Pillole di SpiritualiTà
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)
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Meditando i misteri luminosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
MISTERI LUMINOSI
PRIMO MISTERO: Gesù è battezzato nel Giordano
“Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento»” (Mt 3,16-17). Nel Battesimo di Gesù si manifesta tutta la SS.ma Trinità. Anche a Fatima siamo introdotti nel mistero della SS.ma Trinità. Maria SS.ma, Figlia del Padre, Madre del Figlio ed eterna Sposa dello Spirito Santo, “aprì le mani, comunicandoci una luce così intensa, una specie di riflesso che da esse usciva e ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella luce, più chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso intimo pure comunicatoci, cademmo in ginocchio, e ripetevamo col cuore: «Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io Vi amo nel Santissimo Sacramento»”. Ripeteva spesso il piccolo Francesco: “«Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire!»… Quello che più impressionava e che assorbiva il piccolo Francesco era Dio, la SS.ma Trinità, in quella luce immensa che ci penetrava nel più intimo dell’anima”. La Madonna, a Fatima, ci rivela quanto Dio ci ama. Ma ci dice anche come vuole che Lo amiamo: Ella ci invita ad amarLo come figli, a mettere in Lui tutte le nostre speranze, a non aver paura di Lui. E ci chiede di consolarLo per tutte quelle anime che ancora non riescono ad amarLo come un Padre.
SECONDO MISTERO: Gesù compie il primo miracolo alle nozze di Cana
“E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare» e le riempirono fino all'orlo” (Gv 2,7). A suor Lucia di Fatima Gesù chiede: “Abbi compassione del Cuore Immacolato della tua Santissima Madre, che sta coperto di spine che gli uomini ingrati in tutti i momenti Vi infiggono, senza che ci sia chi faccia un atto di riparazione per strapparle”. C’è chi copre di spine il Cuore di Maria SS.ma perché non La ama, perché Le è indifferente, perché La oltraggia e La bestemmia. E quanto grande è il Suo dolore di Madre nel vedere i Suoi figli che si allontanano da Dio! La devozione dei Primi Sabati vuole proprio riparare il Cuore Immacolato di Maria ed è una devozione che è voluta da Dio stesso. A suor Lucia e a ciascuno di noi Gesù chiede di riempire la giara preziosa del Cuore di Maria SS.ma con l’acqua del nostro amore e della nostra compassione perché, uniti al Suo Amore di Figlio, diventino davvero per Lei il vino buono che consola il Suo Cuore! È “la Tua Santissima Madre”, dice Gesù a suor Lucia: Gesù vuole che abbiamo sempre più consapevolezza della maternità spirituale di Maria SS.ma nei nostri confronti e di quello che questo significa per Lei. Le prime parole della Vergine Maria, che mostra il Suo Cuore Immacolato a suor Lucia, sono: “Guarda, figlia mia!”. La Vergine Maria fa appello al cuore di Lucia e alla sua generosità: “Tu, almeno, cerca di consolarMi!”. Che preghiera commovente di questa Mamma a Sua figlia! Che umiltà e che confidenza ci mostra nel dirci il Suo desiderio di essere amata e consolata! “Tu, almeno…”: è a ognuno di noi, singolarmente, che Maria SS.ma fa questa richiesta; è a ognuno di noi che Dio chiede di amare questo Cuore di Mamma.
