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La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"

MISTERI GAUDIOSI

 

1. L’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria SS.ma.

Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto»” (Lc 1,38). Maria SS.ma risponde con fede all’annuncio dell’angelo Gabriele e con generosità e costanza fa spazio a Dio nel Suo grembo e nella Sua vita, perché Egli possa farsi Uomo e venire ad abitare in mezzo a noi. Dio, finalmente, riceve una risposta d’Amore dalla Sua creatura. Il di Maria SS.ma ripara alla disobbedienza di Adamo ed Eva. Il Suo “eccomi” dice tutto il Suo abbandono fiducioso alla Volontà di Dio e ripara alla paura di Adamo ed Eva nel rispondere alla chiamata di Dio. “Il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto»” (Gn 3,9-10). Quante volte, anche noi, durante la giornata, preghiamo il Padre Nostro dicendo, come Maria SS.ma, “sia fatta la tua volontà”. Ma, poi, quando Dio ci chiede un piccolo atto di fede, un pronto e generoso, attraverso le circostanze che la vita ci mette davanti, ci nascondiamo come Adamo ed Eva, perché abbiamo anche noi paura di Dio, non riusciamo a darGli “carta bianca” e Gli mettiamo davanti i nostri se e i nostri ma. Come Pietro, ci diciamo disposti a morire per Gesù, ma poi Lo tradiamo per paura di una serva. Ricorriamo, allora, all’intercessione materna di Maria SS.ma e offriamo anche qualche piccola mortificazione per crescere nella fede, rendere più forte il nostro amore per Gesù ed essere pronti ad accoglierLo nella notte di Natale.

2. La visita di Maria SS.ma alla cugina s. Elisabetta.

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda” (Lc 1,39). Attendere Gesù è mettersi in cammino, come ha fatto la Madonna, per incontrarLo, ma anche per portarLo a chi ancora non Lo ha conosciuto. Maria SS.ma parte in fretta per mettersi al servizio dell’anziana cugina, anche lei in attesa di un bimbo, perché sa che Dio è lì che La attende, è lì che La vuole. Maria SS.ma ci insegna a cercare Lui come l’unico Tesoro della nostra vita e a dirigere i nostri passi lì dove Lui ci sta aspettando. L’Avvento è questo “tempo forte” che Dio, nella Sua Misericordia, ci dona perché possiamo, di nuovo, riprendere il cammino. Maria SS.ma può aiutarci a riconoscere e ad accogliere la presenza di Gesù nell’ordinarietà delle nostre giornate, proprio perché lì, Lei per prima, L’ha cercato e accolto. È a Lei che dobbiamo affidarci, perché ci aiuti a capire la preziosità e il valore anche delle più piccole azioni e dei più piccoli gesti di carità, se offerti a Dio per la salvezza delle anime, soprattutto quando ci costa farli. Anche i Pastorelli di Fatima, dopo le Apparizioni della Vergine Maria, si sono impegnati a vivere, nelle loro giornate, quello che la Madonna aveva loro chiesto. Hanno offerto i loro sacrifici, le loro fatiche, la loro stessa vita, perché tanti potessero ritornare a Dio e salvare la loro anima. E la gente, incontrandoli, davvero sentiva il desiderio di convertirsi, perché essi, anche restando in silenzio, mostravano quel Dio che avevano incontrato, che amavano e che volevano consolare.

