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ESTATE: TEMPO PER RISCOPRIRE IL VALORE DELLE RELAZIONI

di Marilda Zonarelli

Quando rifletto sulle differenze fra i giovani di adesso e quelli di “qualche anno fa”, una delle prime cose che mi viene in mente è l’estate!

Da piccola, trascorrevo i primi due mesi delle vacanze al mare e/o in montagna insieme ai nonni e poi un mese intero con i miei genitori, così a lungo lontano da casa che quando ci tornavo non mi ricordavo quasi più com’era fatta la mia cameretta ed avevo voglia di riabbracciare tutti gli amici, di rivedere i compagni di classe e perfino i professori.

Molti dei ragazzi di oggi fra la mole di compiti assegnati per l’estate, la pratica di sport che li costringono a rimanere in città fino alla metà di agosto e ad avere meno giorni di ferie degli adulti, quando tornano a casa la prima cosa che chiedono è quanto manca alle vacanze di Natale per riposarsi un po'. Che poi non è tanto il poco tempo a disposizione, ma come lo trascorrono: o sono costretti a faticose vacanze studio all’estero, “perché altrimenti la vacanza è sprecata”, o rimangono tranquilli in spiaggia, seduti tutti insieme ai tavolini degli stabilimenti, ognuno con lo sguardo interessato solo al proprio smartphone.

Sia che si tratti dei giovani che degli adulti, la riflessione è su come “sprechiamo” il riposo dell’estate.  È giusto che questo periodo comprenda svago e relax ma, abbandonando l’ansia di vivere questi giorni affannosamente e la convinzione che sia tutto permesso, cogliamo l’invito a riscoprire il vero senso della vacanza, recuperando serenità ed affetti.

Il periodo di riposo dovrebbe rappresentare un momento di riflessione per tutti in modo che, anche nella spensieratezza, ci sia divertimento sano e costruttivo, regolatezza e rispetto verso il prossimo, in nome dell’amore di Dio. Abbandonando l’aggressività relazione che spesso deriva dai frenetici ritmi quotidiani, il periodo delle vacanze offre l’opportunità per riscoprire il valore delle relazioni, per rendere armoniosi e stabili i rapporti con i familiari, gli amici e per fare spazio anche alla nostra dimensione interiore e ricreare il dialogo di amicizia e di amore con Dio.

È questo che ci renderà realmente più riposati e felici!

Ho l’impressione che ancor più durante le vacanze siamo chiamati a superare il nostro ego ed a coltivare le amicizie, in atteggiamento di rispetto, di ascolto profondo, di accoglienza, per riscoprire insieme la presenza di Dio in mezzo a noi. Abbiamo meno fretta, più tempo e tranquillità per dedicare attenzioni vere al prossimo e all’incontro con nostro Signore, che continua ad invitarci alla riflessione e alla preghiera.

Così l’estate può diventare un momento di grazia ed un tempo privilegiato per favorire il risposo fisico ed il ristoro interiore ed il rinnovamento, con maggiore spazio per il silenzio, la serenità, la preghiera, la meditazione, il contatto con la natura che ci fa riscoprire la nostra giusta dimensione. Perché nel silenzio e nella preghiera possiamo ascoltare la voce del creato che ci esorta a riappropriarci dei doni che ci concede.

Possiamo dare un significato più profondo, prendendoci più cura di noi stessi e degli altri, per rivisitare le nostre relazioni ed essere testimoni credibili in famiglia, con il prossimo, nella società, ma anche nel nostro tempo libero.

Possiamo approfittare di questo periodo per ricaricarci di entusiasmo ed energia da trasmettere nelle relazioni affettive, per ammirare la natura, per sentirci parte del creato e godere del dono ricevuto da Dio. Possiamo approfittare del silenzio per ascoltare il Signore e lasciarci amare, diventando più costanti nella gratitudine e tornando a gioire delle cose che troppo spesso diamo per scontate nel nostro quotidiano, perché il Signore ci ha circondati di bellezze indescrivibili per ricordarci sempre quanto siamo preziosi per Lui e dirci quanto ci ama.

Nel libro dei Salmi troviamo le parole per sottolineare questa bellezza del creato: “I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annuncia il firmamento” (Sal 18, 2); “Tutte le opere lodano il Signore” (Sal 145, 10); “I fiumi battono le mani, le montagne gridano di gioia” (Sal 98, 8), “Gioiscono i cieli, esulta la terra… gli alberi del bosco danzano di gioia” (Sal 96, 11-12).

Nella riflessione sul tempo dell’estate per riscoprire il valore delle relazioni e la bellezza del creato, ispiriamoci anche a San Francesco d’Assisi che nel Cantico delle creature esprime la bellezza di ogni cosa, come dono da contemplare, in un contesto di fraternità universale.

Sia allora per tutti un’estate di fede, a contatto con la profondità dell’incontro con Dio, che vuole parlare al nostro cuore e farci percepire parte del creato!

 

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