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SE SARETE CIÒ CHE DOVRETE ESSERE…

…METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!

di Sr M. Lucia Cucci icms

 

SE SARETE CIO’ CHE DOVRETE ESSERE….

Il solo pensare, o pronunciare, il nome “Caterina da Siena”, fa sgorgare nel cuore una profonda ammirazione per ciò che l’ardente amore di questa donna per Cristo è arrivato a compiere e come l’Amore di Lui in lei è riuscito ad “incendiare il mondo”.

Emerge subito, in modo chiaro e coinvolgente, la sua totale sequela di Cristo, sorretta sempre da un’intrepida determinazione, che l’animò fin da fanciulla, ad appartenergli totalmente, con cuore indiviso.  La sapienza infusa, donatele da Dio per speciale grazia, la rese punto di riferimento spirituale per tante anime, alle quali indicava, come faro luminoso, la via della Verità.

Ella fu madre e maestra, per tante anime alle quali donava tutta se stessa, con un’intensa attività caritatevole, che, prima del corpo, soccorreva innanzitutto lo spirito, e vivendo con profondissima delicatezza, in modo autentico e verace, ogni rapporto con le persone che Dio poneva lungo il suo cammino. Ella considerò ogni persona un dono di Dio, dono da amare “strettamente di amore singolare” (Dialoghi XLI). Credette fortemente che l’amicizia reciproca fosse un’opportunità per “partorirsi reciprocamente nel cospetto dolce di Dio” (Lett. 292).

Questo suo ardente zelo per le anime, sia vicine che lontane, traspare, oltre che dalle sue azioni, anche e principalmente dai suoi scritti. La sua ardente carità la rese “luce” per indicare, con fare fermo ed esigente, ma sempre materno, la via del Sommo Bene a tante anime e riuscì a trasformare i cuori più induriti. Si legge, nella lettera di canonizzazione Misercordias Domini: «Nessuno si accostò a lei senza ritornarne migliore e più erudito».  

Il periodo storico in cui visse Santa Caterina era fortemente lacerato da discordie e divisioni. Ella, però, “nelle tante strettezze del suo secolo, mite e candida nell'ascolto attentissimo della Parola di Dio, agì sempre con saggezza e fortezza, collocando tutta la fiducia in Dio” (Paolo Pp. Vi , Mirabilis In Ecclesia Deus), e lottò instancabilmente per la pace e l’unità dell’Italia e della Chiesa. Risollevò la speranza di tutti, impegnandosi con tutte le forze perché il Romano Pontefice, il “Dolce Cristo in terra” – come amava chiamarlo-, non solo godesse della sua piena autorità e libertà, ma anche ritornasse a Roma.

Capolavoro della Misericordia di Dio, la vita di santa Caterina continua ad essere un meraviglioso esempio di come il Signore è solito servirsi di umili e deboli creature per operare cose grandi.

 

Determinata a sposare Cristo

Caterina nacque a Siena, il 25 marzo del 1347, da Jacopo Benincasa e Lapa di Puccio di Piagente. Nacque da parto gemellare, ma la sorellina Giovanna morì dopo pochi giorni: fu la ventitreesima figlia.  A soli sei anni ebbe una visione che segnò per sempre la sua vita: le apparve Cristo vestito da Sommo Pontefice che la invitava a seguirlo. L’anno successivo fece voto di verginità, maturando il fermo proposito di seguire Cristo consacrandosi totalmente a Lui.

Prima di realizzare la sua aspirazione fu necessario, però, combattere contro le forti reticenze dei genitori che la volevano far sposare. A 12 anni, per mostrare la determinazione del suo proposito, si tagliò i capelli coprendosi la testa con un velo. Per Caterina iniziò un periodo difficile con i familiari che, non comprendendo la sua scelta radicale, le mossero una vera persecuzione, costringendola ad estenuanti lavori domestici, nel tentativo di piegare una così tenace volontà.

