Pillole di SpiritualiTà
Chi guarda Maria, chi cerca di imitarla, cammina speditamente nella via della santità. (San Luigi Grignion de Montfort)
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di padre Carlo Morelli icms
«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Con questa solenne dichiarazione il venerabile Pio XII, il 1° novembre 1950, nell’anno del giubileo e nella festa di tutti i santi, con la Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus”, definiva il grande dogma mariano dell’Assunzione in Cielo, in anima e corpo, dell’Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, racchiudendo mirabilmente, nelle solenni parole sopra riportate, gli altri tre grandi dogmi mariani già definiti: ossia la Maternità Divina, la Verginità perpetua e il più recente dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato dal Beato Pio IX.
Nell’offrire alcuni spunti di meditazione su questo grande dogma mariano, ho ritenuto assai vantaggioso riportare alcuni brani del libro “La Madonna negli scritti di Maria Valtorta” (Centro Editoriale Valtortiano – 1986) di P. Gabriele M. Roschini O.S.M. (1900 - 1977), sacerdote, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, fondatore, nel 1950, della Facoltà Teologica “Marianum” in Roma, dotto teologo e mariologo che ricoprì importanti cariche nel suo Ordine e in alcuni dicasteri romani e partecipò, come perito, al Concilio Vaticano II.
Nella presentazione del libro, l’autore scriveva:
“È da mezzo secolo che mi occupo di Mariologia: studiando, insegnando, predicando e scrivendo. Ho dovuto leggere perciò innumerevoli scritti mariani, d’ogni genere; una vera «Biblioteca mariana».
Mi sento però in dovere di confessare candidamente che la Mariologia quale risulta dagli scritti, editi e inediti, di Maria Valtorta, è stata per me una vera rivelazione. Nessun altro scritto mariano, e neppure la somma degli scritti mariani da me letti e studiati, era stato in grado di darmi, del Capolavoro di Dio, un’idea così chiara, così viva, così completa, così luminosa e così affascinante: semplice insieme e sublime […]
Per questo fondamentale motivo, nell’esporre la Mariologia degli scritti valtortiani, ho preferito che parlasse, quasi di continuo, la stessa Valtorta, limitando la mia azione a coordinare quanto ella ha scritto, in vari luoghi, in modo insuperabile. Dove gli altri, forse, vedranno, in questo mio modo di agire, un difetto, io amo vedere un pregio […]
“Per questo fondamentale motivo” esposto da P. Roschini nella presentazione del suo libro, leggiamo insieme alcuni brani, da lui scelti, tratti dagli scritti valtortiani, sul dogma dell’Assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria, in anima e corpo.
Il “Desiderio di Dio” nell’anima della Vergine Maria e di ogni cristiano
«Come mi fu estasi la nascita del Figlio e, dal rapimento in Dio, che mi prese in quell'ora, tornai presente a me stessa e alla Terra col mio Bambino fra le braccia, così la mia impropriamente detta “morte” fu un rapimento in Dio. Fidando nella promessa avuta nello splendore del mattino di Pentecoste, io pensavo che l'avvicinarsi del momento della venuta ultima dell’Amore, per rapirmi con Sé, dovesse manifestarsi con un aumento del fuoco d’amore che sempre m’ardeva. Né feci errore. Da parte mia, più la vita passava, più aumentava in me il desiderio di fondermi all’eterna Carità. Mi spronava a ciò il desiderio di riunirmi al Figlio mio e la certezza che mai avrei fatto tanto per gli uomini come quando fossi stata, orante e operante per essi, ai piedi del trono di Dio. E con moto sempre più acceso e accelerato, con tutte le forze dell’anima mia, gridavo al Cielo: “Vieni, Signore Gesù! Vieni, eterno Amore!”. L’Eucarestia, che era per me come una rugiada per un fiore assetato, era, sì, vita, ma più il tempo passava e più diveniva insufficiente a soddisfare l’incontenibile ansia del mio cuore. Non mi bastava più ricevere in me la mia divina Creatura e portarla nel mio interno nelle sacre Specie, come l’avevo portata nella mia carne verginale. Tutta me stessa voleva il Dio uno e trino, ma non sotto i veli scelti dal mio Gesù per nascondere l’ineffabile mistero della Fede, ma quale era, è e sarà nel centro del Cielo. Lo stesso mio Figlio, nei suoi trasporti eucaristici, mi ardeva con abbracci di desiderio infinito; e ogni volta che a me veniva, con la potenza del suo amore, quasi svelleva l’anima mia nel primo impeto; poi rimaneva, con tenerezza infinita, chiamandomi “Mamma!”, ed io lo sentivo ansioso di avermi con Sé. Non desideravo più altro […] Tutto era annullato nel desiderio di possedere Dio, per la persuasione che avevo di tutto potere quando lo si possiede.
