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DIO, che ha cominciato quest' OPERA in voi, la porti a COMPIMENTO

di Rachele Parrinello

Conosco tanti sacerdoti. Eppure, dopo aver assistito all’Ordinazione Sacerdotale di padre Andrea Gori, di padre Gianni Schido e di padre Vincenzo Perrone, lo scorso 9 dicembre nella Parrocchia Sacra Famiglia in Villa Troili (RM), mi sono resa conto di non aver mai riflettuto sinceramente sul grande mistero che è il Sacerdozio. Adesso mi ritrovo qui a parlare di quel così grande momento, ma mi mancano le giuste parole perché quello che ho vissuto sovrasta di gran lunga qualsiasi possibile aspettativa umana. È un mistero: un piccolo scorcio di Paradiso che il buon Dio mi ha dato la smisurata grazia di assaporare.

In realtà, a ben pensarci, dinanzi a qualsiasi sacerdote ciascun uomo dovrebbe tremare e rendere sempre grazie a Dio che l’ha scelto come suo eletto per una missione “divina”.

Mons. Roberto Campiotti, Vescovo di Volterra, che ha presieduto la S. Messa e ha ordinato i neo-sacerdoti, durante l’omelia, ha sottolineato che la vocazione è per la gloria di Dio, ma anche per il compimento del cammino di santificazione di tutta la povera umanità.

È Dio che rinnova, che santifica e che fa nuove tutte le cose.

 La liturgia dell’Ordinazione è stata commovente: in un primo momento i tre candidati hanno detto il loro “Eccomi” e così il Ministro Generale, P. Luigi Luciano icms, li ha presentati al Vescovo, che ha posto loro delle domande e ognuno di essi, rispondendo “Sì, lo voglio”, ha deciso di abbracciare fedelmente fino alla morte gli obblighi derivanti dall’Ordinazione: esercitare per tutta la vita, sotto la guida dello Spirito Santo, il ministero sacerdotale nel grado di presbiteri, come fedeli cooperatori dell’ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio; adempiere degnamente e sapientemente il ministero della Parola nella predicazione del Vangelo e nell’insegnamento della fede cattolica; celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel Sacrificio Eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano; implorare la divina Misericordia per il popolo a loro affidato, dedicandosi assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore e di essere sempre più strettamente uniti a Cristo Sommo Sacerdote, consacrandosi a Dio insieme con Lui per la salvezza di tutti gli uomini.

Gli eletti, dopo aver posto le loro mani in quelle del Vescovo ed essersi inginocchiati davanti a lui, gli hanno promesso filiale rispetto e obbedienza e il Vescovo ha detto a ciascuno di loro: “Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento”.

Queste parole vogliono essere il mio più sincero augurio per loro affinché possano avere sempre ben in mente gli impegni che hanno scelto di abbracciare, lasciandosi santificare da Nostro Signore Gesù Cristo. Successivamente, tutti noi presenti alla funzione, abbiamo pregato e invocato i Santi chiedendo loro di intercedere in modo speciale per Andrea, Gianni e Vincenzo e, nel frattempo, questi si sono prostrati a terra in segno di totale abbandono e disponibilità alla Santa Volontà di Dio. A seguire, c’è stato il momento centrale del rito: è avvenuta l’imposizione delle mani del Vescovo su ciascun eletto e, dopo di lui, anche tutti gli altri sacerdoti concelebranti hanno compiuto lo stesso gesto.

Il Vescovo ha pronunciato la preghiera di Ordinazione e, alle parole con cui ha invocato lo Spirito Santo, Andrea, Gianni e Vincenzo sono stati consacrati Sacerdoti per sempre. Il rito della vestizione con gli abiti presbiteriali portati dai loro rispettivi papà, il rito dell’unzione crismale con cui il Vescovo ha unto le mani dei neo-ordinati con il sacro crisma e la consegna del pane e del vino, hanno espresso in modo visibile attraverso dei gesti concreti ciò che lo Spirito ha operato in loro in modo invisibile. Il rito di ordinazione si è concluso con l’abbraccio di pace con cui il Vescovo e tutti gli altri sacerdoti hanno accolto padre Andrea, padre Gianni e padre Vincenzo in comunione con tutta la Chiesa. Vedere quegli abbracci, quei sorrisi e quegli sguardi mi ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande, di un disegno provvidenziale del Padre Eterno, di una Famiglia. Altro momento emozionate è stato quello in cui la mamma di ciascun neo-sacerdote ha baciato per prima le mani consacrate del proprio figlio e ho cercato di immaginare cosa può provare un genitore dinanzi ad un così splendido miracolo!

Dopo la S. Messa c'è stato un momento di fraternità e di gioia. Sono rimasta ammirata dalla generosità e dallo spirito di servizio di suore, padri e volontari che si sono messi a disposizione per rendere impeccabile la giornata. Rivedere vecchi amici, riabbracciarsi e conoscere nuove persone mi ha riempito il cuore.

A padre Andrea, a padre Gianni e a padre Vincenzo non posso che augurare ancora tanti auguri di santità e ricordare loro le parole che il Vescovo ha pronunciato al momento della consegna del pane e del vino: "Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della Croce di Cristo Signore." La Vergine Maria, nostra Mamma Celeste, vi accompagni e custodisca in questa nuova missione!

 

 

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