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IL FUOCO DELLO SPIRITO SANTO

Forte come la morte è l’Amore

di Sr. M. Paola Lanzilotti icms

Con la domenica di Pentecoste si chiude il tempo pasquale. Eppure non ci troviamo davanti a qualcosa che finisce ma, in verità, a un tempo che inizia: la missione della Chiesa!

Nei primi secoli era particolarmente evidente come la predicazione degli Apostoli si basasse interamente su un evento, un fatto storico: la morte e la Resurrezione di Cristo.

Era questo l’annuncio che in tutti i modi, in tutti i luoghi, gli Apostoli gridavano con tutto il cuore. Il Signore Gesù, il Figlio di Dio, è morto in croce per la salvezza di ogni uomo, e poi è Risorto! È vivo!! IncontrarLo ti cambia la vita. SeguirLo conduce all’eterna felicità.

Agli Apostoli, a tanti cristiani nel corso dei secoli, questo annuncio è costato la vita. Ma se non si può più udire la loro voce, ancora più eloquente è il loro esempio, il sangue versato. Si è disposti a dare la vita solo per qualcosa in cui veramente si crede; ci si espone fino a questo punto solo per una persona per cui riteniamo che valga davvero la pena farlo. Eppure non fu subito così... c’è dell’altro, la chiave di volta di tutta la storia. Lasciamo che sia la vita a illuminarci.

Poco più di cinquanta giorni prima della Pentecoste, quello stesso Uomo per cui hanno dato la vita, moriva su una croce, e nessuno degli Apostoli (tranne il più giovane) era vicino a Lui. Quel venerdì santo tutti scapparono via, pur credendo in fondo al cuore, pur non potendo negare l’esperienza fatta con il Maestro. Poi alcuni si allontanarono da Gerusalemme, altri si nascosero, impauriti, tutti tornarono smarriti alla vita di sempre.

Ora annunciano, parlano nelle piazze, sfidano i romani, e non si fermano davanti a niente. É l’Opera dello Spirito Santo, del Dono dei Doni, la Terza Persona della Santissima Trinità, in una sola parola: l’Amore. Quel giorno santo gli Apostoli erano riuniti nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù, e pregavano. Improvvisamente ci fu un rombo che si abbatté come vento impetuoso (cfr At 2,2): era lo Spirito Santo promesso da Gesù quando era in vita. Entrò nella casa senza chiedere permesso, ma era atteso e desiderato, lo stavano chiamando.

Proviamo a pensare a una persona che amiamo e che non vediamo da tanto tempo. Quanta voglia di corrergli incontro e di gettarle le braccia al collo... stessa irruenza, se vogliamo, stesso trasporto. Possiamo guardare in faccia l’Amore, scoprirne i lineamenti, l’identità profonda.

L’Amore è una forza invincibile, che tutto attrae; è la potenza di Dio.

 Il Cantico dei Cantici conferma: “Forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la gelosia” (Ct 8,6), e in un altro passo “Le grandi acque non possono spegnere l’Amore...”  (Ct 8,7).

Quanto queste parole ci permettono di riflettere, prendere coscienza e apprezzare il modo di agire di Dio. Egli non è debole, assolutamente, ma si fa debole per non farci paura. Non c´è niente che non possa prendersi, se lo vuole, eppure chiede. Non si mostra in tutta la sua luce, non potremmo resistere.

Per natura l’Amore è fuoco, ma non brucia, piuttosto scalda, illumina e tanto altro.

Si posò sulla testa degli Apostoli come lingue di fuoco “e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare...”.  Non che prima fossero muti, ma tacevano e non avevano il coraggio di annunciare la buona notizia. Ora parlano perché lo Spirito li conduce a vincere ogni paura, ogni timidezza, ogni resistenza.

Lo Spirito ci permette di scoprirci amati da un Altro, cioè voluti, apprezzati, per quello che si è e non per quello che si fa. E questo cambia tutto!

Improvvisamente ti accorgi che è possibile, che hai la Sua fiducia, che con Lui tu puoi tutto, vuoi che altri facciano la stessa esperienza e allora vieni fuori dalle tue insicurezze.

Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro” (2Tm 1,7).

Ti sei scoperto degno d’amore, l’Amore ti ha guarito e non puoi tenere per te l’esperienza fatta.

Come il profeta Geremia: “Mi dicevo: non penserò più a Lui, non parlerò più in suo nome! Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” (Ger 20,9).

Era il fuoco dello Spirito Santo, Egli ci guiderà alla Verità tutta intera e ci farà liberi per davvero (cfr. Gv 8,32).

 

 

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