Pillole di SpiritualiTà
Sono la Madonna del Rosario; che continuino sempre a dire il rosario tutti i giorni. (La Vergine Maria il 13 Ottobre 1917 a Fatima)
NEWS
Solo un grande amore può spiegare il dolore
di sr. M. Bernadetta Usai icms
“Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici” Gv 15,13
La Beata Alessandrina Maria da Costa si può includere nel numero di quelle anime prescelte dal Signore ad essere con Lui vittime per la salvezza degli uomini. Questa vocazione fu rivelata a questa ragazza man mano lungo il corso della sua vita costellata di sempre crescenti sofferenze.
Nacque a Balasar, un piccolo paese nel nord del Portogallo il 30 marzo 1904, e fu battezzata il 2 aprile seguente, Sabato Santo. Possiamo dire che la data del suo Battesimo fu quasi profetica, a indicare ciò che il Signore le avrebbe chiesto successivamente, unendola strettamente a Lui con i dolori della Sua passione:
«Dammi le tue mani perché le voglio inchiodare con me; dammi i tuoi piedi che li voglio inchiodare con me; dammi il tuo capo che lo voglio coronare di spine come hanno fatto a me; dammi il tuo cuore che lo voglio trapassare con la lancia come hanno trapassato me; consacrami il tuo corpo; offriti tutta a me che ti voglio possedere totalmente». (Dai colloqui con Gesù).
Una vita semplice
Alessandrina, educata cristianamente dalla mamma insieme alla sorella Deolinda, rimase in famiglia fino all’età di sette anni, poi fu inviata presso una famiglia di un paese vicino per poter frequentare la scuola elementare. Qui fece la sua prima comunione nel 1911, e l’anno successivo ricevette il sacramento della Confermazione.
Dopo diciotto mesi, tornò a Balasar e andò ad abitare con la mamma e la sorella in una località detta “Calvario”, abitazione in cui risiederà per tutta la sua vita: altro segno profetico nella vita di Alessandrina! Esattamente cento anni prima della sua nascita, in quel luogo comparve nella terra un segno di croce e per quanto si facesse per smuovere la terra e far scomparire quel segno, esso era sempre ben visibile. Era la croce di Gesù che aspettava la vittima che vi sarebbe stata crocifissa!
Alessandrina fino ai dodici anni era una ragazza di costituzione robusta e con grande energia lavorava nei campi; aveva un temperamento vivace e socievole, per questo diverse amiche godevano della sua piacevole compagnia. Ma proprio all’inizio della sua adolescenza fu colta da una grave infezione che la segnò profondamente e a causa della quale il suo fisico rimase sempre molto debilitato.
Un’ulteriore prova inaspettata
All’età di 14 nel 1918 anni ci fu un altro “sabato santo” che segnò per sempre in modo indelebile la sua vita.
Quel giorno lei, la sorella e una ragazza apprendista erano intente nel loro lavoro di cucito, quando si accorsero che tre uomini tentavano di salire nella loro casa. Nonostante le porte fossero chiuse, i tre riuscirono a passare attraverso una botola forzando l’apertura ed entrarono. Alessandrina, per salvare la sua purezza insidiata, non esitò a gettarsi dalla finestra da un’altezza di quattro metri e nonostante la caduta rovinosa, ebbe la forza di risalire e cacciare quegli uomini malintenzionati. Le conseguenze però furono terribili e vennero diagnosticate irreversibili.
Il suo corpo venne progressivamente colpito da problemi alle articolazioni che le causavano orribili dolori; dall’età di 21 anni rimase completamente paralizzata e fu costretta a letto senza mai più potersi rialzare: era il 14 aprile 1925, fino ai restanti trent’anni della sua vita.
Per tanto tempo non smise di sperare e di chiedere al Signore e alla Madonna la sua guarigione, ma passavano i giorni e presto capì che proprio la sofferenza era la vocazione a cui Dio la stava chiamando, e la accettò immediatamente. Diceva: “Nostra Signora mi ha fatto una grazia ancora maggiore. Prima la rassegnazione, poi la conformità completa alla volontà di Dio, ed infine il desiderio di soffrire”.
Consapevolezza di una missione: “amare, soffrire, riparare!”
