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Sotto il manto di Maria – 2° parte

Cosa? Entri in convento?!?

A cura di p. Davide Gilioli icms

(estratto dal MARIA DI FATIMA - n°4, Maggio 2021)

… scopriamo insieme l’ultima parte dell’intervista fatta alle nostre ragazze in formazione.

(Se ti fossi perso la prima parte, rimedia subito cliccando qui!)

 

-SECONDA PARTE-

 

OLTRE A LEGGERE IL MARIA DI FATIMA,
QUALE È IL MOMENTO PREFERITO DELLA TUA GIORNATA?

Camilla: La s. Messa, perché è il momento in cui posso, insieme alla Madonna, mettere sull’altare tutte le offerte, le preghiere, le gioie e anche le sofferenze (quando ci sono) della giornata. Quello è proprio il centro di tutta la mia giornata.

Chiara: C’è un momento della nostra giornata detto ricreazione, ovvero il momento di fraternità e condivisione che viviamo insieme con le suore, che è l’occasione per stare insieme, per parlare, per scherzare, per condividere…insomma è un momento di fraternità davvero bello. Quello che a me piace è vedere come si può stare insieme in semplicità; questo mi aiuta anche a capire sempre di più che è nelle cose semplici che Dio si manifesta.

Eva: Sicuramente la S. Messa! Però, mi aiutano tanto e amo molto anche i momenti di silenzio che viviamo quotidianamente in convento. Ho sempre cercato il silenzio, in quei momenti ritrovo forte l’incontro con il Signore, lì siamo io e Lui ed è proprio lì che il Signore mi insegna ad amare, rendendo il mio cuore sempre più aperto agli altri.

 

“… NON C’È NESSUNO CHE ABBIA LASCIATO TUTTO PER IL VANGELO
E NON RICEVA GIÀ, ORA, CENTO VOLTE TANTO”
RACCONTACI UNA PARTE DI QUEL CENTUPLO PROMESSO E DATO DAL SIGNORE…

C: Credo che sia proprio il fatto di conoscere il Signore e di amarlo di più.  Più ci si dona a Lui, più Lui si lascia conoscere e attraverso questa conoscenza, lo si ama ancora di più. E amare il Signore è ciò che riempie il cuore. In particolare, per me, in questi mesi è bello imparare a conoscere il Signore attraverso il conoscere e amare la Madonna. Lei veramente è la via più semplice. Ecco, per me il centuplo è stato il conoscere questa semplice via di Maria, per arrivare a Gesù.

Ch: Sicuramente il dono più grande che sto ricevendo è il dono della fede. Io ripenso alla fede che avevo un anno fa, o due anni fa, e non è quella che il Signore mi sta donando adesso: ora sto scoprendo un rapporto nuovo con Lui. È questo il dono che mi ha fatto e che mi sta facendo. Io dico sempre: Gesù, tu sei il mio migliore amico, quindi con Lui parlo di tutto quello che mi succede e questa per me è una cosa bellissima.

E: In realtà, è sempre una scoperta: ogni giorno è sempre più bello perché c’è Lui, vedo il centuplo proprio nel momento presente, nel poterlo vivere con il Signore. Poi ci sono stati momenti particolari di uscite e di pellegrinaggi, i momenti di preghiera nei luoghi centrali del Carisma che sono stati momenti di grazia grandissimi.

 

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QUALE È STATA LA CROCE O LA DIFFICOLTÀ PIÙ GRANDE INCONTRATA
IN QUESTA SCELTA FINORA?

C: Forse la difficoltà più grande è stata la vita comunitaria. Prima di entrare in convento io sono stata un anno a Perugia, a studiare veterinaria, e lì vivevo da sola. Ritrovarmi, da un momento all’altro, invece, a vivere in una comunità, con ancora più persone che in una famiglia normale… per me questa è stata, credo, la difficoltà più grande, superata poi con l’aiuto delle consorelle: è stata la comunità stessa che mi ha aiutata in questo.

Ch: La cosa più difficile è stata abbandonare i miei progetti, perché io più o meno avevo quasi tutto chiaro quello che volevo fare. Volevo provare un’esperienza universitaria, studiare logopedia... Poi in quel periodo frequentavo anche il movimento dei focolari. La cosa che mi è costata di più è stato veder cadere giù un po’ tutto questo. Ma il Signore ha una grazia per tutto, Lui ti guida passo dopo passo, e poi è bello donare qualcosa a Dio.

 

E: Diciamo che ogni giorno, ovviamente, ha una sua difficoltà, però, forse anche perché sono figlia unica, la croce più grande è stato il distacco dalla famiglia. Ma è come dice il Signore: “il mio giogo è leggero”, la famiglia mi manca è vero, ma in Lui riesco a vivere questo distacco, in un continuo affidarmi. Un grande aiuto è arrivato dalla Madonna: con l’atto di affidamento si è fatta strada nella famiglia, aiutandoci e sostenendoci in questo distacco, rendendo anche più bello e pieno il rapporto fra di noi.

 

QUAL È IL BRANO DELLA SACRA SCRITTURA CHE HAI PIÙ A CUORE?

C: Quello delle nozze di Cana, quando Maria dice: “fate quello che vi dirà”. Infatti queste parole mi ricordano sempre che il segreto per trovare la pienezza e la felicità in ogni circostanza della vita è quello di fare semplicemente ciò che Gesù mi chiede passo dopo passo, cioè vivere come a Lui piace, secondo i Suoi comandamenti, amando Dio e il prossimo.

Ch: Mi piacciono tanto le beatitudini. Penso che siano un po’ il programma di ogni cristiano. È come se Gesù dicesse: vedi che se tu vivi queste cose, io non ti tolgo niente; anzi tu sarai beato, sarai felice. Certo è difficile, perché ci sei sempre tu, la tua umanità, il tuo carattere… però, io le leggo proprio come un invito di Gesù che ti dice: “guarda che queste cose le ho vissute prima io, quindi se te le dico significa che ti portano a qualcosa di grande”. In particolare amo due beatitudini: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” e “beati i puri di cuore perché vedranno Dio”

E: Sono due: quando Maria di Magdala rompe la bottiglietta di olio profumato, lava i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli, e il brano nel quale si narra di Maria di Magdala quando va al sepolcro e cerca il Signore, ma non lo trova… è lì che le chiedono: “donna chi cerchi?”, proprio questa domanda è stata fondamentale anche nei giorni che ho vissuto a Fatima, abbiamo iniziato il pellegrinaggio con questa Parola e per me è stata decisiva.

 

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