Pillole di SpiritualiTà
O Immacolata! “Madre, che ci conosci, rimani con i tuoi figli”. (San Giovanni Paolo II)
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"Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno"
Vangelo
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore.
Spunti di riflessione
San Luca racconta che la domenica della Resurrezione due discepoli di Gesù lasciarono Gerusalemme per recarsi a Emmaus: allontanarsi da Gerusalemme, è per loro come lasciarsi alle spalle la fede in Gesù.
Lo stato d’animo di questi discepoli è quello in cui possiamo trovarci spesso anche noi, che guardiamo alla Chiesa con scetticismo o delusione: non è la Chiesa che desideravamo … Così, è facile la tentazione dell’abbandono e della fuga: allontanarsi da Gerusalemme e riparare verso Emmaus!
E ci potremmo sentire anche giustificati, pensando che noi non abbiamo nemmeno sperimentato l’incontro con il Risorto, vissuto dagli Apostoli e dai fedeli della prima ora …
Eppure, anche noi, come quelli che si dirigono a Emmaus, conosciamo sufficientemente le Scritture, il messaggio di Gesù e il suo operato; sappiamo della sua morte in Croce e della Resurrezione; tuttavia, viviamo tristi, immersi quasi nello sconforto e sembra che il nostro “credo” e la nostra speranza, riposti in Gesù, siano svaniti; la Sua Croce, come un fallimento, sembra irreale e lontana, ben lontana dalle nostre aspettative umane.
L’evangelista, però, segna due vie per ritrovare la fede nel Risorto e le suggerisce a noi, come ai discepoli scoraggiati di Emmaus: ascoltare la Parola di Gesù e accostarci all’Eucarestia. Ha commentato, un giiorno, Papa Francesco: “La strada di Emmaus diventa, così, simbolo del nostro cammino di fede: le Scritture e l’Eucaristia sono gli elementi indispensabili per l’incontro con il Signore” (Regina coeli, 4 maggio 2014).
Gesù si avvicina quando i discepoli lo ricordano e parlano di Lui; si presenta là dove si commenta il suo Vangelo, dove c'è interesse per il suo messaggio. L’ascolto del Vangelo, il parlare di Lui, il porsi quesiti portano il Risorto a rifarsi presente nel nostro cammino, come fu per i discepoli di Emmaus. Tutto questo – senza, necessariamente, attendersi grandi prodigi – ci fa ricordare che il Signore cammina accanto a noi. Così potrà tornare ad ardere anche il nostro cuore, perché, come dice Gesù, “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono Io in mezzo a loro” (Mt 18,20).
E poi c’è l’Eucarestia! I discepoli trattengono lo Sconosciuto per cenare insieme, arrivati a Emmaus; questo porterà loro un grande dono: si riaprono gli occhi e riscoprono Gesù, artefice e nutrimento della loro vita!
“I due lo riconoscono e cadono in ginocchio… Ma, quando osano alzare il viso, di Lui non resta che il pane spezzato. Lo prendono e lo baciano. Ognuno prende il proprio pezzo e se lo mette, come reliquia, avvolto in un lino sul petto. Piangono dicendo: «Egli era! E non lo conoscemmo. Eppure, non sentivi tu arderti il cuore nel petto mentre ci parlava e ci accennava le Scritture?»” (Maria Valtorta, Il Vangelo come mi è stato rivelato, volume X capitolo 625).
Così, anche noi dobbiamo riscoprire il Risorto come sostegno nella stanchezza e lungo la nostra via. Gesù, nell’Eucarestia alimenta la nostra vita e la nostra fede, incoraggiandoci a continuare il nostro vivere quotidiano. Gesù non è un forestiero, nel nostro cammino, ma il crocifisso che è risuscitato: ci conosce, ci ama e ci cerca.
Gesù, come un amico, riposa insieme a noi dalle fatiche del nostro lungo cammino e ci sprona a proseguire con fiducia e coraggio: e ci aspetta nel suo Regno!
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