«Morirono i miei desideri di guarire, e per sempre, sentendo, ognor più, maggiori ansie di amore alla sofferenza e di pensare soltanto a Gesù. Un giorno, mentre ero sola, venendomi in mente che Gesù stava nel Tabernacolo, Gli dissi: “Mio buon Gesù, Tu catturato ed io pure... Tu avvinto dall’amore per mio bene, io catturata dalle Tue mani... Voglio ciò che Tu vuoi e soffrire con rassegnazione. Non mancarmi, o buon Gesù, con la Tua protezione!”». (Dall’autobiografia)
Da questo momento per Alessandrina ebbe inizio una vita di grande unione con Gesù nei Tabernacoli, per mezzo di Maria Santissima e in questo periodo cominciarono anche i primi fenomeni mistici. Spesso stava da sola in camera sua, ma il suo pensiero era sempre unito al suo Gesù chiuso nel Tabernacolo: “Gesù, tu sei prigioniero nel Tabernacolo ed io nel mio letto per la tua volontà. Ci faremo compagnia”. E così spiritualmente peregrinava di Tabernacolo in Tabernacolo per rendersi come la “Lampada” che tiene compagnia a Gesù; in questi momenti di forte unione e di colloqui intimi con lo Sposo della sua anima, la sorella assistette ad un episodio in cui la vide elevarsi dolcemente dal letto in levitazione.
Dal 20 novembre 1933 ottenne che la Santa Messa talvolta venisse celebrata anche nella sua stanzetta, e lei si offriva all'Eterno Padre come vittima per i peccatori, insieme a Gesù e secondo le Sue intenzioni. Tanto grande era il suo amore alla sofferenza che Gesù non tardò a farle dono di poter soffrire come Lui nel Calvario: dal venerdì 3 ottobre 1938 al 24 marzo 1942, ossia per 182 volte, visse ogni venerdì le sofferenze della Passione. Alessandrina che abitualmente era totalmente paralizzata nel suo letto, mentre era in stato di estasi, scendeva dal suo letto e con movimenti e gesti accompagnati da incredibili dolori, riproduceva i diversi momenti della salita di Gesù al Calvario, per tre ore e mezzo.
Negli anni 1937-1938 il Signore permise che Alessandrina subisse degli attacchi dal demonio «Ho avuto giorni - dichiarò Alessandrina - in cui il demonio mi tentava tanto da sembrare che l’inferno fosse piombato su di me». E il demonio non si accontentava di tormentare la sua anima ma la scaraventava giù dal letto causandole forti dolori e lividi.
Tanta era la sua sofferenza ma sempre accompagnata da un amabilissimo sorriso che illuminava il suo volto.
Dal 27 marzo 1942 fino alla sua morte, che avvenne il 13 ottobre 1955 anniversario della sesta apparizione della Madonna a Fatima visse nutrendosi unicamente della Santissima Eucaristia . Due anni prima della sua morte Gesù le spiegò: «Ti ho tolta l’alimentazione. Ho fatto e ti faccio vivere solo di me per provare chiaramente agli uomini il mio potere, la mia esistenza» (13 ottobre1953).
L’aspetto della riparazione in Alessandrina abbraccia veramente ogni aspetto e molto forte fu anche la sua devozione al messaggio di Fatima tanto che non si risparmiò nel pregare e impegnarsi per affrettare la Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Sette mesi prima della morte Gesù le promette: «Dal cielo arricchirai l’umanità, tu che hai attinto con tanta fedeltà ai Cuori di Gesù e di Maria».
Queste le sue ultime raccomandazioni a chi la andò a trovare poche ore prima della sua morte: “Non peccate. Il mondo non vale nulla. Fate spesso la Comunione. Recitate il Rosario ogni giorno. Addio, arrivederci in cielo».
La tomba di Alessandrina si trova oggi in una cappella laterale nella Chiesa parrocchiale: come “lampada” che arde accanto al Tabernacolo
Sulla sua tomba si leggono queste parole da lei volute che sono quasi un eco alle parole che La Madonna disse nell’ultima apparizione a Fatima: “Peccatori, se le ceneri del mio corpo possono essere utili per salvarvi, avvicinatevi, passatevi sopra, calpestatele fino a che spariscano. Ma non peccate più; non offendete più il nostro Gesù!. E’ la sintesi della sua vita spesa esclusivamente per salvare le anime”.
BEATA ALEXANDRINA MARIA DA COSTA
Solo un grande amore può spiegare il dolore
13 Ottobre 1917: il testo dell'Apparizione e Rosario meditato
"Non offendano più Dio Nostro Signore, che è già molto offeso"
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 12 OTTOBRE 2025 - ANNO C
"Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero"
EDUCARE ALL'UMANITA': L'INTRECCIO INDISSOLUBILE TRA SPIRITO E CULTURA
Formare persone, non solo professionisti
Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...
La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Sono la Madonna del Rosario; che continuino sempre a dire il rosario tutti i giorni. (La Vergine Maria il 13 Ottobre 1917 a Fatima)