Pillole di SpiritualiTà
Comprendi per credere, e credi per comprendere. Comprendi la mia parola, affinché tu possa credere; credi alla parola di Dio per poterla comprendere. (Sant'Agostino)
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“Fare tutto, anche le cose minime, con amore grande”
di Marika Toso
«Sei Tu che hai creato le mie viscere e mi hai intessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio».
Così recita il salmo 139, salmo musicato dalla cantautrice Debora Vezzani, la cui testimonianza è stata spunto per il Ritiro spirituale tenutosi a Morimondo dal 13 al 15 dicembre in preparazione al Natale. Durante i tre giorni abbiamo riflettuto, grazie all’aiuto di padre Mario, suor Camilla, suor Monica e Chiara, sull’amore che Dio ha per noi, un amore talmente grande che l’ha portato a farsi carne, a mandare Suo Figlio sulla terra, rendendolo in tutto e per tutto come noi, ad eccezione del peccato.
Il donarsi agli altri è stato proprio il punto focale di questo Ritiro, un donarsi per amore e con l’amore di Cristo. Questa carità ha caratterizzato anche i due Santi che in questi giorni abbiamo potuto conoscere: San Riccardo Pampuri e Santa Gianna Beretta Molla. Entrambi medici, sono stati un grande esempio di fede, di amore e di donazione per coloro che li hanno conosciuti e che hanno avuto bisogno del loro sostegno.
San Riccardo si iscrisse alla facoltà di medicina per poter colmare il suo desiderio di aiutare i bisognosi, non fermandosi solo alla cura del corpo, ma dedicandosi anche a quella dello spirito. Con lo scoppio della Grande Guerra venne chiamato alle armi, dove prestò servizio nel Corpo di Sanità.
Durante questo periodo iniziò a sentire sempre più forte la chiamata di Dio, ma a causa della sua salute cagionevole non riuscì ad entrare in nessun Ordine religioso. Diventò medico a Morimondo e le sue giornate erano occupate dalla preghiera e dalla continua visita ai suoi pazienti. Fu così che conobbe l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, più conosciuto come “Fatebenefratelli”, che aveva come missione l’assistenza ai malati. Morì a 33 anni, dopo essersi donato interamente al servizio dei malati. La cosa che più mi è rimasta impressa è una frase che era solito ripetere: “Fare tutto, anche le cose minime, con amore grande”, perché è proprio grazie all’amore che tutto ciò che facciamo prende importanza e diventa grande.
Santa Gianna Beretta Molla venne educata dai genitori nella fede e in lei crebbe la certezza che la vita è un dono meraviglioso di Dio. Grazie a questa profonda fede, seppe trasformare tutte le difficoltà in occasioni per affinare la sua sensibilità e per crescere nelle virtù. Compì la sua opera di medico, che sentiva e praticava come una missione. Gianna, comunque, continuava a interrogarsi, attraverso la preghiera, sulla sua vocazione, che considerava un dono di Dio. Il Signore la chiamò al matrimonio e Gianna lo abbracciò con entusiasmo, donandosi totalmente per formare una famiglia veramente cristiana. Nel 1976, verso il termine del secondo mese della sua quarta gravidanza, le venne diagnosticato un fibroma all’utero.
Prima dell’intervento per l’asportazione del fibroma, pur sapendo il rischio che avrebbe comportato il continuare la gravidanza, supplicò il chirurgo di salvare la vita che portava in grembo e si affidò alla preghiera e alla Provvidenza.
Al momento del parto, pur confidando sempre nella Provvidenza, era pronta a donare la sua vita per salvare quella del figlio, e disse al marito Pietro: “Se dovete decidere fra me e il bambino, nessuna esitazione: scegliete, e lo esigo, il bimbo. Salvate lui.”
Riguardo Santa Gianna, mi ha colpito in modo particolare questa fiducia incondizionata, il suo abbandono totale alla Volontà di Dio e la ferma decisione di salvare la vita che portava in grembo, a dispetto della propria. Un atto d’amore immenso, che purtroppo al giorno d’oggi non è per nulla scontato.
Dalla vita di questi due Santi si può ben comprendere l’importanza di affidarsi a Dio, della preghiera quotidiana e, come ha detto padre Mario durante un’omelia, dedicare a Dio anche solo 5 minuti della nostra giornata, per stare cuore a cuore con Lui e trovare nel suo amore la forza di affrontare quotidianamente le nostre difficoltà.
Oltre ai momenti di preghiera e riflessione abbiamo vissuto anche momenti di gioia e spensieratezza tra noi ragazze e le Suore che ci hanno accompagnate durante questi giorni, scambiandoci opinioni e battute in un clima di divertimento sano che a casa, nella quotidianità e nella frenesia di tutti i giorni, spesso non si riesce a vivere.
Stare a contatto con persone della nostra età, con cui condividere la propria fede e l’amore per Gesù senza sentirsi giudicati o criticati, poter essere se stessi creando rapporti saldi in mezzo ai quali si sente proprio l’amore di Dio, è ciò che mi porta a partecipare con gioia a questi incontri e Ritiri.
Credo che, se i ragazzi e i giovani di oggi potessero vivere questo tipo di esperienza, spogliandosi di quella pienezza effimera che la società offre loro e potessero prendere consapevolezza dell’esistenza di Dio e di quanto Egli ci ami, sarebbero pieni di gioia e, per quanto possa sembrare banale, sarebbe davvero “un mondo migliore”.
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 09 febbraio 2025 - ANNO C -
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