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“LA GRAZIA DI DIO SARÀ IL VOSTRO CONFORTO”

Moltiplicare l’Amore

di Sr. Patrizia Innocente icms

Il 13 maggio 1917, la bianca e bella Signora, dopo aver chiesto ai tre pastorelli se volevano offrirsi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che avrebbe mandato loro, “in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori”, e aver ricevuto la risposta del loro sì, disse: “Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto”. Nel pronunciare questa frase, la Madonna comunicò la luce di Dio a Lucia, Francesco e Giacinta, così descritta nelle Memorie: “una specie di riflesso che [...] ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella luce, più chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi”.

A quasi novant’anni di distanza da questo evento, Sr. Lucia scrisse che quella straordinaria esperienza aveva portato lei e i suoi cugini ad amare e adorare Dio, a comprendere di più il Suo Amore per noi e a capire che questo Amore esigeva sacrificio, per imitare Gesù da Betlemme fino al Calvario, vivendo così in un’intima unione con Lui ed arrivare ad“essere il Figlio molto amato in cui il Padre si compiace, vedendo in noi il Volto di Suo Figlio, lo Spirito Santo che accende in noi il fuoco del puro amore che ci trasforma in un essere di eterna lode alla Santissima Trinità...”.
Se la vita di grazia è l’intima unione con Dio, per viverla abbiamo bisogno di seguire la Mamma di Gesù, la “piena di grazia”, e chiederle nella preghiera di formarci, educandoci non solo ad assomigliare al Suo Figlio, ma a farci figli di questa Madre per immedesimarci in Lui e, attraverso il Suo Cuore Immacolato, a “trasformarci” in Gesù stesso.

Perché passare proprio per questo Cuore? Non sarebbe meglio rivolgerci direttamente al Signore?
Se ci pensiamo bene, il primo a scegliere Maria Ss.ma come strada da percorrere per raggiungerci è stato proprio Lui: lo Spirito Santo le ha incendiato il Cuore d’Amore ed ha generato in Lei Gesù, vero Uomo e vero Dio. È lo stesso Spirito che opera nei Sacramenti amministrati dalla Chiesa, ma come siamo distratti nel riceverli e nel parteciparvi, come siamo deboli quando ricadiamo e non riusciamo a praticare le virtù come vorremmo... Chi di noi non ammetterà di aver bisogno di un aiuto per accogliere nel proprio cuore la vita della grazia, perché questo fuoco dell’Amore arda senza affievolirsi e spegnersi, ma anzi raggiunga tutta la pienezza della Sua potenza divina?

Sì, abbiamo bisogno di una Madre che ci aiuti a far entrare sempre di più in noi la grazia santificante di Dio, a rendere la nostra vita umana sempre più divina, superando le difficoltà della natura e resistendo agli assalti del demonio, il quale sa fin troppo bene quanto siamo vulnerabili, soprattutto nelle sofferenze fisiche e spirituali.

A un certo punto della nostra esistenza cala la notte e sembra che nessuna luce possa rischiarare le tenebre, mentre l’angoscia sale per l’intima convinzione di essere rimasti irrimediabilmente soli: è il momento di vivere di pura fede, di saltare nel buio senza sentirsi sorretti dalle certezze che non mancavano quando tutto andava meglio, dimenticare le proprie paure e affidarsi, continuando ad aggrapparsi con tutte le forze a Dio per mezzo della Madre che Lui stesso ci ha dato. Come? Pregando senza stancarsi, senza desistere, forti nella virtù che sarà l’ultima a morire: la speranza, ossia quella realtà, superiore ad ogni altra, per cui crediamo fermamente che tutto è disposto dall’eterna Provvidenza per un bene più grande. Si tratta di un vero e proprio motore che ci porta ad avere il grande desiderio di cooperare il più possibile con Dio a questo bene più grande, che è la salvezza delle anime.

Ne abbiamo un esempio nelle Memorie, quando Sr. Lucia ci racconta della sua tristezza per la morte inaspettata di suo padre:
“Mio padre era un uomo sano, robusto, che diceva di non sapere cosa fosse un mal di testa. E, in meno di 24 ore, quasi all’improvviso, una polmonite doppia se lo portò all’eternità. Fu tale il mio dolore che credetti di morire anch’io. Egli era l’unico che continuava a mostrarsi affettuoso con me e, nelle discussioni che sorgevano contro di me in famiglia, era lui solo che mi difendeva.

– Mio Dio, mio Dio! – esclamavo, chiusa nella mia stanza – Non ho mai pensato che mi tenessi in serbo tanto patimento! Ma soffro per Tuo amore, in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria, per il Santo Padre e per la conversione dei peccatori”.
C’è un fuoco che divampa in queste pagine, un fuoco che consuma tutto ciò che passa per far salire al Cielo il profumo, gradito all’Eterno Amore, di un amore che continuamente si espande. Un fuoco di cui la Ss.ma Trinità, Comunione d’Amore, si serve per incendiare il mondo. È una moltiplicazione di piccole e grandi offerte, come tante fiammelle che appiccano a loro volta innumerevoli incendi: è la moltiplicazione dell’amore, che corre, per donare forza, coraggio, conforto e brucia tutto al suo passaggio. Entriamo anche noi in questa meravigliosa corsa!

 

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