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“DIO vi dà... un pezzo del Suo CUORE!”

di Stefano Battezzati

 

Quando suor Francesca mi ha chiesto di scrivere un articolo, con mia moglie, sul nostro percorso di sposi, genitori e consacrati, la prima cosa a cui ho pensato è una constatazione tratta da “Storia di un anima”, allorquando santa Teresa di Lisieux, parlando dell’amore dirompente di chi si converte, di chi viene sollevato dopo una caduta, osserva come, nel suo caso, sia stata “amata prima”: Gesù si era posto innanzi a lei indicandole la strada giusta, togliendole anche i sassi nei quali avrebbe potuto inciampare.

E tutto questo è capitato a me e a Lorena Rita per mezzo dei nostri genitori, nonni e zii (ho avuto due fratelli di mio nonno sacerdoti salesiani) che ci hanno insegnato la fede fin da bambini.

Mi è venuta anche in mente la parabola dei “lavoratori delle diverse ore” (Mt. 20,1-16) nella quale il padrone della vigna uscendo di casa all’alba, girando a destra anziché a sinistra, ha trovato noi, chiamandoci a lavorare per tutta la giornata.

Frequentando la stessa parrocchia, lo stesso oratorio, abbiamo fornito il nostro contributo (chierichetto, lettori, voci guida, animatori, corista e solista) e continuiamo a fornirlo (catechista, sempre corista e solista, consiglio pastorale, ministro straordinario della Comunione Eucaristica).

Di grande importanza nel nostro cammino di fede sono stati i nostri sacerdoti, che erano mirabilmente affiancati dalle suore che gestivano l’asilo parrocchiale.

Il “profumo delle candele” ci ha fatto innamorare fin da subito: fidanzamento e matrimonio nel lontano 1984. Nel 1986 nasce Emanuele: di comune accordo abbiamo deciso che Lorena rimanesse a casa per seguire al meglio la famiglia (facevamo i pendolari su Milano). Certo, meno entrate ma molta più serenità che ha portato alla nascita di Ilaria ed Elisa. Ai figli, seguiti a tempo pieno dalla madre, abbiamo avuto modo di insegnare loro, con più disponibilità, i valori cristiani, della famiglia, del rispetto.

Il sabato, quando oggi ci ritroviamo tutti riuniti attorno alla tavola con le due nipotine (Rebecca ed Agata) è, per noi genitori, una grande, immensa gioia.

Nel 2014 poi, grazie al mio libro “Gesù ma quanto… quanto ci ami!”, scaturito da un percorso spirituale iniziato dopo la morte di mia madre (che si è sacrificata – ne sono convinto - per i suoi tre figli) e sbocciato col Diario di Santa Faustina, ho conosciuto la Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, nell’opera di Bisentrate (Mi).

Inconsciamente era quello che cercavo: un ambiente accogliente, spirituale, di formazione che, ahimé, nelle parrocchie della mia cittadina era venuto meno.

E subito ho abbracciato questa Famiglia, coinvolgendo Lorena e proponendo la mostra sulla Sindone. La stessa, poi, da Bisentrate ha potuto girare tra le varie opere nelle quali io e mia moglie abbiamo dato il nostro contributo, permettendoci, così, di conoscere sempre meglio la nostra grande Famiglia. E, devo proprio dire, che in ogni opera visitata ci trovavamo come a casa nostra, respirando la medesima armonia che solo Nostra Madre sa effondere.

Certo, la nostra vita di coppia, come immaginiamo tutte le altre, ha dei momenti di difficoltà di relazione, di vedute, di piccole crisi. Devo dire, però, che, attraverso il percorso fatto con la nostra Famiglia, le catechesi, i ritiri spirituali, il pellegrinaggio a Fatima, il rapporto è migliorato davvero tanto. Sì, le incomprensioni ci sono sempre, ma svaniscono nel nulla praticamente subito.

Mi piace, a tal proposito, ricordare una catechesi, allorquando Fratel Paolo ci chiese quale fosse la “res sacramentum” del matrimonio: dopo vari nostri tentativi di risposta, ci guardò negli occhi e ci disse: “Dio vi dà... un pezzo del Suo Cuore!”. Allibiti, gli chiedemmo di spiegarci il significato. Quindi ci disse: “Dio ci ha tutti nel Suo Cuore e ci ama in modo perfetto, giusto? Quel pezzo di cuore dove ci sei tu lo da a tua moglie in modo tale che lei ti possa amare come Lui ti ama! E viceversa, naturalmente. Quindi un amore perfetto che si unisce ad un altro amore perfetto fanno… “una cosa sola”! Ed così anche spiegata l’indissolubilità del matrimonio: Dio ha dato a te quel pezzo del Suo Cuore dove c’è tua moglie e non può più darlo a nessun altro, proprio perché ce l’hai tu e tu solo!”.

Sinceramente, questa catechesi mi ha emozionato tantissimo, e spero faccia altrettanto con ogni copia sposata o in procinto di sposarsi.

Nel pregare insieme, io e Lorena possiamo affermare che il nostro amore, immerso in quell’Amore più grande, ci ha davvero uniti e ci unisce sempre di più!

 

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