Risolutivo fu, poi, un avvenimento del tutto inusuale: un giorno il padre vide una colomba aleggiare sulla figlia in preghiera.

Alla fine di questo serrato e lungo braccio di ferro con la famiglia, vinse l’amore di Caterina per Cristo e, nel 1363, nel fiore della sua giovinezza, Caterina face il suo ingresso tra le Mantellate Domenicane.

 

“Io ti sposo a me nella fede”

Al termine del Carnevale del 1367 Caterina ricevette la straordinaria grazia delle nozze mistiche: “Io, tuo Creatore e Salvatore, ti sposo nella fede, che conserverai sempre pura fino a quando celebrerai con me in cielo le tue nozze eterne” (Raimondo da Capua, S. Caterina da Siena, Legenda maior, n. 115, Siena 1998), dice Gesù mentre dona a Santa Caterina un anello d’oro, visibile unicamente agli occhi di lei. Fra Cristo, il Bene amato sopra ogni altro bene, e Caterina si stabilì un rapporto di intimità particolarissimo e di intensa comunione, tanto da arrivare ad uno scambio fisico di cuore. Cristo, ormai viveva in lei (Gal 2,20). Dopo questa singolare grazia, Dio invitò Caterina a lasciare la sua vita nascosta per essere nel mondo testimone del fuoco d’amore di Dio.

 

…METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!

La vita di questa singolare donna, ha interpellato, affascinato e “sconvolto” tanto la vita di uomini illustri e potenti quanto quella dei semplici e degli umili. Ella fu infiammata da grandi desideri, e fu, e continua ad essere, esempio eloquente del radicale bisogno di ogni cuore umano di uniformarsi ai sentimenti del Cuore di Cristo, per amare Dio e il prossimo come Cristo stesso ama, e, in tal modo, vivere in pienezza, amare con coraggio, in modo intenso e sincero.

Santa Caterina ci insegna a non accontentarci di vivere del “minimo indispensabile” nella vita cristiana; con il suo esempio ci esorta a fuggire la mediocrità spirituale e a vivere con radicalità e coraggio la vocazione battesimale.

Ai suoi amici e “figli” ella spesso ripeteva: “Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete ciò che dovete essere metterete fuoco in tutto il mondo!”.

Queste parole continuano a riecheggiare fino ai giorni nostri e ci fanno comprendere come il Signore affida a ciascuno di noi la missione di testimoniare il Suo Amore.

Santa Caterina seppe mettersi “in ascolto” del Volere di Dio, per compierlo fino in fondo con quella forza e determinazione che nascevano dal suo amore per Cristo. Mettendosi a servizio del progetto Divino ha sparso il fuoco della carità il tutto il mondo e si è resa quello strumento attraverso il quale il Signore ha compiuto meraviglie di grazia.

Come la Santa senese, ognuno di noi è chiamato a vivere spargendo questo “fuoco d’amore” attraverso la sua testimonianza di fede convinta e credibile, ma soprattutto vivendo in modo “grandioso” ciò che il Signore, ogni giorno, ci chiede. Così diverremo testimoni autentici del Suo Amore, nella nostra quotidianità, senza aspettare le grandi occasioni.

Apparentemente potremmo pensare che ad alcuni Dio affida “missioni grandi”, ad altri meno. Ogni cosa, invece, se vissuta con amore intenso, può diventare grande.

Il cristiano non può accontentarsi delle piccole cose, ma, rispondendo alla propria vocazione personale, con radicalità e amore, vivendo la familiarità con Cristo, nutrita dalla preghiera, dalla Parola e dai Sacramenti, trasformerà la sua esistenza, che spesso resta nascosta e silenziosa, in un’opera grandiosa della Misericordia di Dio.

In questo modo ognuno di noi sarà, nel modo, quella scintilla dell’Amore Divino che incendierà ogni cosa e ogni cuore.

 

 

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