Pillole di SpiritualiTà
Comprendi per credere, e credi per comprendere. Comprendi la mia parola, affinché tu possa credere; credi alla parola di Dio per poterla comprendere. (Sant'Agostino)
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NESSUNO SI SALVA DA SOLO
INTRODUZIONE
“Io Francesco, accolgo te, Alessandra, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
“Io Alessandra, accolgo te, Francesco, come mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
Il 18 maggio 2024, con questa promessa, abbiamo preso davanti al Signore e alla Chiesa l’impegno più importante della nostra vita.
Ma partiamo dall’inizio. Le nostre storie personali sono state diverse, nonostante siamo cresciuti entrambi in due famiglie cristiane che ci hanno educati alla fede.
STORIA FRANCESCO
Io, Francesco, sono nato e cresciuto in una famiglia che mi ha insegnato e donato i valori della fede cristiana. La mia infanzia, come la giovinezza, è stata molto normale, vissuta tra lo studio, gli amici, la musica ed il legame con il Signore attraverso la Messa domenicale.
Con il passare degli anni la quasi totalità dei miei più cari amici d’infanzia aveva ormai abbandonato la fede. Nonostante questo, il nostro legame di amicizia è sempre continuato, al di là del fatto che i nostri valori fossero oramai diversi ed in mezzo a loro ho continuato ad andare la domenica a Messa e a curare il mio rapporto con il Signore.
Gli anni scorrevano e piano piano dentro di me è sempre più cresciuto un desiderio grande, cioè quello di conoscere una brava ragazza che potesse avere i miei stessi valori e il mio stesso legame con la fede, per poter creare insieme a lei una famiglia, dove il Signore fosse il centro.
Dopo più di 8 anni di attesa e preghiera, il Signore mi ha fatto la grazia di incontrare e conoscere Alessandra, proprio all’Opera FCIM di Forlì.
Il nostro incontro è stato certamente particolare, perché è avvenuto in un momento di svolta della mia vita dove, dopo la laurea in ingegneria, ero prossimo alla partenza per una lunga esperienza all’estero.
Qui, dopo che un Padre della Comunità ci ha presentati, è iniziata la nostra conoscenza e frequentazione e i miei piani di partire alla volta di lidi lontani sono stati messi in sospeso, prima momentaneamente, e nei mesi successivi – con il crescere della nostra reciproca conoscenza – accantonati definitivamente, perché avevo ormai capito che Alessandra era la donna che aspettavo da tanti anni per coronare il mio più grande sogno: quello di realizzare una famiglia cristiana.
TESTIMONIANZA ALESSANDRA
Io, Alessandra, sono cresciuta in una famiglia cristiana fatta di regole e precetti. Ma l’incontro reale con Cristo l’ho fatto nel 2016 quando, dopo una successione di storie d’amore che, una dopo l’altra, mi hanno accompagnata per tanti anni, mi ero resa conto che non riuscivo a stare da sola. Avevo bisogno sempre di qualcuno al mio fianco che riempisse il vuoto che mi portavo dentro, ma nessuno riusciva a colmarlo veramente. Finita l’ennesima storia d’amore, il mio cuore era lacerato dal dolore e un’altra delusione si era aggiunta alle precedenti, creando in me una profonda crisi. Mio padre, notando la mia sofferenza, mi propose di partecipare a degli incontri che teneva Chiara Amirante di Nuovi Orizzonti, a Frosinone. Leggendo nella locandina l’argomento proposto (come curare le ferite del cuore), pensavo che si trattasse di incontri di una psicologa. Accettai la proposta e, dopo un paio di giorni, partii per la prima volta “da sola”. Durante il viaggio ho incontrato sempre persone che mi hanno accompagnata per tutto il weekend fino al ritorno a casa. Durante gli Esercizi, tenuti da Chiara, ho compreso che l’Unico che può riempire la tua sete d’Amore e risanare le tue ferite del cuore è solo Gesù! Per la prima volta ho fatto l’esperienza di incontrare Gesù e il Suo Infinito amore. Questo Suo sguardo d’amore l’ho vissuto durante la mia prima Adorazione Eucaristica. Avevo Gesù davanti a me e potevo aprirgli il mio cuore! Gli ho parlato come non avevo mai fatto con nessuno prima e ho sentito un amore profondo e una compassione