Pillole di SpiritualiTà
La tua preghiera è un discorso con Dio; quando leggi, Dio parla con te; quando preghi, tu parli con Dio. (Sant'Agostino)
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"Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno"
Vangelo
"Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno"
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23,35-43)
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Spunti di riflessione
In occasione della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo, la Chiesa ci propone una figura che ci sia modello per poter entrare nel Regno di Dio: è la figura del ladrone pentito.
Leggendo questo brano di Vangelo, ci si accorge immediatamente quanto esso sia ricco di espressioni rivolte a Gesù da parte di coloro che gli stanno vicino. Infatti, mentre “il popolo stava a vedere”, i capi dei sacerdoti si rivolgono a Gesù, come pure i soldati e, per finire, persino i ladroni crocifissi insieme a Lui. Tuttavia, tra tutti, solo uno di loro riceve una risposta dal Signore. Questo fa riflettere.
C’è chi grida a Gesù di scendere dalla croce, chi gli dice di salvare la propria vita… ma Egli rimane in silenzio. Gesù risponde solo a Disma, che è appunto il ladrone pentito. Perché Gesù risponde solo a lui? Perché, in fondo, solo lui cercava veramente una relazione con il Signore.
Tempo prima, durante la Sua predicazione, Gesù aveva detto: “Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. Il Signore mantiene la Sua parola. Quell’uomo bussa al Cuore di Cristo ed Egli gli apre. Con la Sua risposta, Gesù apre il Paradiso al ladrone: “Oggi con me sarai nel Paradiso”. Gesù apre il Suo Regno al ladrone pentito, poiché egli ha trovato e chiesto l’essenziale per la sua vita: stare con il Signore. Lì, sulla croce, spogliato di tutto, il ladrone ha trovato la vera ricchezza. Lui che, nella sua vita, aveva imparato a rubare le ricchezze terrene, il superfluo, ora, sulla croce, “ruba” a Cristo la vera ricchezza: la Vita eterna con Lui. Il chiavistello con cui scardina la porta del Cuore di Cristo è la sua grande confidenza e fiducia in quell’Uomo, che riconosce essere il Messia.
Quante volte ci capita di ascoltare persone, accanto a noi, che incolpano Dio di ogni male della loro vita e si lamentano dei silenzi di Dio. Pure a noi può essere capitato di aver agito in questo modo. Dio è sempre lo stesso, la differenza sta nel cuore di chi domanda, da come l’uomo domanda al Signore. In fondo, di fronte a Dio, ci si può fidare o non fidare. È questa la differenza sostanziale tra il cuore del ladrone pentito e quello dell’altro ladrone, come pure degli altri soggetti di questo brano di Vangelo. Colui che domanda con fiducia è pronto ad accogliere la risposta di Gesù; al contrario, colui che non si fida e non ama il Signore, tappa le orecchie del cuore, si tiene distante da Dio.
Anche noi dobbiamo imparare ad accostarci con fiducia al Signore. Come per qualsiasi altro rapporto, cresciamo nella fiducia quanto più la doniamo. Per prestare fiducia occorre coraggio, perché fidarsi di qualcun altro significa non aver più tutto sotto il proprio controllo. Questo è ciò che fa Disma: lì, sulla croce, sperimenta che la vita non è più sotto il suo controllo, la vita sembra scivolargli via tra le dita. Anziché aggrapparsi a quei pochi palpiti e respiri che gli rimangono, egli si aggrappa a Qualcun altro, a Gesù. Quando ormai la vita sembra abbandonarlo, il ladrone pentito riceve la Vita da Colui che solo può donarla. Lì Disma fa esperienza che Gesù è realmente il Signore della Vita, che regna su ogni cosa. Lì Disma sperimenta che Gesù è il Messia e Re dell’Universo. Tutto grazie a un atto di fede.
Nascosta tra le righe di questo brano di Vangelo, vi è inoltre una presenza silenziosa: Maria Santissima. Ai piedi della Croce, anche Lei vive il suo atto di fede: vede morire la Vita, quella Vita a cui Lei aveva dato la carne, eppure continua a credere nell’Onnipotenza di Dio. Ella continua a vedere nel Volto del Figlio il Suo Re e Messia.
Allora, anche noi, tra le prove e difficoltà della vita, come nelle contraddizioni e in ciò che ancora non comprendiamo, possiamo imparare a fidarci di Dio: continuiamo ad affidarci al nostro Re e Signore, sull’esempio della Mamma Celeste e di tutti i Santi, che ci hanno preceduti sulla via della fede.
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