Pillole di SpiritualiTà
Confessiamo senza timore, anzi proclamiamo che Cristo fu crocifisso per noi. Diciamolo, non già con timore, ma con gioia, non con rossore, ma con fierezza. (Sant'Agostino)
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di Sr. Leonarda innocente icms
LE FALSE LIBERTÀ
La libertà è una e inimitabile, questo già lo abbiamo appurato, tuttavia esistono delle interpretazioni errate che la sminuiscono o la falsano.
Queste concezioni vanno poi ad inquinare più vaste correnti di pensiero moderne.
Libertà come indeterminazione:
L’uomo, secondo questa interpretazione, è libero perché non è determinato dai suoi istinti, come lo sono gli animali. Ciò però è riduttivo perché l’uomo, non solo è indeterminato, ma è capace di determinare se stesso, di prendere decisioni ed impegni seri. Non solo è superiore ai suoi istinti e li governa, ma lo fa prefiggendosi un fine preciso, lo fa per un valore più alto che trascende gli istinti e li canalizza.
Libertà come capacità di negare:
Un’altra deviazione dal significato reale afferma che la libertà sia la capacità dell’uomo di negare gli impulsi della natura. La libertà è molto di più, la libertà è dire “si”. L’oggetto proprio della volontà libera dell’uomo è il bene, di conseguenza la libertà si esercita principalmente nello scegliere un bene e solo secondariamente nel poterlo rifiutare. Sei più libero quando ami e ti lasci amare di quando egoisticamente ti chiudi in te stesso.
Libertà senza natura:
Tale posizione assegna all’uomo una libertà assoluta e l’indipendenza da qualunque condizionamento. L’uomo però è libero proprio perché la sua essenza è indeterminata e non perché se la crea autonomamente. Ciò che l’uomo determina autonomamente è il carattere morale della propria vita.
Libertà come creatrice di senso e realizzazione nella vita:
Questa idea della libertà è legata alla precedente e sostiene che essa coincida con la capacità dell’uomo di determinare il senso della propria vita. Effettivamente l’uomo può scegliere i fini da perseguire, ma resta il fatto che la sua realizzazione piena non se la crea a suo piacimento, ma ha delle caratteristiche inderogabili. Infatti, per fare qualche esempio, nessuno può ottenere un’autentica realizzazione di sé senza una vera conoscenza della propria natura, senza obbedire alla propria coscienza o senza coltivare profonde relazioni interpersonali. I due fini ultimi dell’uomo: il fine ultimo soggettivo (la felicità) ed il fine ultimo obiettivo (Dio) non sono soggetti alla scelta dell’uomo.
Tuttavia, riguardo il fine ultimo oggettivo, esiste un margine soggettivo di libertà, poiché la mente non coglie in modo adeguato il bene supremo e può giungere a sostituirlo erroneamente con un bene secondario e inferiore(denaro, piacere, potere…). In quanto orizzonte ultimo obiettivo della volontà, però, il Bene Supremo non può essere sostituito in nessun caso poiché significherebbe cambiare la natura della volontà stessa.
LE VUOTE LIBERTÀ
Vi sono infine alcune correnti estremiste che negano la libertà, definendo l’agire umano come necessariamente determinato da un qualche fattore obiettivo interno od esterno all’uomo stesso. Tali teorie sono genericamente raggruppate sotto il nome di “determinismo”. I determinismi esistenti si differenziano fra loro in base al fattore che propongono come determinante.
Il determinismo fisico propone dei fattori fisici, ne è un esempio l’astrologia che lega il nostro destino alla posizione e al movimento degli astri.
Il determinismo biologico è invece esemplificato nella dottrina che fa dei geni il nostro fattore determinante.
Appartengono poi al determinismo psicologico alcune forme di psicoanalisi, ad esempio quella Freudiana, per le quali l’agire dell’uomo sarebbe necessaria conseguenza di impulsi subcoscienti.
Esiste anche un determinismo di tipo sociale, incarnato dal pensiero marxista, secondo il quale l’azione del singolo dipenderebbe totalmente dai rapporti di produzione.
CONCLUSIONE
Liberi come un uccellino che vola leggero nel cielo?
O come una coloratissima farfalla? Come un pesce che nuota nell’oceano?
No, molto, ma molto di più, liberi come un essere creato per amare, un essere che profuma d’infinito, più dell’oceano, più dell’universo intero, e che possiede un’anima immortale. Liberi nel bene oltre ogni limite. Liberi nell’amore oltre ogni possibile costrizione. Liberi anche in ciò che apparentemente limita la nostra liberà, perché si può essere prigionieri di una strettissima gabbia ed avere un cuore che vola in cieli d’infinito. Possiamo “scegliere” di essere limitati se con la nostra libertà accogliamo la nostra limitatezza come dono, come mezzo e non come ostacolo alla piena espressione del nostro essere. Intendiamo allora, anche se lontanamente, la pienezza di una libertà donata, nella vita di un eremita, di una monaca di clausura, di una mamma che rinuncia alla sua vita per dare la vita al bimbo che porta in grembo, di un martire che sceglie con fermezza la morte per Cristo piuttosto che rinnegare il Risorto.
Dimostriamo di possedere realmente una cosa quando la doniamo, poiché ne siamo talmente padroni da poter decidere di darla senza alcun tornaconto, gratuitamente, per puro amore. Allora la libertà più grande è proprio questa: darsi e darsi senza condizioni, darsi all’amore, vivere pienamente la nostra umanità e la nostra “divinità” semplicemente amando. Questo è il nostro destino, questa è la nostra missione: amare.
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