infinita che Lui aveva per me! Per la prima volta non mi sentivo giudicata, sapevo che Lui conosceva tutta la mia storia, ma mi guardava e amava per quello che ero. Quell’amore così grande che avevo incontrato non poteva rimanere solo dentro, ma aveva bisogno di emergere! Tornata a casa, rileggendo la mia vita, mi sono resa conto di come Gesù mi aveva sempre aspettata con pazienza, senza mai varcare la mia libertà. Sbagliavo e Lui c’era, sbagliavo di nuovo e Lui c’era ancora; sbagliavo una, dieci, mille volte e Lui era lì che mi aspettava sempre. Mi guardava e aspettava che mi accorgessi di Lui. L’unico in tutta la mia vita che aveva ricevuto da me schiaffi, sputi e frustate con i miei peccati e non si era mai stancato di amarmi, non se ne è mai andato! È stato l’Unico che è sempre rimasto! Da quel giorno ho sentito il bisogno di ritornare a partecipare alla Messa domenicale, ma non facevo parte di una parrocchia, così Gesù mi ha fatto un altro regalo, quello di incontrare la notte di Pasqua un Padre dell’Opera Nostra Signora di Fatima di Forlì, che stava celebrando in un’altra parrocchia e che mi ha invitato a conoscere la realtà della loro Comunità. Da quel giorno ho iniziato a partecipare alla Messa quotidiana, rendendomi conto dell’importanza del Sacrificio Eucaristico durante la Santa Messa, grazie alla celebrazione molto devota e sentita dei Padri della Comunità.
Dopo l’incontro con Cristo che mi ha riempito tutti i vuoti causati dalle mie ferite, sono rimasta per la prima volta “sola” per 4 anni. Lo stesso Padre che ho incontrato a Pasqua, un giorno mi ha presentato Francesco, un ragazzo semplice con un cuore molto buono e un cuore puro. Non cercavo storie, ma ho capito che lui era un altro dono grande che mi faceva il Signore. Io e lui, due ragazzi apparentemente così diversi, con due storie così diverse che si incontrano dopo tanti anni. Era il primo di una lunga serie di segni che hanno tracciato la strada della nostra storia d’amore, nata da uno scambio di sguardi e coronata da un “sì” per sempre davanti a Dio.
LEGAME CON L’OPERA
Ognuno di noi ha vissuto la propria vita in modo differente: Alessandra con la fatica e la sofferenza di storie concluse con una grande sofferenza; Francesco con anni di preghiera, nell’attesa di incontrare la persona giusta con cui poter creare una famiglia.
Il Signore ha esaudito le nostre preghiere e ci ha fatti incontrare all’Opera Nostra Signora di Fatima.
È stato fondamentale per le nostre vite aver incontrato i Padri dell’Opera e le persone che frequentano e fanno parte del Movimento, sia perché attraverso di loro ci siamo incontrati, sia per il fatto che per noi è importante camminare insieme. Una frase che ci piace spesso ricordare è che “nessuno si salva da solo”. Abbiamo bisogno gli uni degli altri, per camminare insieme e, quando cadiamo, per poterci rialzare.
Ne abbiamo fatto esperienza fin da subito e più il tempo passava più abbiamo sentito dentro di noi l’appartenenza a questa realtà. Per questo nel nostro cuore è nato il desiderio della Consacrazione, per entrare a fare parte del Movimento della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, per affidarci alle cure della nostra cara Mamma del Cielo e per poter vivere il nostro cammino di fede insieme ai nostri fratelli, attraverso momenti di catechesi, di preghiere insieme e momenti di condivisione e convivialità, sentendoci parte di una grande Famiglia.
FIDANZAMENTO
Dal nostro primo incontro all’Opera di Forlì sono passati circa 4 anni e mezzo prima di salire all’altare e dire quel “Sì” che ci ha legati insieme per sempre.
Sin dai primi appuntamenti ci si presentava davanti la scelta di come vivere la nostra conoscenza. La proposta del mondo è quella di vivere una storia d’amore senza privarsi di nulla, compresi i rapporti prematrimoniali. Il Signore e la Chiesa, al contrario, ci insegnano che il fidanzamento è un periodo di discernimento e che non è bene vivere l’unione dei corpi prima del tempo, cioè prima del matrimonio.
Abbracciando entrambi questa seconda proposta, abbiamo vissuto il nostro fidanzamento nella castità.
