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Novizi. Chi sono costoro?

Nuovi operai per la Messe del Signore

a cura di padre Davide Gilioli, icms

(estratto dal MARIA DI FATIMA - n°5, Settembre/Ottobre 2020)

 

Ci sono un italiano, un portoghese e un brasiliano in una casa in Toscana e …
no, non è l’inizio di una barzelletta, ma l’inizio di una nuova grande tappa nella vita di questi ragazzi,
che – a partire da settembre – hanno iniziato l’anno del Noviziato fra i Servi del Cuore Immacolato di Maria.
Conosciamoli insieme!

 

INIZIAMO: PRESENTATI E PARLACI UN PO’ DI TE

ALBERTO: Mi chiamo Alberto, ho 31 anni, vengo da Vicenza e da due anni sono in seminario a Roma.

JOAO: Sono João Pedro Riberio Lopes. Originario di Alcobaça, Portogallo, e sono nato nel ’98, secondo di due figli. Da tre anni sono in seminario.

THIAGO: Mi chiamo Thiago Santana, brasiliano, ho 25 anni. Ho studiato management, lavorato… e poi, nel 2017, sono entrato in seminario

 

ESISTONO CENTINAIA E CENTINAIA DI CONGREGAZIONI.
ORA, PERCHÉ I SERVI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
?

A: Penso che certe cose non si scelgano. È un po’ come quando un ragazzo conosce la ragazza giusta per lui: non è detto che ne sia andato in cerca, è “arrivata”. Io non sono andato in cerca di un Istituto, è stato Dio a portarmi a conoscere i Servi quando, nel 2016, una ragazza mi ha invitato a venire agli incontri tenuti dai Padri. Lì, ho trovato il mio posto: un gruppo di giovani con cui vivere la mia fede. Era il gruppo giusto, il Movimento giusto per me. L’ho capito quasi subito.

J: In realtà non avevo mai pensato di entrare in una Congregazione Religiosa. Avevo fatto il pre-seminario nella Diocesi di Lisbona (inizialmente volevo fare un’esperienza diocesana), ma con l’aiuto del sacerdote che mi accompagnava, abbiamo visto che non era la mia strada. I Servi sono arrivati quasi all’improvviso, conoscendo p. Alberto al Santuario di Fatima. Con lui è iniziato quel percorso che mi ha portato ad entrare e a scoprire -poco per volta- la bellezza della vita religiosa e del nostro Istituto.

T: Non mi era mai passato per la testa di farmi religioso, nonostante conoscevo e stimavo una Congregazione francescana. Li guardavo e pensavo: è una bella vita, ma non è per me. Conoscendo i Servi, invece, è stato diverso: un carisma semplice, che mi attirava fortemente. Mi colpiva come i sacerdoti si spendessero per i giovani e la loro capacità di portare i giovani vicino a Dio, con una spiritualità molto forte e un grande rispetto per il sacro.

 

QUAL È STATO IL MOMENTO DECISIVO DELLA TUA VOCAZIONE, IL PUNTO DI SVOLTA DOVE HAI DETTO:
“ECCOMI! LASCIO TUTTO E TI SEGUO, SIGNORE”?

A: Solo nel 2014, a 26 anni, mi sono convertito davvero (prima frequentavo, ma in maniera superficiale, non ci credevo veramente) e lì, riscoprendo i sacramenti, ho iniziato quasi fin da subito a interrogarmi su come seguire Gesù più da vicino. Ma avevo un mio progetto di vita, che anteponevo a tutto il resto. Al tempo stesso, però, mi sentivo attratto a donarmi al Signore e c’era una voce in me che diceva: “perché no?”.
Ho iniziato ad ascoltare questa voce, chiedendo al Signore di illuminarmi: partecipavo alla s. Messa quotidiana e recitavo il rosario completo tutti i giorni. Ero alla ricerca di una serenità che -nonostante la conversione- non trovavo. Il momento decisivo è arrivato dopo aver partecipato a Roma ad un’ordinazione sacerdotale (p. Riccardo Rossi e p. Luigi Polvere, ndr), lì ho capito quale era il progetto che il Signore aveva per me, lì ho detto il mio: “Eccomi”.

J: Nel 2016… È stato durante un campo vocazionale vissuto in toscana: lì la voce di Gesù si è fatta sentire forte e ho detto il mio Eccomi. Volevo entrare subito, ma ero ancora minorenne e allora ho serbato e custodito questo desiderio nel mio cuore per due anni.

T: È stato un percorso graduale. Lavoravo e il mio capo mi valorizzava con incarichi importanti, ero fidanzato con una brava ragazza, studiavo e l’università procedeva bene. Ma nonostante tutto questo mi sentivo a disagio, non ero “a posto così”. In quel momento, ha iniziato a farsi spazio in me la voce del Signore: andando nella comunità dei Padri e collaborando con loro nelle diverse iniziative ero felice, in pace, avevo trovato il mio posto.

 

LA PIÙ GRANDE CARITÀ È FORMARE UOMINI DI CARITÀ
L’Istituto dei Servi del Cuore Immacolato di Maria dedica particolare cura alla formazione umana, dottrinale e spirituale dei propri seminaristi.
Puoi contribuire a sostenere economicamente i nostri futuri sacerdoti adottando un seminarista.
Bonifico Bancario: Intesa Sanpaolo - IBAN: IT85Z0306909606100000010214 Istituto Servi del Cuore Immacolato di Maria - Causale: «Progetto adotta un seminarista»

 

COSA RITIENI INDISPENSABILE NELLA TUA GIORNATA? 
A COSA–CASCASSE IL MONDO- NON RINUNCERESTI MAI?

