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Editoriale del MARIA DI FATIMA - n°6, Settembre/Ottobre 2020

di padre Mario Piatti, icms

MARIA DI FATIMA - n°6, Settembre/Ottobre 2020

EDITORIALE

 

 

Maria. Madre, Maestra e Guida

Uno dei rimproveri più forti - tra i tanti - rivolto dal Signore ai capi del popolo, fu l’espressione: “guide cieche”. È un richiamo molto duro, se pensiamo a chi era indirizzato: a coloro che detenevano il potere religioso e avrebbero dovuto dirigere sapientemente la gente, secondo i precetti di Dio.

Guide cieche”: incapaci di discernere la volontà di Jahvé e di condurvi, con saggezza e con prudenza, le anime dei fedeli. “Guide cieche”, chiuse nei propri meschini e ottusi tornaconti e disinteressate al destino del gregge loro affidato. Gesù non usò mezzi termini, nelle serrate diatribe con gli scribi e i farisei: rischiando spesso la impopolarità - e, come ben sappiamo, la vita stessa - affrontò senza timore gli avversari, ben sapendo a quali conseguenze sarebbe andato incontro.

Abbiamo bisogno di guide illuminate, di pastori santi, che indichino la strada da percorrere e aiutino la Chiesa a ritrovare sempre se stessa e la sua nativa vocazione: essere luce e portare luce nel mondo. In mezzo al caos quotidiano, alle insidiose minacce del tempo corrente - segnato, quest’anno, oltretutto, dalla inattesa esplosione del covid e dalle sue devastanti conseguenze - al frastuono delle mille sollecitazioni e provocazioni che proliferano intorno a noi, attendiamo la voce, limpida e autorevole, di chi accompagna il nostro cammino, nel suo orizzonte terreno e nella sua destinazione finale. Abbiamo bisogno di indicazioni chiare, di riferimenti certi, che ristabiliscano le “coordinate” fondamentali della vita e rendano i nostri passi più sicuri.

La Chiesa possiede, quale perenne eredità di Grazia, un patrimonio unico e inesauribile di umanità e di spiritualità, fondato sul Vangelo di Gesù Cristo e continuamente illuminato e fecondato dallo Spirito Santo. È una ricchezza impagabile, di cui siamo tutti custodi e amministratori, non solo per il bene nostro, ma per la salvezza di ogni uomo.

Alle perenni sorgenti della Rivelazione l’umanità - pur con tutte le sue derive, le sue contraddizioni e le sue ribellioni - vuole dissetare il suo legittimo desiderio di verità. Di fronte alla confusione del nostro tempo, al disfacimento dei criteri elementari ed essenziali che delineano la nostra "fisionomia" e che sostengono la struttura stessa della nostra esistenza, abbiamo il diritto e il dovere di riproporre, instancabilmente, la originaria e intangibile dignità della vita. Essa risplende in tutte le sue “stagioni”, dal suo primo manifestarsi, nel grembo materno, fino alla sua naturale conclusione, che apre il passaggio alla eternità. Dobbiamo riscoprire la ricchezza e la bellezza della nostra affettività, dono ineffabile e delicatissimo di Dio, che regola, con sapienza, in una multiforme varietà di sfumature, il nostro rapporto con noi stessi e con gli altri. Dobbiamo contestare e rifiutare, senza mezzi termini, tutto ciò che viola la sacralità e la purezza della coniugalità e della vita famigliare, mortificandola e degradandola, invece di sostenerla e di promuoverla.

In questo campo, formativo e “pedagogico”, la Maestra per eccellenza rimane la Vergine Maria che, tra gli innumerevoli titoli, a Lei attribuiti dalla Tradizione, annovera anche quello greco di “Odigitria” che, tradotto, significa: “Colei che guida, che indica il cammino”.

A Fatima la Madonna ha manifestato ancora una volta, con sorprendente chiarezza e determinazione, questo ruolo “magisteriale” e materno: ha riletto e riproposto tutto il deposito della Fede; ha parlato del Cielo, del Purgatorio e ha mostrato l’ Inferno, mettendo in guardia circa le devastanti conseguenze del peccato; ha esortato i Pastorelli - e ogni cristiano - alla recita assidua e quotidiana del Rosario, quale medicina dell’anima, che dispone i cuori ad accogliere la Parola di Dio e la volontà del Padre; ha invitato a offrire quotidianamente la nostra esistenza, quale sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, come riparazione per il male che dilaga dovunque e che può essere sconfitto solo con la carità, che sgorga dal Cuore stesso di Cristo.

Il messaggio della Cova da Iria è impegnativo, non consente compromessi, fraintendimenti o dilazioni: proprio per non averlo voluto comprendere e realizzare ci siamo spesso trovati alla deriva e disorientati. È un messaggio forte e “senza sconti”: eppure accompagnato dalla infinita dolcezza di una Madre, che non desidera altro se non il nostro autentico bene, lungo gli anni della vita e poi, per sempre, nell’eternità.

Ascoltiamo questa voce: Lei sola sa guidarci lungo le vie di Dio, verso la meta del Cielo.

 

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