Pillole di SpiritualiTà
Il Verbo, divenuto carne, rimanga sempre nella Chiesa, estenda la sua virtù redentrice da un confine all'altro della terra e rinnovi il pensiero, l’opera e il cuore degli uomini. (San Giovanni Paolo II)
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Meditando i misteri gloriosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
PRIMO MISTERO: Gesù risorge da morte
“Gesù in persona apparve in mezzo a loro… Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma ed egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?»” (Lc 24,36-37). Anche l’Angelo, a Fatima, appare ai tre Pastorelli e dice loro: “Non abbiate paura! Sono l’Angelo della Pace”. Quante paure, anche oggi, portiamo nel cuore: la disgregazione delle famiglie, il disprezzo della vita, le sofferenze dei bambini, la solitudine degli anziani, la precarietà del lavoro e della salute, la minaccia delle guerre e del terrorismo. “Non temete!” Come è possibile non aver paura? È l’Angelo stesso che ci dà la risposta: “Pregate con me: «Mio Dio io credo, adoro, spero e Vi amo. Vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano»”. Con questa preghiera l’Angelo ci invita ad affidare a Dio la nostra vita attraverso atti di fede, di speranza e di carità, perché il Battesimo ci ha resi figli di Dio e lo siamo realmente. Ecco perché possiamo vivere senza paura: Lui non ci abbandona, ci è sempre accanto. Quando siamo nella sofferenza, alziamo lo sguardo a Gesù e pensiamo a come Lui l’ha vissuta, in obbedienza al Padre. Abbandonati nelle Sue mani, parteciperemo anche noi alla salvezza delle anime, nella forma più preziosa.
SECONDO MISTERO: Gesù ascende al Cielo
“Li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo” (Lc 28,50-51). Nella Sua ascensione al Cielo, Gesù si congeda dai Suoi Apostoli benedicendoli. “Gesù parte benedicendo. Benedicendo se ne va e nella benedizione Egli rimane. Le Sue mani restano stese su questo mondo. Le mani benedicenti di Cristo sono come un tetto che ci protegge” (Joseph Ratzinger, Gesù di Nazareth). I discepoli ritornano alle loro occupazioni, alla loro vita quotidiana. Ma “essi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e lodavano Dio. I discepoli sono certi di una presenza nuova di Gesù. Sono sicuri che il Risorto proprio ora è presente in mezzo a loro, in una maniera nuova e potente. È la gioia che i discepoli sperimentano, in modo così forte, da trarne una gioia durevole” (J. Ratzinger, Gesù di Nazareth) che ognuno di noi può sperimentare. Anche le apparizioni della Madonna a Fatima si concludono con una benedizione del Cielo, il 13 ottobre 1917: “Sparita la Madonna nell’immensa distanza del firmamento, vedemmo, accanto al sole, S. Giuseppe col Bambino e la Madonna... San Giuseppe e il Bambino sembravano benedire il mondo, con alcuni gesti in forma di croce tracciati con la mano. Poco dopo, svanita quest’apparizione, vidi il Signore e… la Madonna Addolorata. Il Signore sembrava benedire il mondo…”.
TERZO MISTERO: Lo Spirito Santo discende su Maria SS. e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo
"Erano assidui e concordi nella preghiera con Maria" (At 1,14). I discepoli sono riuniti nel Cenacolo con Maria SS.ma e con Lei chiedono e attendono il Dono dello Spirito Santo. A Lei Gesù ha chiesto di esserci Madre; a Giovanni, e a ciascuno di noi, Gesù chiede di affidarci a Lei come figli e di prenderLa con noi, tra le nostre cose più care (cfr. Gv 19,27). Perché è con il sì di Maria SS.ma che nasce la Chiesa ed è guardando al sì di Maria SS.ma che la Chiesa comprende ciò che è chiamata ad essere: “discepola che accoglie e serve la Parola, per farLa nascere nel cuore dei Suoi fedeli” (P. De la Fuente). Chiediamo a Maria SS.ma di venire nelle nostre case e di stare con le nostre famiglie, per parlarci di Suo Figlio Gesù. Mettiamoci alla Sua scuola, affidiamoci al Suo Cuore di Mamma e Lei ci insegnerà ad amare sempre di più Suo Figlio e a fare nostri i Suoi sentimenti. Lei stessa, a Fatima, il 13 giugno e il 13 luglio, ai tre Pastorelli dice: “Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. A chi l’accetta, Io prometterò la salvezza e queste anime saranno amate da Dio, come fiori collocati da Me per ornare il Suo Trono… Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà". A volte le nostre famiglie non sono luoghi particolarmente “belli”, perché ci si è dimenticati di Maria SS.ma e della Sua maternità verso ciascuno di noi.
