Pillole di SpiritualiTà
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)
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di Alessandro Rigon
Carissimi membri e simpatizzanti della FCIM,
eccoci giunti alla fine del momento liturgico più forte dell’anno: il Triduo Pasquale. Tre giorni ricchi di grazia in cui, ogni anno, si comprende sempre meglio, se vissuti con il giusto “spirito”, cosa il Signore ha fatto per amor nostro e che doni importanti ci ha lasciato in eredità, ovvero la sua presenza viva e vera nel sacramento dell’Eucarestia e l’istituzione del sacerdozio, dal quale ogni anima può attingere vita di grazia, per poter “assaporare”, già qui su questa terra, un “pezzettino” di quel paradiso che ci aspetta.
Ogni anno i Servi del Cuore Immacolato di Maria propongono ai ragazzi delle scuole superiori, provenienti da ogni parte d’Italia, di partecipare a questi giorni di intimità forte con il Signore proprio nella Casa Generalizia di Roma, nella quale si trova anche il Seminario per i giovani che, come me, hanno deciso di mettersi in discussione per capire con maggiore profondità se il Signore li chiama alla vita religiosa e sacerdotale.
Quest’anno ho avuto la gioia di poter essere uno dei seminaristi che hanno aiutato i padri nella preparazione e realizzazione di questo Triduo e di accompagnare trentatré ragazzi verso un’amicizia più intima con il Signore. In queste giornate, a mio avviso, c’è stato un buon equilibrio tra i momenti di preghiera e catechesi, che venivano successivamente accompagnati da momenti di svago e gioco.Davide, P. Luis, P. Andrea Gori e P. Andrea Matteucci ci hanno accompagnato a visitare luoghi importantissimi per noi cristiani, luoghi che ci aiutano a comprendere sempre meglio cosa Cristo ha patito per amor nostro. Abbiamo visitato e pregato nella basilica di San Giovanni in Laterano, madre di tutte le chiese, dove si venera un pezzo della tavola dell’Ultima Cena; la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si trovano le reliquie della Passione di Nostro Signore. Abbiamo avuto la possibilità di percorrere in ginocchio la Scala Santa e, infine, di visitare e pregare davanti alla Madonnina miracolosa di Civitavecchia, luogo semplice, ma dove si percepisce qualcosa di particolare, ci si sente più in intimità con nostra Madre, alla quale ti viene spontaneo chiedere la sua intercessione presso Dio per tanti “regali” spirituali.
Ognuno di questi momenti venivano accompagnati da alcune riflessioni fatte dai padri sopracitati, che hanno saputo trasmettere con grande enfasi e importanza ciò che Cristo e la Corredentrice hanno compiuto e vissuto per noi. Posso testimoniare che diversi ragazzi hanno apprezzato molto questi momenti di grazia, che tanti altri della loro età non hanno occasione di vivere. I tempi di svago, però, non si facevano di certo attendere con “mitici” tornei di calcio, ping pong, calcio balilla e molto altro: i ragazzi hanno espresso tutta la loro gioia e amicizia fraterna permettendo, nella comunione tra di loro e con Cristo, di creare nuovi legami di amicizia davvero belli.
È stata una gioia per me vedere giovani, poco più piccoli di me, attendere con entusiasmo la Messa del giovedì santo e la liturgia della Passione del venerdì santo, dove hanno donato a Nostro Signore i loro cuori, la loro vita, la loro vocazione, qualunque essa sia e della quale sono in ricerca. Personalmente, anche per me sono stati davvero giorni stupendi, impegnativi a livello di energie fisiche, ma di una ricchezza impressionante. Il continuo donarsi a questi ragazzi per preparare tutto il necessario affinché vivessero giorni fantastici, stare in loro compagnia, sia nella preghiera che nei giochi, ha portato dentro di me una pienezza che è difficile descrivere a parole. La cosa particolare è che andavo a letto alla sera molto stanco, ma contentissimo per la giornata vissuta e quindi ringraziavo Dio per tutto ciò che mi aveva fatto vivere in quelle ore in compagnia di quei giovani che, per la maggior parte, neanche conoscevo.
Infine, sentire alcune storie e sofferenze che alcuni hanno dentro e hanno voluto condividere con me, mi ha portato ad affezionarmi ancor di più a loro, a unire il mio cuore a quello di Cristo pregandoLo con maggior insistenza, affinché li possa aiutare a crescere e a portare, come ognuno di noi, le loro croci. Ho visto ragazzi “assetati” di amore, dell’amore puro di Cristo, che le presunte felicità del mondo non sanno soddisfare e desiderosi di operare un cambiamento radicale nella loro vita, anche se consapevoli delle difficoltà e insidie del nemico. Questi ragazzi mi hanno stupito anche del grande bisogno di qualcuno che li prenda a cuore e li ascolti, che dia loro importanza, fiducia e che li faccia sentire accompagnati da una presenza della quale non devono mai dubitare, ovvero quella di Cristo e di Maria Santissima. Ringrazio il Signore per questa bellissima esperienza che porterò sempre nel mio cuore e che, se possibile, desidero ripetere con entusiasmo anche nei prossimi anni.
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