MENU

NEWS

“SONO VENUTA PER SALVARE LE ANIME E SOPRATTUTTO PER PREGARE PER I SACERDOTI”

di Sr. M. Lucia Cucci icms

Qualche giorno fa, guardando sul calendario le ricorrenze liturgiche di ottobre, mi ha fatto particolarmente riflettere che il mese, tradizionalmente dedicato alla preghiera per le missioni, inizia con la memoria liturgica di una giovane carmelitana che, se pur consumò interamente la sua breve e fragile vita tra le mura del chiostro, è stata proclamata co-patrona delle missioni.

La spiritualità di Teresa di Gesù Bambino, entrata al Carmelo a soli 15 anni, ha sempre avuto uno slancio missionario, che si è concretizzato con l’offerta totale di se stessa per il bene delle anime e in particolar modo per i sacerdoti, rendendosi così “apostola degli apostoli”.

Nei suoi scritti si legge: “Quello che venivo a fare nel Carmelo, lo dichiarai ai piedi di Gesù Ostia, nell’esame che precedette la mia professione: “Sono venuta per salvare le anime, e soprattutto a pregare per i sacerdoti” e questo slancio iniziale non l’ha mai abbandonata.

Pregare per i peccatori mi rapiva, ma pregare per le anime dei sacerdoti che io credevo pure più del cristallo, mi pareva sorprendente! Ah! ho capito la mia vocazione in Italia e non è stato andar troppo lontano per una conoscenza tanto utile! Per un mese ho vissuto con molti santi sacerdoti e ho visto che, se la loro dignità sublime li innalza al di sopra degli angeli, essi sono tuttavia uomini deboli e fragili ... Se dei santi sacerdoti che Gesù chiama nel Vangelo «il sale della terra» mostrano nella loro condotta che hanno un grande bisogno di preghiere, che dobbiamo dire dei tiepidi? Gesù non ha detto anche: «Se il sale diviene scipito, con che cosa lo rafforzeremo?». Oh, Madre! Com’è bella la vocazione che ha per scopo di conservare il sale destinato alle anime!”.

In una delle sue lettere incoraggiava la sorella Celina: “Viviamo per le anime, siamo apostoli, salviamo soprattutto le anime dei sacerdoti… preghiamo, soffriamo per loro e, nell’ultimo giorno, Gesù sarà riconoscente” (LT 94).

Nella vita di Teresa si legge un episodio commovente, che ben fa comprendere il suo ardente zelo per le anime, specialmente per i sacerdoti che esercitavano il loro ministero nelle lontane terre di missione.

Era già molto malata e camminava a fatica, il medico quindi le ordinò di fare ogni giorno una passeggiata nel giardino, cosa che – seppur molto impegnativa per la sua ormai fragile salute – ella eseguiva fedelmente.

Un giorno una consorella, vedendo le grandi sofferenze che le causava il camminare, le chiese perché facesse tutta quella fatica, che le procurava più sofferenze che sollievo. Ella rispose: “Sa sorella, sto pensando che forse proprio in questo momento un missionario in un paese lontano si sente molto stanco e scoraggiato; perciò, offro le mie fatiche per lui”.

Il desiderio di Santa Teresa di offrire la sua vita per i Sacerdoti fu accolto da Dio: la madre superiora le affidò due seminaristi che avevano chiesto il sostegno spirituale di una Carmelitana. Da quel momento in poi Teresa non smise mai di accompagnare, con la preghiera e i sacrifici, i suoi “fratelli”, che divennero apostoli missionari.

Ella comprese, infatti, che le era stata affidata una vera e propria missione: offrire preghiere e sacrifici per la loro santificazione, un “compito” che ella continuò ad assolvere anche dopo la sua morte. Nelle ultime lettere inviate a uno dei seminaristi, infatti, si legge: “Non conosco l’avvenire; tuttavia se Gesù realizzerà i miei presentimenti, le prometto di restare anche Lassù la sua piccola sorella. La nostra unione, invece di esser spezzata, diventerà allora più intima, non ci sarà più clausura, non ci saranno più grate e la mia anima potrà volare con lei nelle missioni lontane. I nostri ruoli resteranno gli stessi: a lei le armi apostoliche, a me la preghiera e l’amore…” (LT 220).

