Pillole di SpiritualiTà
Per le ferite d’amore non c’è medicina se non da parte di colui che ha causato la ferita. (San Giovanni della Croce)
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di Sr. Leonarda Innocente icms
SIAMO LIBERI!
La libertà fa parte del nostro vivere quotidiano, ogni giorno la esercitiamo, più o meno consapevolmente, ed è proprio nell’analizzare la nostra personale esperienza che la libertà diventa un’evidenza. Ci sentiamo responsabili delle scelte che compiamo, ne sentiamo tutto il peso, proviamo rimorsi di coscienza e sensi di colpa per decisioni sbagliate, soddisfazione personale quando siamo fedeli agli impegni presi. Proprio in questo senso di responsabilità è attestata fenomenologicamente la nostra libertà. Ci sappiamo liberi perché vediamo e sentiamo che gli effetti delle nostre decisioni ricadono sulla nostra vita reale, non dipendono da fattori esterni, ma sono essenzialmente frutto della nostra libera volontà.
La prova morale della nostra libertà la vediamo attorno a noi nelle tante leggi e prescrizioni che regolano la nostra vita e che ci aiutano a fare le scelte giuste. La vediamo anche in noi stessi, nel bisogno che sentiamo di essere guidati, accompagnati consigliati, ricompensati e, talvolta, anche puniti per imparare, più che a non sbagliare, a scegliere il vero Bene.
Sul piano metafisico, invece, poiché l’oggetto proprio della volontà è il Bene, ne consegue che solo il Bene Supremo possa attrarre con assoluta necessità la volontà umana. Gli altri beni saranno sempre carenti, avranno sempre qualche aspetto che repelle la volontà. L’uomo è quindi realmente libero quando la sua volontà si volge al proprio fine ultimo: Dio. E poiché Dio è amore, la libertà si raggiungerà vivendo dell’amore e nell’amore.
LA LIBERTÀ PIENA
Se è vero però che la libertà esiste e che esiste in vari ambiti, è vero anche che esiste a vari livelli. Non tutti gli atti che l’uomo compie sono liberi i egual misura.
San Tommaso fa una distinzione fra “atti dell’uomo”, che sono propri anche di altri esseri viventi, come respirare, vedere sentire; e “atti umani”, esclusivi dell’uomo, nei quali intervengono intelligenza e volontà.
Tutti gli atti umani, in quanto tali, sono liberi?
Dobbiamo fare una distinzione fra atti volontari non deliberati e atti volontari deliberati.
Appartengono al primo gruppo tutti quegli atti che corrispondono ad un abito-abitudine o che si realizzano meccanicamente, come allacciarsi le scarpe, vestirsi, mangiare.
Essi presuppongono: una conoscenza intellettuale pratica dell’oggetto, che lo rende desiderabile; una tendenza interna della volontà che si rivolge all’oggetto; e la conseguente esecuzione di un’attività interiore od esteriore.
Gli atti volontari deliberati, invece, partono da una deliberazione nella quale si prendono in considerazione tutte le motivazioni per giungere a formulare un giudizio pratico: “devi fare questo e non quello”. Alla deliberazione seguono la scelta del da farsi e l’esecuzione di ciò che si è scelto di fare. Tanto più è importante la deliberazione quanto più sono importanti le sue ripercussioni sullo status quo delle cose. La scelta di uno stato di vita, ad esempio, è uno dei casi in cui si fa particolarmente importante la deliberazione fatta con criterio e, a questo fine, può essere utile avvalersi di consigli, conoscenze più approfondite ed un sincero esame delle motivazioni personali.
Riassumendo, ogni atto umano, in quanto umano, è libero. Varia il grado di consapevolezza e di volontarietà: quanto meno un atto è cosciente e volontario, tanto meno è libero e quindi meno umano; quanto più è cosciente e volontario, tanto più è umano e libero. L’uomo è quindi libero per natura, è destinato alla libertà, liberamente creato libero. Questa sua libertà la deve usare non solo per trasformare il mondo, ma anche e soprattutto se stesso. Egli ha il dovere di formarsi e trasformarsi non a livello essenziale, poiché non deve crearsi un’essenza, ma a livello accidentale, per scoprire ciò che veramente è ed abbracciare responsabilmente e liberamente ciò che deve essere.
La libertà raggiunge la sua forma più alta nella gratuità, poiché rassomiglia così, pur senza mai raggiungerlo, al suo Creatore, che lo ha creato e continuamente lo ricrea per pura benevolenza, senza interesse alcuno, unicamente per amore. Continua
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