Giungete, o cristiani, a questo totale amore. Tutto quanto è terreno perda valore. Mirate solo Dio. Quando sarete ricchi di questa povertà di desiderio, che è immisurabile ricchezza, Dio si chinerà sul vostro spirito per istruirlo prima, per prenderlo poi, e voi ascenderete con esso al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, per conoscerli ed amarli per la beata eternità e per possedere le loro ricchezze di grazie per i fratelli. Non si è mai tanto attivi per i fratelli come quando non si è più tra di essi, ma si è luci ricongiunte alla divina Luce […]
“l’Opera perfetta del Creatore”: la testimonianza certa di ciò che Dio aveva pensato e voluto per l'uomo
«La mia umiltà non poteva farmi permettere di pensare che tanta gloria mi fosse riserbata in Cielo. Nel mio pensiero era la quasi certezza che la mia umana carne, fatta santa dall’aver portato Dio, non avrebbe conosciuto la corruzione, poiché Dio è Vita e, quando di Se stesso satura ed empie una creatura, questa sua azione è come aroma preservatore da corruzione di morte. Io non soltanto ero rimasta immacolata, non solo ero stata unita a Dio con un casto e fecondo abbraccio, ma m'ero saturata, sin nelle mie più profonde latebre, delle emanazioni della Divinità nascosta nel mio seno e intenta a velarsi di carni mortali. Ma che la bontà dell'Eterno avesse riserbato alla sua ancella il gaudio di risentire sulle sue membra il tocco della mano del Figlio mio, il suo abbraccio, il suo bacio, e di riudire con le mie orecchie la sua voce, di vedere col mio occhio il suo volto, questo non potevo pensare che mi venisse concesso, né lo desideravo. Mi sarebbe bastato che queste beatitudini venissero concesse al mio spirito, e di ciò sarebbe stato già pieno di felicità beata il mio io. Ma, a testimonianza del suo primo pensiero creativo a riguardo dell’uomo, da Lui, Creatore, destinato a vivere, trapassando senza morte dal Paradiso terrestre a quello celeste, nel Regno eterno, Dio volle me, Immacolata, in Cielo in anima e corpo. Subito che fosse cessata la mia vita terrena. Io sono la testimonianza certa di ciò che Dio aveva pensato e voluto per l’uomo: una vita innocente e ignara di colpe, un placido passaggio da questa vita alla Vita eterna, per cui, come uno che passa la soglia di una casa per entrare in un reggia, l’uomo, col suo essere completo, fatto di corpo materiale e di anima spirituale, sarebbe passato dalla Terra al Paradiso, aumentando la perfezione del suo io, a lui data da Dio, con la perfezione completa, e della carne e dello spirito, che era, nel pensiero divino, destinata ad ogni creatura che fosse rimasta fedele a Dio e alla Grazia. Perfezione che sarebbe stata raggiunta nella luce piena che è nei Cieli, e li empie, venendo da Dio, Sole eterno che li illumina. Davanti ai Patriarchi, Profeti e Santi, davanti agli Angeli e ai Martiri, Dio pose Me, assunta in anima e corpo alla gloria del Cielo, e disse:
“Ecco l'opera perfetta del Creatore. Ecco ciò che Io creai a mia più vera immagine e somiglianza fra tutti i figli dell’uomo, frutto di un capolavoro divino e creativo, meraviglia dell’universo, che vede chiuso in un solo essere il divino nello spirito eterno come Dio e come Lui spirituale, intelligente, libero, santo, e la creatura materiale nella più innocente e santa delle carni, alla quale ogni altro vivente, nei tre regni del creato, è costretto ad inchinarsi. Ecco la testimonianza del mio amore per l’uomo, per il quale volli un organismo perfetto e una beata sorte di eterna vita nel mio Regno. Ecco la testimonianza del mio perdono all’uomo al quale, per la volontà di un Trino Amore, ho concesso riabilitazione e ricreazione agli occhi miei. Questa è la mistica pietra di paragone, questa è l’anello di congiunzione tra l’uomo e Dio, questa è Colei che riporta i tempi ai giorni primi e dà ai miei occhi divini la gioia di contemplare un’Eva quale Io la creai, ed ora fatta ancor più bella e santa, perché Madre del mio Verbo e perché Martire del più gran perdono. Per il suo Cuore immacolato che non conobbe mai macchia alcuna, neanche la più lieve, Io apro i tesori del Cielo, e per il suo Capo, che mai conobbe superbia, del mio fulgore faccio un serto e l’incorono, poiché mi è santissima, perché sia vostra Regina".
In questo giorno santissimo dell’Assunzione al Cielo della nostra Madre Celeste, ringraziamo il Signore di tutte le grazie, doni e privilegi che ha concessi alla Vergine Santissima, e imploriamo il Signore Gesù, perché, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, apra i “tesori del Cielo” per tutti noi e per il mondo intero.
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 03 novembre 2024 - ANNO B
"Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo"
La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"
Meditando i misteri gloriosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
LA VOCAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITÀ
La solennità del Primo Novembre
LA GRATUITÀ NELLA MISSIONE
Il dono della fede non è solo per noi e non si può “trattenere”!
Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...
La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Chi guarda Maria, chi cerca di imitarla, cammina speditamente nella via della santità. (San Luigi Grignion de Montfort)