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I PASSI DI UNA VITA

L’incontro di una mamma con la Famiglia del Cuore Immacolato di Maria

di Vanessa Bondi

Che cosa significa essere consacrati alla Madonna di Fatima e far parte della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria? Forse per rispondere a questa domanda devo tornare indietro nel tempo e rivedere la Vanessa di 7-8 anni, che tutte le domeniche dava la sua mano alla mamma e si recava a messa. In quel periodo, ricordo con tenerezza che alle parole “BEATI COLORO CHE MANGERANNO DI QUESTO PANE.....”, sentivo dentro di me un sentimento di “invidia” verso chi poteva fare la comunione. Poi arrivò il giorno del mio vero primo incontro con Dio, il giorno della mia Prima Comunione: ricordo che mi sentii innocentemente “beata”, ma che cosa questo significasse forse inizio a capirlo solo adesso, dopo molti anni…

Da quel momento, il succedersi degli avvenimenti della mia vita è stato un susseguirsi di eventi belli: ho conosciuto mio marito Vincenzo, ci siamo sposati nella chiesa della Gancia a Palermo. La scelta di sposarci in chiesa non è stata casuale, lo abbiamo voluto fortemente. Quel giuramento, fatto davanti a Dio, è stato solenne e ancora oggi, nei momenti di difficoltà del quotidiano – che sicuramente ci mettono alla prova – quel patto sancito dinanzi al Signore ci dà la forza di trovare le soluzioni migliori, per mantenere vivo il nostro matrimonio. Il giorno del nostro primo anniversario abbiamo avuto nostra figlia Michela, dopo due anni Alessandro. Vincenzo aveva un buon lavoro e io mi sentivo felice e realizzata nel mio ruolo di mamma.

Nel 2008 crolla “il castello di sabbia” e da Taranto ci trasferiamo a Roma, per problemi lavorativi. Io ho un crollo emotivo, ma soprattutto mi sento abbandonata da Dio, credendo di aver perso le cose “importanti” che credevo di avere. In quel periodo avviene l’incontro con la Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Una cosa che mi colpì, da subito, era la serenità che i Padri e le Suore trasmettevano nella pratica del loro mistero: li vedevo sempre sorridenti e felici. Io, Vincenzo e i ragazzi ci siamo avvicinati sempre di più a quella realtà, che ci faceva sentire a casa, nonostante avessimo cambiato per la terza volta città e ci trovassimo lontani dai nostri familiari.

In particolare l’incontro con Padre Simone icms e Padre Mario icms ha avuto un impatto profondo per tutti i componenti della nostra famiglia. Inizio a riscoprire la mia fede, ma in maniera totalmente diversa. Faccio il corso per la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e mi viene spiegato il concetto dell’affidamento a Dio e alla Madonna. Partecipo a tantissime catechesi, nelle quali mi viene spiegato che dobbiamo fidarci di Dio e per me era un vero cambiamento, ma tutto questo mi piaceva. Vivo il giorno della Consacrazione con mio marito: lui era un po’ dubbioso sull’intraprendere questo percorso, ma con l’aiuto di Dio e dei Padri, anche lui è riuscito a vivere quel giorno con grande emozione. Questo ci ha uniti ancora di più nella fede, al punto di convincerci, grazie all’intercessione della Madonna, ad avere un terzo figlio.

Nel 2014 nasce Francesca, la nostra terza bambina e, dopo pochi mesi, scopro di avere un melanoma. Non so come spiegarlo, ma dopo quell’ evento è come se dentro di me ci fosse la consapevolezza che il peggio dovesse arrivare. Da un lato c’ era la forte paura di stare male, soprattutto per i miei figli e per mio marito; dall' altro lato la certezza che Dio in qualsiasi caso sarebbe stato vicino a me e alla mia famiglia. Quando, nel 2019, scopro di avere un tumore al polmone, non provo alcun stupore, anzi avevo richiesto io stessa una radiografia ai polmoni: c’ era dentro di me una voce che mi parlava e mi indicava la strada.

Un giorno, presa dallo sconforto, andai in Chiesa e trovai Padre Alessandro e Padre Andrea: piangevo e avevo paura di non riuscire a superare quello che mi stava succedendo, paura per la mia famiglia. Ci siamo seduti davanti alla Madonna e abbiamo detto il Rosario, è stato un momento meraviglioso che non dimenticherò mai. Sarò sempre riconoscente alla Famiglia De Lellis e a Mina Comito, per l’affetto incondizionato che mi hanno dimostrato. Ma grazie soprattutto a mio marito e ai miei figli, per essermi stati vicini. Far parte della Famiglia del Cuore Immacolato significa anche aver conosciuto persone meravigliose.  

Ringrazio Dio tutti i giorni per avermi dato la forza, tramite la preghiera, di affidarmi alla sua volontà. Soprattutto il Rosario è stato la mia forza sia in sala operatoria, sia durante le terapie che ho dovuto affrontare, che sono state una prova davvero difficile, dal punto di vista mentale e fisico. Detta così può sembrare semplice, ma non lo è stato e non lo è ancora oggi. Tuttavia vi posso assicurare che quella bambina, che si sentiva “beata” il giorno della sua Prima Comunione, oggi ha una consapevolezza maggiore: sa che Dio è vicino a noi sempre, basta fidarci di Lui. 

 

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