Pillole di SpiritualiTà
Per le ferite d’amore non c’è medicina se non da parte di colui che ha causato la ferita. (San Giovanni della Croce)
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"Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì"
Vangelo
Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore.
Spunti di riflessione
“Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14:11)
Il Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo viene narrato nei tre Vangeli sinottici, mentre in Giovanni, nel capitolo 1, si parla del Battista che “rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.»”.
È quindi possibile affermare che in tutti e quattro i Vangeli si parli del Battesimo di Gesù; tuttavia, in modo quasi contraddittorio, sembra che gli Evangelisti abbiano deciso, parlando proprio del Battesimo di Gesù, dare apparentemente maggior risalto alla figura di un altro uomo, Giovanni il Battista. Quest’ultimo, come possiamo leggere anche in questo passo del Vangelo, sembra che desideri ardentemente che i suoi seguaci si stacchino dalla sua persona, che quasi si dimentichino di lui, per affezionarsi invece alla persona di Cristo stesso. Questo aspetto, riguardante la personalità del Battista, è evidente in tanti passi: in questo brano del Vangelo leggiamo che egli non si sente neppure degno di slegare i lacci dei sandali di Nostro Signore. Questa stessa affermazione è ripetuta in Giovanni (capitolo 1, versetto 27): ciò sta a significare che Giovanni Battista non si riteneva degno di essere lo schiavo degli schiavi di Gesù.
In un altro passo, il Battista conferma ancora la sua intenzione di voler essere messo in secondo piano, dicendo, riferendosi a Gesù: “Egli deve crescere e io invece diminuire” [Gv 3:30]. Si può quindi affermare, paradossalmente, che se uno dei quattro Evangelisti fosse andato da Giovanni Battista e gli avesse detto “guarda che ho intenzione di scrivere un capitolo di Vangelo nel quale tu sarai uno dei personaggi più importanti”, egli non avrebbe reagito positivamente…
Tuttavia, Nostro Signore Gesù Cristo non sembra essere proprio d’accordo con la descrizione di questo Giovanni Battista “da dimenticare”: infatti Egli stesso dirà “In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista” [Matteo 11:11]. Ecco un’altra contraddizione evangelica: da un lato Giovanni, che non si ritiene degno di slegare uno dei lacci del sandalo di Gesù; dall’altro lato Gesù, che lo descrive come il più grande tra i “nati da donna”; tuttavia, questa contraddizione è solo apparente, in quanto è perfettamente in linea con il criterio attraverso il quale il Padre Celeste decide di esaltare o abbassare qualcuno. Infatti, nel Vangelo di Luca, troviamo proprio scritto: “chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” e poche persone nella storia dell’umanità si sono umiliate di fronte a Dio tanto quanto Giovanni Battista.
Il Battista è stato davvero disposto a rinunciare a tutto per Cristo: figlio di un sacerdote della classe di Abia – ruolo alquanto importante – rinunciando a un possibile futuro agiato, decide di ritirarsi nel deserto vivendo in completo ascetismo, nutrendosi di locuste e miele selvatico, vestendo con peli di cammelli, scoraggiando di volta in volta coloro che volevano esaltarlo come Messia, proclamando la verità, anche quando ciò risultava pericoloso, e per questa stessa Verità viene incarcerato e martirizzato…
Per vivere una vita del genere ci vuole umiltà, tanta umiltà! Ed è stata proprio l’umiltà del Battista che ha permesso che Dio procedesse con l’esaltazione, e l’esaltazione di Dio è l’unica esaltazione che conta.
Allora, consci delle parole di Gesù – il quale, oggi come duemila anni fa, ci dice: “senza di me non potete far nulla” [Giovanni 15:5], chiediamo a Dio il dono di ottenere una grande umiltà e di perseverare in essa, in modo che, proprio come avvenne per Giovanni Battista, anche noi possiamo un giorno essere esaltati da Nostro Signore.
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