3. Gesù nasce nella povera Grotta di Betlemme.

Gesù, Figlio di Dio, nasce in una mangiatoia, perché non c’è posto per Lui nell’albergo (Lc 2,6). Trent’anni dopo Gesù stesso piangerà su Gerusalemme, perché non ha compreso la via della pace e non ha riconosciuto il tempo in cui è stata visitata dal Suo Dio (Lc 19,42-46). Gesù si fa carne per noi e noi non Lo vogliamo accogliere, non Lo vogliamo far entrare nella nostra vita, perché abbiamo paura, come il re Erode, che ci voglia togliere la nostra libertà, le nostre false sicurezze, le cose alle quali siamo più attaccati. Quanto di più, oggi, possiamo cogliere questo rifiuto di Dio da parte dell’uomo, un rifiuto che diventa disprezzo, odio, bestemmia verso di Lui e verso tutto ciò che ci parla di Lui. Ma c’è anche un rifiuto più sottile, ma che Gli provoca, forse, ancora più dolore: l’indifferenza delle anime. Ai Suoi discepoli Lui dirà: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto… ero in carcere e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,35-36). Il Suo Amore per noi è infinito e Lui è attento e gioisce anche per i più piccoli atti d’amore che possiamo offrirGli, non solo donando qualcosa a chi ci sta accanto, ma, prima di tutto, riconoscendo che nella SS.ma Eucaristia c’è Lui, nascosto, ma veramente presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. E in questo Sacramento d’Amore, Lui, tante volte, soffre perché ha fame e sete del nostro amore, è carcerato per Amor nostro in quel Tabernacolo, ma nessuno va a trovarLo, nessuno Gli fa un po’ di compagnia. Ecco perché l’Angelo a Fatima insegna ai tre Pastorelli a pregare dicendo: “Mio Dio, io credo, adoro, spero, Vi amo. Vi domando perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano, non Vi amano”. In questo Avvento, ripetiamo spesso questa preghiera durante la giornata, per consolare Gesù per tanti che ancora non Lo accolgono e non Lo amano.

4. Gesù Bambino è presentato al Tempio.

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti... E anche a te una spada trafiggerà l'anima»” (Lc 2,34-35). Gesù si fa piccolo Bambino, offre ogni Suo respiro, ogni palpito del Suo Cuore, ogni Suo passo, ogni Sua azione, per la nostra Redenzione. A partire dalla Grotta di Betlemme, fino alla morte in croce sul Calvario, tutto diventa per Gesù oggetto di offerta e di Redenzione. Egli prende su di Sé la nostra umanità perché noi possiamo guardare a Lui, Figlio di Dio e vero Uomo, e, finalmente, vivere in pienezza anche noi da figli e figlie di Dio, nella consapevolezza e nella gratitudine di essere stati redenti e santificati da sì grande Sacrificio. Ma l’anziano Simeone ricorda a Maria SS.ma che una spada Le avrebbe trafitto l’anima: Ella è stata scelta fin dall’eternità per diventare la Madre di Gesù ed essere, con Lui, un’offerta pura e santa a Dio per la nostra salvezza. Dal , detto all’Angelo Gabriele fino a quello pronunciato in silenzio sotto la Croce, Maria SS.ma è, con Gesù, diventata, in tutto e per tutto, nostra Corredentrice. Meditiamo spesso sull’infanzia di Gesù e sulla Divina Maternità di Maria SS.ma e riflettiamo su come siano state, per Gesù e Maria SS.ma, momenti pieni di gioia, ma anche già toccati dalla sofferenza e dal dolore, proprio perché offerti per amore nostro e per la nostra salvezza. Ripariamo, con il nostro amore e con la nostra devozione filiale, a questa Mamma, per quanti, invece, non La credono Madre di Dio e La bestemmiano.

5. Gesù è ritrovato fra i dottori del Tempio.

Sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?»” (Lc 2,48-50). Il nostro cuore è una cosa di Dio e Gesù ci chiede di occuparci seriamente della salvezza della nostra anima, perché Lui si è incarnato, è morto ed è risorto proprio per la nostra salvezza eterna. Se abbiamo tralasciato la preghiera, se abbiamo smesso di accostarci al Sacramento della Confessione e di partecipare alla Santa Messa domenicale, in questo tempo di Avvento Dio ci dice: “Ritornate a me con tutto il cuore… ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza” (Gl 2,12-13). Non lasciamo cadere invano questo invito di Dio, non perdiamo l’occasione di metterci in ascolto della Sua Parola. Dedichiamo ogni giorno un po’ di tempo per meditare sui Vangeli che ci parlano della venuta di Gesù; quando possiamo, andiamo a farGli visita dinanzi ai Tabernacoli, a volte abbandonati, delle nostre Chiese. Lì è la nuova Betlemme di Gesù. Lì Lo adorano Maria SS.ma, gli Angeli e i Santi; ma Egli chiede che anche noi, come i Pastori e i Magi, andiamo e Gli facciamo compagnia. Deponiamo con fiducia nel Suo Cuore tutte le nostre debolezze e mancanze, tutte le nostre incongruenze e i nostri peccati, perché Lui possa rinnovare il nostro cuore e renderlo Sua gioia e consolazione.

 

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