Ritorniamo a recitare ogni giorno il Rosario nelle nostre case e tornerà anche la pace.
QUARTO MISTERO: Maria SS. è assunta in Cielo
“L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore.... D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente” (Lc 1,46-50). Maria SS.ma è la Madre di Dio, è Immacolata perché concepita senza peccato originale, non ha mai commesso un peccato ed ha sempre detto il Suo sì alla Volontà di Dio: ora è assunta in Cielo e già gode in anima e corpo della visione beatifica di Dio. Se guardiamo solo ai Suoi privilegi, Maria SS.ma può risultare, a noi poveri peccatori, una creatura irraggiungibile e quindi impossibile da imitare. Eppure, Maria SS.ma è “una di noi” e noi vogliamo guardare a Lei come a una Mamma e chiederLe di aiutarci a seguire Gesù, perché davvero Lei è “una Maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo lungo la «via stretta» della croce donandoci l’esempio” (Francesco, 12/05/2017). Mettiamoci, allora, “alla «scuola» della Madonna, affinché ci insegni a diventare come i Pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro… È stato così che i Pastorelli sono diventati rapidamente santi. Una donna che aveva accolto Giacinta a Lisbona, nel sentire i consigli tanto belli e saggi che la piccola dava, le domandò chi era stato ad insegnarglieli. «È stata la Madonna», rispose. Lasciandosi guidare, con totale generosità, da una Maestra così buona, Giacinta e Francesco hanno raggiunto in poco tempo le vette della perfezione” (Giovanni Paolo II, 13/5/2000).
QUINTO MISTERO: Maria SS. è incoronata Regina del Cielo e della terra
“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1). Il 13 maggio 1917, scrive sr Lucia, “vedemmo… una Signora vestita tutta di bianco, più luminosa del sole, diffondendo una luce più chiara e intensa d’un bicchiere di cristallo pieno d’acqua cristallina attraversato dai raggi del sole più ardente… Fu mentre pronunciava queste ultime parole - la grazia di Dio sarà il vostro conforto - che aprì per la prima volta le mani, comunicandoci una luce così intensa… che da esse usciva e ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella luce, più chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi”. Immersi in quella luce che è Dio, i tre Pastorelli si mettono in ginocchio e pregano nel loro cuore: “O Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io Vi amo nel Santissimo Sacramento”. L’unione tra Maria SS.ma e Dio è così perfetta, che la Sua missione è quella di aiutarci a fare esperienza di Dio e del Suo Amore. Tutto cambia nella vita dei tre Pastorelli, a partire da quel giorno. Anche a noi, come ai tre Pastorelli, Maria SS.ma dà la possibilità di vedere noi stessi in Dio e di vederci come ci vede Dio, figli da Lui amati e prediletti, pur con tutte le nostre fragilità e con tutti i nostri peccati, perché anche la nostra vita diventi un continuo atto di amore e di ringraziamento a Lui.
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La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Il Verbo, divenuto carne, rimanga sempre nella Chiesa, estenda la sua virtù redentrice da un confine all'altro della terra e rinnovi il pensiero, l’opera e il cuore degli uomini. (San Giovanni Paolo II)