Pillole di SpiritualiTà
Il Verbo, divenuto carne, rimanga sempre nella Chiesa, estenda la sua virtù redentrice da un confine all'altro della terra e rinnovi il pensiero, l’opera e il cuore degli uomini. (San Giovanni Paolo II)
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di Rosaria Ripa
Parlare della mia esperienza come Ministro straordinario della Comunione è come parlare della mia storia di Amore per Gesù Eucarestia.
Una storia fatta di alti e bassi da parte mia e di una tenacia amorosa da parte di Gesù. Sì, perché Gesù ha talmente compassione di noi che ci chiama a servirLo per darci un onore che spesso non comprendiamo. L’avverbio “spesso” è d’obbligo per tutti, perché Dio si rivela nella misura in cui ci apriamo al Mistero.
Gesù è Uomo-Dio, la Sua Incarnazione passa attraverso tutti i secoli e tutte le circostanze perché Egli è il Risorto ed è sempre presente accanto a noi. Sì, è presente anche mentre leggete e mentre io scrivo questa testimonianza e a Lui sia la Gloria nei secoli!
Chiesi di accedere al corso di preparazione per i ministri straordinari della Comunione dopo aver partecipato, nei primi giorni dell’anno 2020, alla Messa di commemorazione e di suffragio per pazienti deceduti presso l’Ospedale Sant’Andrea nel 2019.
Riporto la conclusione dell’ultima lettera di un paziente, Gabriele, letta dalla moglie presente con i loro due piccoli figli. Gabriele - di cui ho il ricordino - era nato nel 1977 ed era morto nel febbraio 2019, consapevole del possibile decesso, aveva lasciato alla giovane moglie questo scritto, come un testamento, una testimonianza di chi aveva trovato l’Autore della Vita.
“La morte non è la fine, ma l’inizio della nostra vita con Gesù, tutto quello che viviamo qui è una preparazione alla vita eterna. Ciao, Gabri!”
Gesù mi ha “pescato” attraverso questa testimonianza. Ho sentito nel mio cuore che condividere, o meglio, accompagnare delle persone nella sofferenza è un mistero grande, ma lo si può vivere senza presunzione mettendomi all’ascolto della tenerezza e dell’umiltà di Gesù.
Sì, Gesù si fa talmente umile nell’Eucarestia che non lo riconosciamo se non scendiamo dai nostri “piedistalli”.
Spesso mi capita di pensare ai piedistalli delle mie piccole conquiste: quanta santa pazienza deve “esercitare” lo Spirito Santo per aiutarmi a mettermi al mio posto, il posto privilegiato di chi si fa aiutare per aiutare, perché altrimenti non sarebbe capace di nulla.
Trovandomi di fronte al Mistero della Santa Comunione ho dovuto riconoscere che tante volte non ho compreso l’altissima dignità di riceverLo nel SS. Sacramento e questo è stato una spinta a portarLo ai nostri anziani in difficoltà con la più grande devozione possibile.
Sento nel mio cuore che Gesù è contento di questo, perché Lo aiuto a dare consolazione ai nostri fratelli e sorelle e perché così cresco con loro nella consapevolezza della Sua Presenza reale che “si nasconde”, per essere accolto in umiltà.
Ogni volta che porto Gesù-Eucarestia penso anche all’altissima dignità dei sacerdoti e quanto debbano essere sostenuti con il nostro esempio e la nostra preghiera, perché di fatto tutti noi, ma loro in modo privilegiato, in virtù della loro ordinazione, hanno un “Tesoro” in vasi di creta.
Per concludere devo dire grazie a Gesù, perché ha scelto i fratelli e le sorelle a cui porto Gesù Eucarestia, le suore che mi sostengono in questo Santo Servizio e ricordo con voi tutti coloro che sono già in Cielo in seguito alla pandemia del coronavirus o ad altre malattie e infermità.
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Il Verbo, divenuto carne, rimanga sempre nella Chiesa, estenda la sua virtù redentrice da un confine all'altro della terra e rinnovi il pensiero, l’opera e il cuore degli uomini. (San Giovanni Paolo II)