di renderGli testimonianza con la loro vita e di celebrare l’Eucaristia in memoria di Lui. È Lui che ce lo chiede ma, allo stesso tempo, dovrebbe essere un’esigenza che sgorga dal nostro essere Suoi discepoli. Ognuno di noi che si dice cristiano è chiamato a vivere e ad annunciare il Vangelo. Non si può dire a parole di amare e seguire Gesù e poi condurre una vita mediocre, giocando al ribasso o ai compromessi. L’Ascensione al Cielo di Gesù ci ricorda che la nostra vita è orientata verso l'alto, verso Dio, e che siamo chiamati a cercare le cose di lassù. Ed è nelle nostre case, nelle nostre Chiese, nelle nostre comunità che dovremmo sperimentare di più la presenza di Cristo, attraverso la celebrazione dell’Eucaristia e la comunione nella vita fraterna. Siamo testimoni della Sua misericordia e del Suo amore, perché, nonostante le difficoltà e le sfide quotidiane, sappiamo che Gesù è sempre con noi, anche se non Lo possiamo vedere o toccare. Questa certezza ci conforta e ci spinge a vivere con gioia e determinazione, testimoniando la fede e la speranza che derivano dalla nostra relazione con Lui. È quello che hanno sperimentato anche i Pastorelli di Fatima quando, il 13 agosto, sono stati portati in prigione perché non volevano rivelare il segreto che la Madonna aveva loro affidato. Pur nella sofferenza di essere lontani dalle loro famiglie, non hanno mancato di essere testimoni fedeli e coraggiosi proprio di quell’Amore di Dio che si stava manifestando loro attraverso la presenza materna di Maria SS.ma, con quei carcerati che hanno incontrato e che da tanto tempo non pensavano a Dio e non dicevano un’Ave Maria.

3. Lo Spirito Santo discende su Maria SS.ma e gli Apostoli in preghiera nel Cenacolo.

Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù e con i fratelli di lui” (At 1, 14). “ll Cuore di Maria SS.ma e degli Apostoli è proteso verso la venuta dello Spirito Santo, in un alternarsi di fede ardente e di confessione della debolezza umana. Gli Apostoli sanno che ardua è l'opera affidata loro da Cristo, ma decisiva per la storia della salvezza dell'umanità. Saranno in grado di condurla a termine? Il Signore rassicura i loro cuori. In ogni passo della missione che li porterà ad annunciare ed a testimoniare il Vangelo, potranno contare sullo Spirito promesso da Cristo. La Chiesa fa propria la preghiera degli Apostoli raccolti con Maria SS.ma nel Cenacolo; anzi, la prolunga nella storia e la rende sempre attuale, in ogni angolo della terra, con immutato ardore, fermamente consapevole di dover restare idealmente nel Cenacolo in perenne attesa dello Spirito. Al tempo stesso, essa sa che dal Cenacolo deve uscire per le strade del mondo, con il compito sempre nuovo di rendere testimonianza al mistero dello Spirito.” (s. Giovanni Paolo II, 31/5/1998). A Fatima, il 19 agosto 1917, la Madonna ci rinnova la Sua richiesta di recitare il Rosario tutti i giorni. La Madonna, chiedendoci questa assiduità nella preghiera del S. Rosario, vuole introdurci sempre più nel mistero della vita di Suo Figlio Gesù attraverso il Suo Cuore di Madre, perché anche noi, come gli Apostoli, possiamo diventare cristiani sempre più fedeli e coerenti con la Verità che Gesù ci ha rivelata, in un mondo che ha bisogno di testimoni più che di maestri.

4. Maria SS.ma è assunta in Cielo in anima e corpo.

Maria SS.ma è “la «donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 12,1). In Lei risplende la vittoria di Cristo su satana, sul peccato e sulla morte. Finché dura questo mondo, la storia sarà sempre teatro dello scontro tra Dio e satana, tra il bene e il male, tra la grazia e il peccato, tra la vita e la morte. Questa lotta segna la storia dei popoli, ma anche il cuore di ogni uomo e di ogni donna. «Ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti»: questo annuncio pasquale è fondamento di sicura speranza per tutti. Di tale mistero e di tale speranza Maria SS.ma Assunta in Cielo è immagine luminosa. Glorificata nel corpo, Ella appare oggi Stella di speranza per la Chiesa e per l'umanità. La Sua altezza sublime non La allontana dal Suo Popolo e dai problemi del mondo, anzi, Le permette di vegliare efficacemente sulle vicende umane con quell'attenta sollecitudine che Le ottenne da Gesù il primo miracolo, durante le nozze di Cana. Preghiamo Maria SS.ma perché aiuti gli uomini e le donne del nostro tempo a vivere con fede e speranza in questo mondo, cercando in ogni cosa il Regno di Dio; aiuti i credenti ad aprirsi alla presenza ed all'azione dello Spirito Santo, Spirito Creatore e Rinnovatore, capace di trasformare i cuori; illumini le menti sul destino che ci attende, sulla dignità di ogni persona, sulla nobiltà del corpo umano” (s. Giovanni Paolo II, 15/8/1998).

5. Maria SS.ma è coronata Regina del Cielo e della terra.

Stava presso la croce di Gesù sua madre” (Gv 19,25). È ai piedi di quella Croce che Maria SS.ma diventa Regina del cielo e della terra perché è ai piedi di quella Croce che Ella sta, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,2). La Passione è tutta sulle spalle di Gesù, i chiodi sono nelle Sue mani, le ferite sono sul Suo corpo. Ma una spada trafigge anche l'anima di Maria SS.ma. “Per una mamma spada più appuntita di questa non si può immaginare. Non solo vedere la morte del Figlio, ma del Figlio innocente. E la spada rimane piantata anche oggi nel Cuore di Maria SS.ma. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo: quando vediamo una statua di Maria, quando pensiamo alla nostra Mamma del Cielo, dobbiamo pensare anche a quello che c'è nel Suo Cuore. «Tutti i secoli ti diranno beata»: sì, Ella è nella gloria, non c'è dubbio, ma porta dentro, anche ora, tutta la Passione di Gesù. L'immagine del Figlio agonizzante che penetra come una spada nel Suo Cuore: il ricordo della morte di Gesù diventa la stessa vita della Vergine Maria. Tale immagine è così forte da cambiare per sempre tutta la Sua vita successiva. Allora chiediamoci: se ho visto Gesù morire così, posso poi agire in modo come se ciò non fosse stato? Noi uomini siamo distratti, pensiamo poco alla morte di Gesù, ma chi l'ha vista se la ricorda sempre. «Ricordare» vuol dire «portare al cuore». Questo ricordo smaschera tutte le nostre idolatrie del presente: ecco perché dobbiamo tenere il crocifisso nelle stanze, nella casa e possibilmente anche nei luoghi pubblici. La presenza di Gesù crocifisso altro non è che il continuo portare al cuore quello che siamo costati a nostro Signore!” (p. S. Tognetti). E non solo a Lui, ma anche a nostra Madre, Maria SS.ma!

 

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