Pillole di SpiritualiTà
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)
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Il cammino verso la pienezza della carità
di Sr. M. Agostina Convertini icms
Intraprendere il cammino della sequela di Cristo significa disporsi ad imitarlo fino a condividere la Sua stessa vita, a vivere come Egli stesso ha vissuto; significa non aver paura di diventare quello che il Padre ha pensato per noi creandoci e, dunque, essere fedeli al nostro stesso essere; significa riconoscere la nostra dignità e lasciarci amare e liberare da Dio, lasciarci guidare dallo Spirito Santo, perché nell’incontro tra la nostra debolezza e la grazia emerga la nostra piena umanità, che esige che ci impegniamo a raggiungere la santità, che è pienezza della carità[1].
Gesù, Verbo di Dio, assumendo in tutto, fuorché nel peccato, la nostra natura umana, ci ha mostrato l’immagine dell’uomo perfetto, quello in cui la somiglianza con Dio non è stata deformata o velata (cfr.GS 22). Per identificarci progressivamente con Cristo ed essere sempre più conformi a Lui ci sono necessarie le virtù cristiane. Esse costituiscono i principi della sequela di Cristo ed anche la regola per poterla attuare ed il fine da conseguire perché essa giunga al compimento perfetto. Tra le virtù, quelle teologali assumono una particolare importanza, poiché rendono l’uomo capace di instaurare una relazione filiale con Dio e, informando e dando vita alle virtù morali, danno fondamento all’agire morale del cristiano (cfr.CCC 1812-1813). Tra di esse, il primato spetta alla carità, poiché rappresenta il centro della persona e dell’agire di Cristo, il contenuto del comandamento nuovo, la dinamica in cui inserirsi imitandolo. La carità è, pertanto, il segno distintivo del cristiano (cfr.Gv 13,35) e la misura del suo grado di identificazione con Cristo. L’obiettivo della vita virtuosa, infatti, è il raggiungimento della piena unione con Dio, ed essa consiste essenzialmente nell’amore, per cui non vi è altra strada che la carità per conseguire la pienezza della vita in Cristo. La legge fondamentale per perfezionare la propria umanità e trasformare il mondo è il nuovo comandamento dell’amore, che traccia una nuova strada per la santità, aperta a tutti gli uomini (cfr.GS 38). L’unione con Cristo attraverso la carità rappresenta il bene più grande di cui l’uomo è capace in questa vita terrena. Essa da origine alla contemplazione di Dio, che restituisce la possibilità di riscoprirlo in ogni evento della propria vita senza dimenticare la Sua presenta nel più intimo di noi stessi [2].
La santità, che si concretizza nella sequela di Cristo è unica ed è la stessa per ogni uomo (cfr.LG 41), eppure essa si adatta alla vita di ogni cristiano, assumendo una pluralità di forme, che trovano l’unità in Gesù Cristo. La sequela di Cristo diventa, nella vita morale del credente, il criterio fondamentale di scelta e di azione: pensieri, rapporti umani, relazioni sociali, utilizzo dei beni, ogni cosa viene confrontata con la vita stessa di Cristo. Ogni battezzato, infatti, è chiamato a ripercorrere la Sua stessa strada, la via della carità, soprattutto nella quotidianità. Pertanto, possiamo dire che il cammino verso la santità cristiana si incardina sulla figura di Cristo, in particolare sulla carità divina. Partecipando di essa, ogni cristiano può erigerla a centro propulsore della sua vita e diffonderla nella molteplicità delle attività umane[3].
Ciò potrebbe far pensare che il cammino verso la santità cristiana non sia in grado di fondare una morale sufficientemente unitaria; invece, secondo gli studiosi, essa è garantita nei suoi fondamenti teologico-cristologici e nella motivazione escatologica, che possiamo rintracciare nella Sacra Scrittura, in particolare nel Nuovo Testamento. In esso è indicata quale deve essere la vita del cristiano (vita in Cristo), verso quale fine essa debba indirizzarsi (carattere escatologico) e quali siano i principi che orientano l’agire concreto (virtù teologali e morali).. Esplicitare tali contenuti esprimendoli in forma normativa ed universale è il compito della teologia morale, ma essa non può esimersi dal considerare che le virtù sono date per grazia al credente, affinché per azione dello Spirito Santo possa giungere all’identificazione con Cristo: in questo si trova la vera essenza della morale cristiana[4].(Continua)
[1] Cfr.FRANCESCO, Esort. apost., Gaudete et exsultate, cit., nn.32-34.
[2] Cfr.E.COLOM–A.RODRÍGUEZ LUÑO, Scelti in Cristo per essere santi, cit., pp.82-83.
[3] Cfr.Ibidem, pp. 84-85; pp. 99-100.
[4] Cfr.Ibidem, pp. 85-88.
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