Questa scelta è stata davvero preziosa e ci ha permesso di conoscerci l’un l’altro in maniera profonda e vera, con i nostri limiti, i nostri alti e bassi, i nostri pregi e difetti. E soprattutto ci ha permesso di rimanere liberi e di sceglierci per quelli che siamo.
Un altro aspetto importante del nostro percorso di fidanzamento è stata la ricerca della volontà di Dio sulle nostre vite. Infatti, cercare la Sua volontà e non la nostra ci ha spinti ad intraprendere un percorso di discernimento attraverso il quale potessimo capire se quello che stavamo vivendo fosse davvero voluto da Dio. Questo percorso ci ha permesso scorgere tra le righe delle nostre vite tutti i momenti nei quali il Signore ci ha parlato. Questo poteva avvenire attraverso un fatto, oppure la parola di una persona vicina, oppure attraverso diversi “segni” che il Signore ha voluto concederci durante il nostro cammino.
Inoltre, percepivamo dentro di noi che quello che stavamo vivendo ci riempiva completamente e ci sentivamo fatti proprio per quella vita che stavamo condividendo insieme.
Nel nostro fidanzamento abbiamo incontrato anche delle difficoltà.
Difficoltà legate alle nostre storie personali, al nostro passato, ai timori, ai nostri caratteri differenti.
Per superarle è stato fondamentale porre Gesù al centro della nostra coppia.
La Messa quotidiana, la Confessione frequente, la preghiera sono stati gli strumenti che ci hanno aiutato a superare i problemi che abbiamo incontrato durante il nostro cammino. Questi mezzi sono stati fondamentali per far crescere il nostro rapporto con Gesù e tra noi due, perché ci hanno permesso di attingere alla fonte del Vero Amore.
MATRIMONIO
Sposarci nella nuova chiesa della Comunità dove ci siamo conosciuti e che abbiamo frequentato quotidianamente durante il nostro fidanzamento, con il Padre che ci ha presentati a celebrare le nozze è stato per noi bellissimo. Ma la cosa più bella di tutte è stata la scelta alla base del nostro “Si”. Scegliere di amarci per sempre.
Il matrimonio richiede una scelta definitiva, un “Sì” per sempre. Questo può spaventare, ma non dobbiamo farci vincere dalla paura. Infatti, il diavolo spesso la usa per bloccarci e per impedirci di prendere una decisione. In questo caso la decisione di amare un’altra persona. Infatti, l’amore è una scelta, una decisione, e non un sentimento o un’emozione del momento.
Scegliere di dire quel “Sì” diventa liberante, ci pone davanti una chiara via su come vivere la nostra vita per la nostra santificazione, per andare in Paradiso.
Il matrimonio è una vocazione che ci chiede di uscire da noi stessi per andare incontro all’altro. Ci chiede di vivere e di spendere la nostra vita per la santificazione, per la realizzazione della vita dell’altro.
Ci chiede di spendere e di vivere ogni giorno avendo come unico obbiettivo quello di servire, amare e rendere felice l’altro.
E questo può avvenire soltanto con la morte a noi stessi, morendo in croce per l’altra persona, come Gesù ha fatto per noi.
Il sacrificio di noi stessi nel servizio all'altro è sicuramente la forma più pura dell’amore, perché si ama gratuitamente senza aspettarsi nulla in cambio, con il dono totale di se stessi. Cercando di amarci in questo modo, il Signore ci fa vivere e sentire una grande pace nel sacrificio, e la gioia dell’altro diventa la nostra gioia.
DOPO IL NOSTRO SÌ
Dopo il nostro “Sì” qualcosa è cambiato nel nostro rapporto, nel nostro stare insieme. Abbiamo infatti percepito una differenza sostanziale: ci sentiamo davvero una cosa sola, è la forza del Sacramento del Matrimonio.
Il nostro amore è cresciuto e sentiamo la presenza di Dio in mezzo a noi, che ci aiuta ad amare l’altro sempre di più.
Vorremmo concludere dicendo che nella vita si possono incontrare difficoltà e sofferenze, ma non dobbiamo perdere la speranza. Bisogna continuare a pregare con fede, sapendo che il Signore sa quello di cui abbiamo bisogno ancora prima che glielo chiediamo e avendo la certezza che Lui ci ama e si prende cura di noi.
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 09 febbraio 2025 - ANNO C -
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LA DOCILITA’
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La Rivista ufficiale della
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