TERZO MISTERO: Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione
“Gesù vide molta folla e si commosse per loro” (Mc 6,34). Ancora una volta, oggi, Dio si commuove per noi e, a Fatima, invia Sua Madre Maria SS.ma a “insegnarci molte cose” (Mc 6,34), perché, attraverso il Suo Cuore Immacolato, noi possiamo tornare a Lui. Maria SS.ma chiede ai Pastorelli di “dare loro stessi da mangiare” (Lc 9,13), di offrirsi per consolare il Cuore di Dio e per la conversione di tanti poveri peccatori. Anche noi, come loro, siamo chiamati a fare con Cristo, per Cristo e in Cristo un’offerta di noi stessi a Dio per la salvezza di tante anime. Maria SS.ma chiede ai Pastorelli di offrire sacrifici e preghiere, non perché Dio abbia bisogno che loro soffrano per salvare le anime. È l’amore per Lui e per le anime che Dio desidera che essi Gli offrano. E l’amore si esprime attraverso i sacrifici e le preghiere. E il sacrificio più importante è quello del proprio cuore, è il sì della propria volontà, un sì che si ripete in ogni istante della nostra vita. La piccola Giacinta vive fino in fondo questo dono totale di sé, insaziabile nel cercare occasioni nelle quali poter dire il suo amore a Dio e alle anime. Tutta la sua vita è un dono di sé, perché gli altri possano avere la vita, come Gesù. “Tanta gente va all’inferno, tanta gente è all’inferno!” è la sua preoccupazione più grande. Lucia cerca di tranquillizzarla dicendole: “Non aver paura; tu andrai in Cielo!”. La sua risposta, che viene da un cuore davvero pieno di compassione come quello di Gesù, è: “Sì, io vado, ma vorrei che anche tutta quella gente fosse là!”. Chiediamo a Maria SS.ma e alla piccola Giacinta la stessa compassione e lo stesso zelo per la salvezza delle anime, per riuscire anche noi a fare del nostro cuore e della nostra vita un continuo atto di amore a Dio.
QUARTO MISTERO: Gesù si trasfigura sul monte Tabor
“E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo»” (Lc 9,35-36). Dio Padre ci chiede di ascoltare Gesù. E per ascoltare è necessario stare e vivere alla presenza di Dio, per adorarLo come ha fatto Maria SS.ma in tutta la Sua vita. Si adora Dio quando si mette Lui al centro della nostra vita, e non noi stessi. Adorare Dio è affidare tutta la nostra vita a Lui, è lasciare che sia Lui, che è Padre, a guidarci, attingendo alla Grazia dei Sacramenti e vivendo in obbedienza ai Suoi comandamenti. Se non adoriamo Lui rischiamo davvero di diventare idolatri del denaro, del potere, della carriera, della nostra stessa immagine. Quanti sforzi facciamo per essere perfetti e ammirati? Quanti soldi buttiamo per trattamenti costosi, che vanno oltre la giusta cura di sé e che mirano solo a cancellare i segni dell’età, perché non accettiamo che stiamo invecchiando? Quanta frustrazione proviamo quando non possiamo avere l’ultimo modello di telefonino, l’auto di lusso, i vestiti all’ultima moda e spesso anche immodesti? Quante volte adoriamo di più queste cose che Dio! E l’Angelo dice anche a noi, come ai tre Pastorelli di Fatima: “Cosa fate? Pregate! Pregate molto! I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all’Altissimo orazioni e sacrifici”. Ascoltiamo questo invito e torniamo a pregare davvero, a credere che Lui ci è Padre e che noi siamo Suoi figli, ridandoGli il primo posto nella nostra vita, dedicandoGli il nostro tempo per stare con Lui e ascoltare tutto quello che Lui ci dice, per raggiungere il Bene vero, che Lui desidera per noi.
QUINTO MISTERO: Gesù istituisce l’Eucaristia nell’Ultima Cena
“Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me… Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi»” (Lc 22,19-20). L’Angelo appare ai tre Pastorelli di Fatima, “tenendo in mano un calice e su di esso un’Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue”. Dopo aver comunicato Lucia con l’Ostia e Francesco e Giacinta con il Calice del Sangue di Gesù, l’Angelo dice loro: “Prendete il Corpo e bevete il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”. Ai tre Pastorelli viene chiesto di riparare gli orribili crimini con i quali gli uomini ingrati oltraggiano la SS. Eucaristia. I crimini sono orribili, perché oltraggiano la SS. Eucaristia e, quindi, il nostro Dio, che è voluto essere presente in questo Sacramento, per essere Pane di vita eterna per la nostra anima e per restare notte e giorno ad aspettarci in ogni Tabernacolo della terra. Noi uomini siamo ingrati, perché siamo indifferenti all’Amore infinito che Dio ha per ciascuno di noi e non consideriamo che la nostra salvezza è costata – e ancora costa – tutto il Sangue del nostro Dio. Ogni volta che possiamo, preghiamo con l’Angelo e con i Pastorelli: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”.
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La Rivista ufficiale della
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