Pillole di SpiritualiTà
Sono la Madonna del Rosario; che continuino sempre a dire il rosario tutti i giorni. (La Vergine Maria il 13 Ottobre 1917 a Fatima)
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VIVERE, PREGARE, MEDITARE INSIEME
di Adam Benassi
Dal 24 al 27 aprile 2025, l’antica Abbazia di Morimondo (MI) ha accolto nuovamente, spalancando le sue porte, un gruppo di giovani provenienti da ogni parte d’Italia, tra i 18 e i 35 anni, riuniti per un Ritiro spirituale carico di grazia e fraternità.
In questo luogo, intriso di storia monastica cistercense e di preghiera, immerso nella natura e nel raccoglimento, i cuori dei partecipanti si sono aperti all’ascolto dello Spirito, pronti per “risplendere come astri nel mondo”; infatti, la giornata del 25 aprile, che potremmo definire il cuore del Ritiro, è stata interamente dedicata alla meditazione su tre luminose figure di giovani beati: Carlo Acutis, Chiara Luce Badano e Piergiorgio Frassati. Tre vite diverse, ma un solo fuoco: la fede viva in Gesù, vissuta nella quotidianità ordinaria di ragazzi come tanti, ma che grazie alla fede sono riusciti a renderla unica e originale.
Questi “Santi della porta accanto” non erano supereroi della santità, ma giovani come noi; ragazzi con sogni, passioni, difficoltà, limiti umani: la rabbia, lo sconforto, la stanchezza… c’è chi era disorganizzato e chi tendeva ad arrabbiarsi.
Eppure, capaci di dire il loro “sì” pieno e radicale a Dio, rendendo la loro vita quel gioiello di santità che ci ha accompagnati per tutto il ritiro, perché essi hanno testimoniato il Vangelo non compiendo grandi gesti spettacolari, ma nella fedeltà alla vita ordinaria. Hanno reso santo lo studio, l’amicizia, lo sport, la sofferenza, perfino la morte: la meraviglia di Dio, che si compie in una vita umana e ci rende santi!
Carlo, con la sua passione per l’informatica messa al servizio dell’Eucaristia, che era al centro di ogni sua giornata; Chiara, con il suo sorriso disarmante, anche nella malattia, che le ha fatto rinnovare continuamente il suo “sì” fino ad incontrare lo sposo, tanto da aver perfino organizzato il proprio funerale come se fosse una festa.
Piergiorgio, con la sua carità nascosta tra i poveri e i lavoratori e la sua passione per la montagna, metafora di ogni cammino verso quella vetta che è la santità.
Figure che hanno commosso e interrogato i cuori dei partecipanti, spingendoli a chiedersi: come posso anche io vivere la mia fede nella mia vita concreta e rinnovare sempre il mio sì a Dio?Le giornate si sono alternate tra preghiera comunitaria e silenzio personale, condividendo pasti e momenti di convivialità pieni di fraternità.
Il clima che si è creato è stato quello di una vera comunione di cuori, in giorni di grazia e fraternità, per vivere, pregare, meditare insieme, portando ognuno la propria essenza e personalità: chi studia, chi è sportivo, chi lavora, chi è genitore, chi è consacrato, chi si deve sposare… ognuno era diverso, ma ognuno portava la propria esperienza di fede e di quotidianità, per vivere e meditare insieme e poter intraprendere quel cammino verso la santità un po’ meno soli, ma in una compagnia sempre più risplendente.
Molti dei partecipanti sono tornati a casa con una consapevolezza nuova: la santità è possibile anche oggi, perché non si tratta di compiere miracoli o segni grandiosi, ma piuttosto di vivere con amore e fedeltà ogni gesto quotidiano e di offrirlo continuamente al Signore, rinnovando il nostro sì.
È questa la “rivoluzione” silenziosa di Carlo, Chiara e Piergiorgio: la santità della normalità, trasfigurata dalla luce di Dio, per poter andare un giorno all’incontro vivo con Cristo.
Il 26 aprile, il Ritiro ha preso una piega profondamente esperienziale e simbolica, con la Giornata di Fraternità: un vero pellegrinaggio del cuore e del corpo, tra fatica, risate e preghiera.
I giovani partecipanti, sotto un cielo limpido e accarezzati dalla brezza primaverile, tra leggiadre farfalle e gracchianti rane, hanno intrapreso una camminata tra i sentieri e le campagne che circondano l’Abbazia di Morimondo, il famoso “anello dei fontanili”, recitando insieme il Santo Rosario.
Ogni decina, ogni passo, era un’invocazione, un affidamento, un ringraziamento.
Tra il verde dei campi e il silenzio abitato della natura si stava compiendo un cammino che non era solo fisico, ma anche spirituale: un andare insieme verso Dio, nella semplicità e nella comunione, immersi nel creato, meraviglia divina.
La meta della camminata è stata l’allevamento e pensione per cani Trincheraldo della Pusterla: un luogo, capolavoro di Dio, immerso nella campagna lombarda ad Ozzero, dove la presenza degli animali — cani, gatti, anatre, oche, galline e cavalli — hanno reso ancora più tangibile il senso della grazia di quei giorni. Non solo si era ricolmi di grazia spirituale, ma anche avvolti dall’incanto della Natura, che incorniciava la giornata; l’occhio umano e l’occhio dello spirito erano immersi nel pieno della bellezza.
In quel piccolo angolo di mondo, la natura sembrava partecipare, con i giovani, alla grazia e all’armonia di quei giorni, perché anche gli animali, creature amate dal Creatore, partecipano in modo speciale al Suo disegno d’amore e forse hanno contribuito ancor di più a far risplendere la fede in questi ragazzi.
Nel cuore di questo scenario bucolico e sereno, è stata celebrata la Santa Messa all’aperto, in cui le letture, il canto, l’Eucaristia condivisa nella natura hanno donato un senso profondo di armonia e di vera fraternità.
Il pomeriggio si è poi svolto in un clima di festa, amicizia e spiritualità, vissuta e partecipata grazie alla testimonianza di una giovane coppia di sposi. Eva e Luca, infatti, hanno condiviso la loro esperienza di fede, che ha fatto loro dire “sì” sempre a Dio, anche nei momenti di difficoltà e di dolore.
Tra condivisioni, divertimento, momenti di ascolto e fraternità (e improvvisate cavalcate a cavallo…) i giovani hanno sperimentato la bellezza del creato di Dio e condiviso una giornata di Fede luminosa e viva, camminando insieme, pregando insieme e ringraziando Dio per tutto ciò che ci circonda. Questi ragazzi hanno lasciato Morimondo, dopo la Messa domenicale, pronti per ritornare alla propria vita, al lavoro, allo studio e alle loro passioni, ma con quel qualcosa in più: quella fede che, come una lampada, è stata ristorata con nuovo olio ed è pronta a risplendere sempre di più nel cammino di ognuno, per guidarli in quella strada, in quel cammino di santità già solcato da Chiara, Carlo e Piergiorgio e pian piano anche da noi tutti.
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Sono la Madonna del Rosario; che continuino sempre a dire il rosario tutti i giorni. (La Vergine Maria il 13 Ottobre 1917 a Fatima)