Pillole di SpiritualiTà
Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo — il Grande Sconosciuto — perché è Lui che ti deve santificare. (San Josemaría Escrivá)
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Meditando i misteri gaudiosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
MISTERI GAUDIOSI
1. L’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria SS.ma.
“Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Nulla è impossibile a Dio»” (Lc 1,34-37). “Come è possibile che Dio si faccia così piccolo in Lei? È la domanda di ogni credente che comprende di dover far nascere Dio e fatica a capire “come”. Le parole dell’Angelo aprono il cuore di Maria e la sua mente per trovare una risposta. C’è bisogno della fede… La consapevolezza di essere amata da Dio diventa, per Maria, nelle parole dell’Angelo, compito di generarLo, di portarLo nel grembo. Maria ascolta, riflette, chiede. Le parole che pronuncia: «Eccomi sono la serva…» arrivano al termine di un dialogo… sono parole di chi accetta l’impossibile, perché nulla è impossibile a Dio. Dal momento che si arrende a quella risposta, rende possibile a Dio ciò che pare impossibile: stare «racchiuso» nel Suo grembo e nel mondo degli uomini. Da lì in poi quante cose impossibili diventano possibili!” (L. Vari). A Fatima, anche l’Angelo rivela ai tre Pastorelli che “I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia” e così li esorta: “Offrite costantemente all’Altissimo orazioni e sacrifici”. Lucia gli chiede come loro possano sacrificarsi; l’Angelo risponde: “Di tutto quello che potete, offrite un sacrificio in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori… Soprattutto, accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà”. E l’Angelo spiega loro che, così facendo, “attirate sopra la vostra Patria la pace”. Non saranno le trattative o le manovre dei potenti ad attirare la pace, ma tutta la fede e l’amore che i Pastorelli, e tanti con loro, metteranno nelle loro preghiere e nei loro sacrifici.
2. La visita di Maria SS.ma a S. Elisabetta.
“Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore»” (Lc 1,46). Come può Maria SS.ma cantare con tanta gioia il Suo Magnificat a Dio quando sa che, tornando a Nazareth, la Sua gravidanza sarebbe stata visibile a Giuseppe, Suo promesso sposo, e che i Suoi concittadini L’avrebbero potuta condannare alla lapidazione? Come può continuare a credere in Dio, che non Le sta rendendo la vita così facile? Dove trova tutta questa pace, in mezzo a tante difficoltà? Maria SS.ma non chiude gli occhi davanti alla realtà, ma sa che Dio è il Suo Salvatore e che Lei ha messo tutta la Sua vita nelle mani di questo Padre. Non Le mancheranno le sofferenze, ma sa, con una certezza salda che Le viene dalla fede, che Lui Le verrà in aiuto e Le darà tutte le grazie necessarie per portare a compimento la missione che Le ha affidato. Quante volte, invece, quando noi incontriamo la croce, la nostra fede subito vacilla e siamo tentati di abbandonare Gesù. Quando vivere da cristiani ci chiede di rinunciare ai nostri punti di vista, alle nostre abitudini; quando essere credenti ci espone al giudizio impietoso degli altri, alla derisione, al disprezzo, siamo tentati di nasconderci o di non comportarci in maniere coerente con la nostra fede. È allora che dobbiamo guardare a Maria SS.ma, affidarci a Lei, pregare con Lei il Magnificat per rendere più forte la nostra fede in Dio, per trovare la pace anche in mezzo alla tempesta, per sentire rivolto anche a noi quell’invito fatto da Gesù ai Suoi Apostoli: “Coraggio! Sono io, non temete!” (Mc 6,50). È quello che hanno fatto anche i Pastorelli di Fatima quando, imprigionati perché dicevano di vedere la Madonna e minacciati di morte, pur nello sgomento iniziale, hanno iniziato a pregare il Rosario e si sono affidati alla Vergine Maria, offrendo tutto a Dio per la conversione di tanti poveri peccatori.