A: Indubbiamente la s. Messa quotidiana. Durante le restrizioni causa Coronavirus, ci sono stati dei giorni dove -pur potendo ricevere la s. Comunione tutti i giorni- non potevo partecipare alla Messa. Lì mi sono reso sempre più conto quanto fosse indispensabile per me.

J: Sicuramente l’adorazione eucaristica. Farla ogni giorno, tutti i giorni, è per me il vero pane quotidiano. È il momento della giornata dove puoi stare davanti a Gesù, guardarlo faccia a faccia e aprirgli il cuore. Il sentimento che ho è come di un amico che parla ad un altro amico. Mi aiuta anche leggere … come diceva s. Agostino “quando leggi, Dio parla con te; quando preghi, tu parli con Dio”.

T: La fede. Tutto i giorni chiedo a Dio la grazia di non perderla. Prima non è che non avevo fede, ma quasi… mi ricordo come ero triste, e non voglio perdere questo dono. Il credere in Dio per me adesso è tutto!

 

LA VERGINE MARIA PER TE È….

A: Madre. E Guida. La Madonna è stata fondamentale per il cammino di fede della mia famiglia. Abbiamo sperimentato l’amore materno di Maria, che tocca anche i cuori più distanti e tiepidi, pronta a prenderli e portarli a Gesù. La Vergine Maria ha “preso” e condotto per mano la mia famiglia, partendo da mia madre e poi coinvolgendo tutti noi.

J: La nostra Mamma, e Colei che ci porta a Gesù. Ho imparato ad avere tanta devozione e amore grazie anche al libro: “Le glorie di Maria” di s. Alfonso. Lui mostra bene come Ella sia un canale che ha come unico obiettivo di portarci a Gesù.

T: Da noi si dice spesso: Maria ci attrae attraverso il Suo profumo. La mia conversione è iniziata con dei giovani del Rinnovamento, animati da un grande amore verso Maria, mia mamma anche ha sempre nutrito una grande devozione. La devozione a Maria è per me qualcosa di famigliare. È stata la Vergine Maria in mezzo ad ogni mio passo della fede: conversione, entrata in seminario…

 

I SERVI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA VIVONO LA LORO MISSIONE A SERVIZIO DELLA CHIESA, NELLA FCIM E PER LA FCIM. COSA TI COLPISCE DI PIÙ DEL MOVIMENTO?

A: Prima di tutto, la fedeltà al Carisma del Fondatore, la devozione mariana e l’essere a tutti gli effetti “famiglia”. La grande unione fra Servi, Serve e Laici è l’aspetto che più mi ha colpito. Oltre a questo, anche la devozione eucaristica, il rispetto e la fede nella celebrazione della s. Messa.

J: Due cose. Innanzitutto il fatto che lo Spirito del Movimento nasca dal messaggio di Fatima: è uno dei messaggi mariani per me più belli, ricchi e affascinanti. E poi proprio la realtà dell’essere famiglia: padri, suore e laici, insieme… è questo uno degli aspetti che più ha toccato la mia vocazione, il sentirsi in famiglia e l’essere famiglia.

T: In Brasile è molto forte la realtà giovanile della FCIM. C’è un grande coinvolgimento dei giovani: partecipano e sono missionari. Questo per me era bellissimo, il poter partecipare attivamente alla missione del Movimento, mi ha aiutato a sentirlo mio, ad appropriarmi di questa realtà.

 

SONO TANTI I SANTI CHE CI SEGNANO CON LA LORO ESPERIENZA E CI AIUTANO CON LA LORO INTERCESSIONE. MA SE DOVESSI SCEGLIERNE SOLO UNO COME SPECIALE COMPAGNO DI VIAGGIO, SCEGLIERESTI…

A: S. Giuseppe; sono state davvero tante le esperienze dove ho sentito forte la sua vicinanza. E poi per la sua umiltà e il nascondimento, che lo hanno reso un uomo secondo il cuore di Dio. Ha custodito la Madre di Dio, e la amata per primo.

J: S. Alfonso Maria de Liguori. Un vero compagno di viaggio, o di battaglia possiamo dire. L’ho conosciuto entrando in seminario e in questi anni ho letto molto suoi libri. Mi ha davvero accompagnato con i suoi preziosi consigli, dalla vita di seminario al rapporto con Dio, ho trovato in lui una vera e propria miniera di insegnamenti.

T: S. Agostino. Mi ha sempre colpito come ha certato la Verità sopra tutto. E ha trovato Dio, ha trovato nella fede la pienezza della Verità. Lo vorrei come compagno di viaggio perché mi deve spiegare un sacco di cose: ho tantissime domande da fargli….


LA RIVISTA PIÙ BELLA CHE HAI MAI LETTO (SE NON RISPONDI MARIA DI FATIMA BOICOTTO L’INTERVISTA…)

A: Senza dubbio il Maria di Fatima!

J: Ovvio, il Maria di Fatima! Articoli interessanti e grandi copertine!

T: Maria di Fatima!!!

 

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