Pillole di SpiritualiTà
Il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. (San Giovanni Paolo II)
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di Enrico Sigismondi
Quando si parla di “scienza”, la cultura moderna e contemporanea in cui siamo immersi ci spinge immediatamente a pensare a tutto quanto concerne l’empirico, parolona tecnica per indicare tutto ciò che si vede e si tocca e che si può indagare, studiare e comprendere nel suo funzionamento puramente “tecnico”.
Ma le cose di Dio, si sa, vanno ben oltre il sensibile (cioè tutta la realtà percepibile attraverso i cinque sensi); e quindi il dono dello Spirito Santo della scienza riconduce alle ineffabili altezze della sua natura divina. Essendo dono lo riceviamo e, ricevendolo, non lo abbiamo da noi stessi. Ed il chiederlo spalanca alla nostra povera visuale terrena – che ci trasciniamo a volte pesantemente – l’orizzonte della vista stessa di Dio, della sua conoscenza e della sua sapienza omnicomprensiva. In altre parole il dono della scienza apre gli occhi dell’intelletto umano alla vista di ciò che si nasconde dietro alla pura e semplice materialità. Ricevere questo dono significa poter guardare le cose con lo sguardo sapiente di Chi le ha create. Grande dono in effetti, non credete? Poter posare lo sguardo sul creato e vedervi il segno inconfondibile della mano paterna di Dio e non solo! Poter scorgere quel grande progetto di salvezza che si cela sotto il velo materiale di ogni creatura.
Capiamo bene, allora, che il dono della scienza ci sostiene nella comprensione di chi siamo noi, nella nostra individualità e anche nel nostro rapporto con tutto ciò che ci circonda, di vivente e non vivente. E qui mi si permetta di sottolineare l’importanza di tale dono porgendo esempi delle conseguenze derivanti dalla sua mancanza: l’egoismo, la superbia di sentirsi padroni della propria ed altrui vita, il disprezzo dell’altro perché percepito inferiore o inutile, l’arroganza verso la debolezza di chi è nella necessità e, se lo spazio non fosse tiranno, potrei continuare ancora per molto. Chi vede il mondo con gli occhi di Dio comprende l’alto valore delle cose, comprende il proprio e sa immergersi nel mondo secondo un grande progetto di amore. In fin dei conti tutti i doni di Dio conducono ad un unico fine: la carità perfetta! Vi lascio con una rima: non sarà il caso di tornare a chiedere con insistenza questo grande dono della scienza? La Madonna, Madre della Sapienza, ci aiuti a chiederlo e ad ottenerlo.
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