Sono venuta per salvare le anime e soprattutto per pregare per i sacerdoti”, con queste brevissime, ma allo stesso tempo profondissime parole, Teresa ci lascia un prezioso insegnamento: amare Gesù e farlo amare! Chiedere di essere attirata a Lui, per attirare a Lui tutti gli altri.

Nelle Chiesa, Popolo di Dio e, nel nostro specifico, all’interno del Movimento della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, ognuno è chiamato a prendersi cura dell’altro, a custodire la sua vocazione e ad avere a cuore la salvezza dei fratelli.

Lo zelo per la salvezza delle anime è qualcosa che appartiene a tutti, al di là della propria vocazione specifica, sia essa sacerdotale, consacrata o laicale; essa appartiene a tutti!

Tutti siamo chiamati a essere i “custodi” del bene delle anime, secondo le nostre possibilità.

La preghiera è un’arma che è affidata nelle mani di ciascuno di noi e non cadrà mai invano, se offerta con confidenza e amore filiale al Padre Celeste che ha cura di ogni suo figlio.

In secondo luogo, poi, con squisita materna tenerezza, S. Teresa ci fa comprendere quanto sia importante offrire la nostra preghiera e il sostegno spirituale, donato attraverso piccoli sacrifici e l’offerta della quotidianità, a coloro che, per dono ineffabile di Dio, sono chiamati a essere, nel tempo e nella storia, l'icona della presenza viva e operante di Cristo. Uomini innamorati di Dio, che appartengono al Signore, che aiutano il “gregge loro affidato” a guardare a Lui, a pensare a Lui, a salire verso di Lui.

 

“O mio Gesù, ti ringrazio di soddisfare uno dei miei più grandi desideri: quello d’avere un fratello Sacerdote e apostolo… Mi sento molto indegna di questo favore, ma giacché ti degni di concedere alla tua povera piccola sposa la grazia di lavorare specialmente alla santificazione di un’anima destinata al Sacerdozio, con gioia ti offro per essa tutte le preghiere e i sacrifici di cui posso disporre; ti chiedo, o mio Dio, di non guardare ciò che sono, ma ciò che dovrei e vorrei essere, ossia una Religiosa tutta infiammata del tuo amore.

Tu lo sai, Signore: la mia unica ambizione è di farti conoscere e amare, ora il mio desiderio sarà realizzato. Io non posso che pregare e soffrire, ma l’anima alla quale ti degni unirmi con i dolci vincoli della carità andrà a combattere nella pianura per conquistarti dei cuori, e io, sulla montagna del Carmelo, ti supplicherò di dargli la vittoria.

Divino Gesù, ascolta la preghiera che ti rivolgo per chi vuole essere tuo Missionario: custodiscilo in mezzo ai pericoli del mondo; fagli sentire sempre più il niente e la vanità delle cose passeggere e la felicità di saperle disprezzare per tuo amore. Il suo sublime apostolato si eserciti già su coloro che lo circondano, che egli sia un apostolo, degno del tuo Sacro Cuore…

O Maria dolce Regina del Carmelo, a te affido l’anima del futuro Sacerdote. Degnati di insegnargli fin d’ora con quale amore tu toccavi il Divino Gesù Bambino e lo avvolgevi in fasce, affinché egli un giorno possa salire il Santo Altare e portare nelle sue mani il Re dei Cieli.

Ti chiedo ancora di custodirlo sempre all’ombra del tuo manto verginale, fino al momento felice in cui, lasciando questa valle di lacrime, potrà contemplare il tuo splendore e godere durante tutta l’eternità dei frutti del suo glorioso apostolato…”

Teresa di Gesù Bambino

 

in Evidenza

CALENDARIO EVENTI

Prossimi eventi

CATECHESI FCIM ANADIA
Formazione cristiana

ADORAZIONE EUCARISTICA
Preghiamo per le vocazioni

CATECHESI FCIM FATIMA
Formazione cristiana

DONA ORA

Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...

Dona alla fondazione

La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria

ABBONATI ALLA RIVISTA |

NEWSLETTER

La newsletter è uno strumento per rimanere sempre in contatto con noi e per essere sempre aggiornati sulle principali attività della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Iscrivendoti riceverai gratuitamente notizie brevi, links ad articoli.

Pillole di SpiritualiTà

Comprendi per credere, e credi per comprendere. Comprendi la mia parola, affinché tu possa credere; credi alla parola di Dio per poterla comprendere. (Sant'Agostino)