3. Gesù Bambino nasce nella povera grotta di Betlemme.
“C'erano in quella regione alcuni pastori… Un Angelo del Signore… disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore». E subito apparve con l'Angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama»” (Lc 2,8-14). Gli Angeli annunciano ai pastori che la nascita di Gesù dà gloria a Dio e pace agli uomini che Egli ama. Ma non è la pace intesa solo come assenza di guerre. Anche questa pace non può esserci finché il cuore dell’uomo, di ogni uomo, non è nella pace vera, che gli viene dal riconoscere e amare Dio come Padre, dal vivere come figlio secondo la Verità che Lui ha scritto nel cuore di ognuno. “Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,16-17). Eppure, quante volte cerchiamo la pace in cose, persone, situazioni, che non ce la possono dare, perché non vengono da Dio e non ci portano a Lui. E, magari, ci arrabbiamo anche con Lui, se non riusciamo ad ottenere quello che cercavamo. L’Evangelista S. Giovanni ce lo ricorda: “Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'Unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce” (Gv 3,16-19). Chiediamo a Maria SS.ma, a Lei che ha portato Gesù nel mondo, di aiutarci a generarLo in noi, perché anche noi, poi, possiamo diventare canali di grazia per tante anime che ancora non Lo conoscono.
4. Gesù Bambino è presentato al Tempio.
“Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima»” (Lc 2,34-35). Leggiamo, nel Vangelo, che Giuda tradirà Gesù per trenta denari, Pietro Lo rinnegherà per paura, i soldati Lo flagelleranno e Lo crocifigeranno. Ma, in realtà, è Gesù che si lascerà tradire, rinnegare, sputare, flagellare, crocifiggere. “Non sono stati i chiodi a tenere Gesù sulla croce, ma il suo Amore per noi” (S. Agostino). Lui stesso, infatti, aveva detto ai Suoi Apostoli: “Io sono il buon astore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me… e do la mia vita per le pecore... io do la mia vita... Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo»” (Gv 10,14-18). È l’Amore il potere che dà la forza a Gesù di dare la vita per le Sue pecore! Quanto grande è l’Amore per noi che infiamma il Suo Cuore! Ma, allo stesso tempo, quanto è grande l’Amore di Maria SS.ma per noi Suoi figli, se anche Lei lascerà che la spada del dolore trafigga il Suo Cuore Immacolato! Anche Lei ha detto il Suo sì all’angelo Gabriele; lo ripete, nel Suo Cuore, ora davanti alla dolorosa profezia di Simeone; lo rinnoverà sotto la Croce alle parole di Gesù: “Donna, ecco tuo figlio!”. Ecco perché Ella torna a Fatima, per ricordarci quanto quella spada, ancora oggi, trafigga il Suo Cuore di Mamma nel vedere le anime che si perdono! E ci chiede di aiutarLa a salvare i poveri peccatori. Ella è nella gloria del Paradiso, ma continua ad esserci Madre e ci chiede di consacrarci al Suo Cuore Immacolato e di lasciarci guidare da Lei, perché questo Cuore sia davvero il nostro rifugio e la via sicura che ci condurrà a Dio.
5. Gesù è ritrovato fra i Dottori del Tempio.
“Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo»” (Lc 2,48). “Angosciati, Ti cercavamo”: quanto ci toccano il cuore le parole che Maria SS.ma rivolge a Gesù! Quanto deve essere stato profondo il Suo dolore, nel rendersi conto di aver perso Gesù e nel non riuscire a trovarLo per ben tre giorni! Eppure, Lei non aveva perso Gesù per Sua colpa, non Lo aveva smarrito per Sua negligenza, per il Suo poco Amore. Ora, invece, Ella vede tanti Suoi figli, che Lei ha partorito nel dolore sotto la Croce, spesso volontariamente allontanarsi da Dio e cadere nell’inferno, come Ella stessa mostra ai tre Pastorelli di Fatima. Quanto il Suo dolore è ancora più grande! E dice loro, “prendendo un aspetto più triste: «Pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno, perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro»”. E chiede loro di offrirsi “in atto di riparazione per i peccati con cui Dio è offeso” e di “supplicare la conversione dei peccatori”. Riusciamo a sentirlo, nel nostro cuore, il dolore di questa Mamma, che vede i Suoi figli rifiutare l’Amore di Dio e perdersi per sempre? Riusciamo a com-patirlo con Lei, questo dolore, e sentiamo il desiderio di ascoltare la Sua richiesta? Quanto questo dolore è penetrato nel cuore dei Pastorelli se, con una generosità e una perseveranza eroica per dei bambini della loro età, subito hanno iniziato a sacrificarsi e a pregare per i poveri peccatori! Offriamoci anche noi, preghiamo e sacrifichiamoci, perché tante anime che sono lontane da Dio possano ritornare a Lui e consolare così i Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria.
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Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
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