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Il pellegrinaggio a FATIMA: un atto di FIDUCIA

LA PREGHIERA È LA BASE DELLA VERA AMICIZIA

di Michele Cabassa

Sì, è proprio vero, nella vita gli atti di fiducia sono spesso così importanti e fondamentali – per la quantità di grazie che ci restituiscono – che ne facciamo troppo pochi. Scrivo questo perché la mia iscrizione al Pellegrinaggio dei ragazzi, a Fatima, di quest'anno è partito proprio da “un atto di fiducia”.

Ho conosciuto la Famiglia del Cuore Immacolato di Maria solamente nell’ ottobre scorso, grazie a un Padre, che segue l’apostolato del Veneto; da lì, dopo diverse ed intense catechesi spirituali, e la partecipazione a un pellegrinaggio “in giornata” in Toscana, in visita ai luoghi del Fondatore, ho iniziato ad approfondire la mia conoscenza della FCIM.

Così, dopo qualche mese, con il desiderio di andare a visitare quel luogo benedetto da Maria Santissima, mi sono iscritto al Pellegrinaggio per giovani di luglio, senza conoscere nessuno. Preso il treno per Roma, è iniziata la mia “avventura”.

Dopo aver passato una notte nella struttura di Villa Troili e aver conosciuto i miei compagni di viaggio, il giorno seguente siamo partiti dall’aeroporto di Roma alla volta di Lisbona. A parte diversi disagi riguardanti il volo – dalle due ore di ritardo di partenza dell’aereo al non arrivo a destinazione di alcune delle nostre valigie… – siamo finalmente giunti a Fatima.

La prima cosa che ho notato del gruppo, che la Mamma Celeste aveva voluto formare, è che, essendo ragazzi di età molto differenti, si è creato, sin da subito, un clima così bello, disteso e familiare che non mi era mai capitato prima. Si sono create delle relazioni assai profonde, nonostante ci fossimo appena conosciuti e venissimo da realtà e luoghi diversi.  Sicuramente, i frequenti momenti di preghiera hanno aiutato a far sì che tutto ciò avvenisse, perché senza la preghiera la vita di un cristiano è come un mulino senz’acqua, che risulta fondamentale per poterlo far girare e produrre energia. I nostri momenti di preghiera comunitaria, durante il giorno, erano diversi: iniziavano con le preghiere del mattino, con le quali affidavamo al Cuore Immacolato di Maria l’intera giornata da condividere insieme; poi la Santa Messa, celebrata con grande fede e ardore dai Padri, che predicavano bellissime omelie, mirate proprio a noi giovani; il ringraziamento prima e dopo ogni pasto; il Rosario quotidiano presso la Cappellina delle apparizioni, alla Cova da Iria, seguita dalla processione… e molti altri momenti di intensa preghiera. Tutte occasioni che, durante la normale frenesia della vita di ciascuno, spesso purtroppo mancano: sono convinto che proprio grazie a quei momenti di preghiera condivisa ci sentivamo davvero una comunità di fratelli, figli dello stesso Padre.

Il primo giorno abbiamo visitato il Museo delle cere, dove sono rappresentati tutti gli avvenimenti accaduti ai tre Pastorelli, dalla prima apparizione dell’Angelo in poi, accompagnati da una magistrale spiegazione tenuta da un Padre della comunità di Fatima, che ci ha iniziato ad “immergere” nella storia di Fatima, che per molti, me compreso, era poco conosciuta.

Di momenti spirituali forti ce ne sono stati molti altri, dalla Processione eucaristica del giovedì sera alla Cova da Iria, alla visita del museo di Suor Lucia, ad alcune testimonianze alla Comunità Cenacolo, fino allo stare di fronte a quel piccolo e povero letto dove morì Giacinta a soli nove anni, consumata dalla malattia e dal dolore e lontano dalla sua famiglia. Ognuno poi, come è giusto che sia, è stato colpito da momenti diversi del Pellegrinaggio: durante il pomeriggio dell’ultimo giorno della nostra permanenza a Fatima, le varie impressioni sono state condivise tra noi, creando davvero un interessante spazio di ascolto e di confronto.

Un ringraziamento doveroso va ai Padri che, con grande generosità e accuratezza, hanno organizzato questo pellegrinaggio e ci hanno accompagnati; non dimentichiamo naturalmente i Padri della comunità di Fatima, che ci hanno accolti e ospitatati. Un grande grazie va alle Suore icms, che con immensa dedizione e spirito di servizio ci hanno cucinato e servito piatti prelibati.

Infine, non resta che ringraziare la vera protagonista di questo pellegrinaggio, ossia la Vergine Maria, che davvero si è fatta sentire nostra Madre e ci ha ricolmati di tante grazie e del suo incommensurabile amore.

 

 

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